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NITTO ATP FINALS

I Magnifici Otto: Holger Rune

Se il fisico lo lascerà in pace, sarà il terzo incomodo nella potenziale rivalità Sinner-Alcaraz. Non soffre di complessi di inferiorità, anzi, è molto sicuro di sé e non ha reali punti deboli. E ha un gran coraggio: se c'è da spingere, non si tira mai indietro.

Fabio Colangelo (ASICS Tennis Academy)
14 novembre 2023

Nonostante le difficoltà fisiche incontrate dopo il Roland Garros, rimane la più credibile alternativa a Carlos Alcaraz tra i nati nel 2003. La recente partnership con Boris Becker sembra avere ottime premesse, e ci dovremo abituare a vederlo abituale frequentatore delle ATP Finals. Lo ha confermato nella bella partita di domenica contro Novak Djokovic, il quale gli ha fatto il complimento migliore possibile: “Mi sembra di giocare contro uno specchio”. Le sue gambe da calciatore mascherano una fragilità atletica che per adesso lo sta limitando: quando il motore sarà a pieno regime, resterà agevolmente tra i top-5 ATP per parecchi anni.

IL PUNTO FORTE
La premessa è che si tratta di un giocatore straordinario. Possiede una forza fisica incredibile, un ritmo pazzesco, colpisce bene la palla e il suo rovescio è fantastico. Ma per trovare la sua forza principale bisogna analizzare la sua testa: ha una consapevolezza esagerata nei suoi mezzi. Questa sicurezza vale ancora di più delle sue qualità tecniche: lo si vede quando scende in campo contro Djokovic, sempre convinto di poter vincere, senza alcun timore reverenziale. La consapevolezza di essere così forte è la sua qualità migliore.

ASICS ROMA

IL PUNTO DEBOLE
Difficile individuarne uno. Non si può neanche dire che sia incostante, perché le recenti difficoltà sono frutto del problema alla schiena. E allora ci rifugiamo nelle statistiche, che evidenziano un'efficacia al servizio inferiore rispetto agli altri top-players. Nel 2023 è “solo” 22esimo nella classifica dei turni di servizio vinti, il peggiore dei Magnifici Otto. Storia simile per la percentuale di punti vinti con la prima (è 25esimo, fa peggio solo Alcaraz, 27esimo). Va un po' meglio con la seconda: con il 53,30% di trasformazione è tredicesimo, quinto tra i migliori. In sintesi: dovrebbe chiedere qualcosa di più alla prima.

COSA IMPARARE
Osservandolo dal vivo, anche in allenamento, si rimane folgorati dalla qualità con cui colpisce la palla. Personalmente mi ha fatto molto impressione. Più in generale, visto che a quei livelli colpiscono tutti benissimo, vale la pena osservare il suo coraggio. Non tira mai dietro il braccio, è molto propositivo. Tanti giocatori della sua età si perdono nei pensieri, mentre lui non si fa alcun problema: se c'è da tirare, lo fa.