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US OPEN

US Open, Alcaraz-Djokovic finale annunciata?

A New York sono rimasti quattro giocatori a contendersi il prestigioso titolo dello slam. Due sono i grandi favoriti della vigilia: Carlos Alcaraz e Novak Djokovic. Gli altri sono invece il guastafeste Daniil Medvedev, vincitore nel 2021, e Ben Shelton, ultima speranza a stelle e strisce.

Antonio Sepe
8 settembre 2023

Dopo l’epica finale a cui avevano dato vita a Cincinnati, tutti gli appassionati di tennis e non solo speravano che Carlos Alcaraz e Novak Djokovic potessero ritrovarsi nuovamente di fronte agli US Open, ovviamente ancora nell’atto conclusivo essendo rispettivamente prima e seconda testa di serie. Ebbene i due hanno rispettato il pronostico finora, complice un sorteggio favorevole, e sono solo ad una sola vittoria dal remake della partita più attesa. Ci sono però da disputare ancora le semifinali e, se c’è una certezza, quella è che né Daniil MedvedevBen Shelton si accontenteranno di fare da comparse, anzi daranno del filo da torcere ai più quotati rivali per rovinare loro i piani.

L’appuntamento è come di consueto sull’Arthur Ashe Stadium e si parte alle ore 21.00, con il beniamino di casa Ben Shelton chiamato all’arduo compito di contrastare Novak Djokovic. Si tratta del loro primo confronto in carriera, ma la differenza nei numeri tra i due è impietosa, com’è normale che sia vista la differenza d’età. Shelton è infatti ad appena il quinto Slam in carriera nonché alla prima semifinale. Djokovic invece di Slam ne ha vinti (non giocati) ben 23, mentre di semifinali ne vanta addirittura 47 (recordman) ed agli US Open ha un bilancio di 86-13. Fortunatamente per Shelton i numeri contano fino ad un certo punto ed a parlare sarà il campo, più precisamente l’Ashe, dove negli ultimi giorni il 20enne di Atlanta si è esaltato, battendo due connazionali sulla carta più quotati come Tommy Paul e Frances Tiafoe. Ma non solo, l’ha fatto entusiasmando il pubblico, sfoggiando una gran personalità e senza aver paura di lasciar andare il braccio. Ne è una prova l’ace a 149 miglia (circa 240 km/h) scagliato nel match di ottavi che l’ha proiettato solamente alle spalle di Andy Roddick (252 miglia) nella classifica dei servizi più veloci della storia del torneo.

A scendere in campo con i favori del pronostico non potrà che essere Djokovic, che nel corso del torneo ha perso solamente due set (entrambi contro Djere, al terzo turno, prima di imporsi in rimonta) e punta a rimettere le mani su uno Slam che gli manca dal 2018 ma che soprattutto ha vinto “solo” tre volte in carriera (ben sei finali perse). Di conseguenza, l’obiettivo è quello di agganciare la leggendaria Margaret Court a quota 24 slam per diventare il tennista più vincente della storia, donne incluse. Chiamato all’impresa invece Shelton, diventato il tennista americano più giovane a raggiungere le semifinali dal 2005 (quell’anno ci riuscì Ginepri), che sogna di riportare al suo paese un titolo che manca da vent’anni. Dopo il trionfo di Andy Roddick nel 2003, nessun americano è infatti più riuscito a vincere a Flushing Meadows e Shelton spera di sfatare questo tabù. E pensare che il suo torneo era cominciato con un severo 6-1 incassato da Pedro Cachin…

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Non ricordo la prima volta in cui ho visto giocare Djokovic, visto che quand’ero piccolo non guardavo molto il tennis. Ma se penso a una sua partita, la prima che mi viene in mente è la finale contro Roger a Wimbledon, credo fosse nel 2019.

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L’altra semifinale, in programma nella sessione serale (all’01.00 italiana), mette invece di fronte Carlos Alcaraz e Daniil Medvedev, che s’incontrano per la terza volta in stagione. Per il russo non è affatto una buona notizia dato che sia nella finale di Indian Wells che nella semifinale di Wimbledon è stato sconfitto in maniera piuttosto netta. In quel di New York, tuttavia, potrebbe avere più chance, sempre che il caldo che gli ha causato grossi problemi nel match di quarti contro il connazionale Rublev non torni a tormentarlo. Nonostante due set persi e qualche difficoltà di troppo nel suo cammino, Medvedev è apparso piuttosto fiducioso dei suoi mezzi tanto che ha dato al suo tennis un 10 (su 10). Tuttavia è lui il primo ad essere consapevole che potrebbe non bastare contro Carlos Alcaraz, campione in carica e finora talmente convincente che l’unico set l’ha perso al terzo turno contro un Evans che ha giocato estremamente bene.

Inevitabilmente partirà quindi favorito Alcaraz, che a livello Slam ha perso solamente una delle ultime 25 partite disputate e sembra avere davvero una marcia in più. Non è dunque utopico ambire alla difesa del titolo, un vero e proprio tabù a New York. Basti pensare che l’ultimo a riuscirci è stato Roger Federer nel 2008. Se però c'è un giocatore pronto a fare il guastafeste, specialmente sull’Arthur Ashe Stadium, quello è proprio Medvedev, che già nel 2021 negò a Djokovic uno storico Grande Slam, vincendo la finale in tre set e conquistando il primo Slam della sua carriera; stavolta proverà a fare lo stesso ed inserirsi in quella che sembra una finale apparecchiata.

Se Alcaraz è avanti nei precedenti, Medvedev vanta invece un bilancio di 5-5 contro i numeri uno al mondo. Certo, tutte e cinque le vittorie sono arrivate contro Djokovic e solamente una a livello Slam, ma il russo ha dimostrato a più riprese di saper imporre il suo gioco anche contro avversari più quotati e proverà a farlo contro Alcaraz. Non sarà però affatto una passeggiata, semplicemente perché lo spagnolo non sembra avere punti deboli. Da fondo campo è una garanzia, il servizio funziona a meraviglia, il fisico lo assiste e persino a rete sta diventando uno specialista (come testimonia l’80% dei punti vinti nel match contro Zverev). Insomma, Carlitos a fine torneo è già certo di perdere lo scettro di numero uno al mondo ma non vuole assolutamente perdere anche la corona di New York.

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