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ATP NAPOLI

Bello e vincente: il cocktail vintage di Musetti

Numero 62 ATP a luglio, Lorenzo Musetti vola a ridosso dei top-20 con il successo a Napoli. In finale vince il derby contro un Berrettini un po' acciaccato, ma conferma miglioramenti impressionanti. È lui ad avere il compito di tenere vivo il tennis vintage, preservando il contrasto di stili. 

Riccardo Bisti
24 ottobre 2022

È possibile che Lorenzo Musetti non abbia mai sentito nominare Jaime Yzaga. Normale, visto che il peruviano ha giocato le sue ultime partite nel 1997, un anno prima che papà Francesco e mamma Sabrina si sposassero. Lorenzo sarebbe venuto al mondo nel 2002 e forse nemmeno il surfing su Youtube lo avrà portato a vedere qualche highlight di Yzaga, ma il suo successo a Napoli è il trionfo delle suggestioni e delle curiosità. Mentre il carrarino batteva Matteo Berrettini (7-6 6-2) e intascava il secondo titolo ATP in meno di tre mesi, a qualche fuso orario di distanza il peruviano festeggiava il compleanno, spegnendo 55 candeline. Oggi è un uomo di successo: per qualche anno ha guidato il team peruviano di Coppa Davis (portandolo anche nel World Group), ha fatto parte del Consiglio Direttivo dell'Allianza Lima, una delle più popolari squadre di calcio peruviane, e oggi è General Manager della filiale peruviana di Qubica AMF, multinazionale che produce attrezzature ed equipaggiamento per centri di bowling. Ma negli anni in cui giocava ha rappresentato un'orgogliosa resistenza alla robotizzazione del tennis.

Il gioco era sempre più potente, lui era uno degli ultimi esponenti di un tennis classico, di quelli insegnati con le racchette di legno. E tirava un rovescio a una mano che era una delizia tecnica. Nonostante fosse piccolino, il più basso tra i top-100 ATP (arrivava a stento al metro e settanta), ha vissuto una bella carriera. Numero 18 ATP, otto titoli e alcune vittorie di prestigio. Su tutte, quella su Pete Sampras allo Us Open 1994, match per il quale è ricordato ancora oggi. Se Yzaga rappresentava il vintage negli anni '80 e '90, Musetti – e lo abbiamo già scritto – è il più autorevole candidato a tenere in vita il rovescio a una mano. In troppi, a partire dai maestri di base, stanno insultando la memoria dello sport ignorando questo colpo. E tra i top-100 sono rimasti in pochi a giocarlo, mentre in campo femminile bisogna cercarle col lanternino. Per questo, ogni successo di Lorenzo Musetti ha un sapore un po' diverso. Un po' perchè è divertente vederlo giocare, un po' perché è un panda della diversità. Ne sta lentamente prendendo coscienza – anche perché glielo ricordano spesso – ma quelli come lui servono a tenere vivo il contrasto di stili di cui si nutre (o meglio, dovrebbe nutrirsi) il nostro sport.

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Oltre a pennellare tennis, Musetti è rapido ed esplosivo, oltre a essere molto forte in difesa. Ha avanzato il baricentro del suo tennis di mezzo metro e ha migliorato il servizio, modificando il movimento delle gambe.

Le fasi salienti della spettacolare finale del torneo di Napoli

Dalla sua villa di Lima (dove qualche anno fa fu derubato di alcuni dei suoi trofei), Jaime Yzaga sarà stato felice di vederlo vincere. Anche perché i punti in comune tra i due non si fermano qui: entrambi hanno vinto uno Slam junior (Roland Garros 1985 Yzaga, Australian Open 2019 Musetti) ed entrambi sono stati fenomeni di precocità: al primo main draw Slam hanno raggiunto gli ottavi di finale, perdendo contro il futuro vincitore, peraltro dopo avergli strappato il primo set. Era il 1985 quando un Yzaga ancora minorenne mise in difficoltà Ivan Lendl, mentre tutti ricordano il Roland Garros 2021 e i primi due set scippati da Musetti a Novak Djokovic. Suggestoni che però terminano qui, perché Musetti diventerà più forte e vincente del peruviano. Intanto perché Madre Natura è stata più generosa con lui, issandolo a 185 centimetri, stessa altezza di Federer e Nadal, e perché ha capito sin da piccolo che il talento non basta per diventare un campione. Aiuta, ma serve una carrozzeria solida. E lui sta crescendo molto, settimana dopo settimana, sfruttando la competenza di Roberto Petrignani (che ha avuto la sensibilità di ringraziare dopo la premiazione) e le nuove tecnologie e metodologie di allenamento, assenti 30 anni fa.

Oltre a pennellare tennis, Musetti è rapido ed esplosivo, oltre a essere molto forte in difesa. Ha avanzato il baricentro del suo tennis di mezzo metro e ha migliorato il servizio, modificando il movimento delle gambe (altro punto in comune con Yzaga, che migliorò sensibilmente il colpo quando iniziò a lavorare con il compianto Patricio Rodriguez, costruendosi una seconda giovinezza agonistica). Con questi ingredienti, non sorprende che abbia vinto la tribolatissima Tennis Napoli Cup, sfruttando una condizione fisica migliore rispetto a Matteo Berrettini, nell'ottava finale tutta italiana nella storia dell'ATP. La vescica sotto il piede faceva male al romano, ancora di più dopo aver perso un primo set lottatissimo, durato quasi un'ora e mezza. Ma Berrettini teneva troppo a giocare: un po' per il pubblico, che lo aveva spinto a riprendere per i capelli la semifinale contro Mackenzie McDonald, un po' per rispetto all'avversario-amico. I due si sono scambiati parole al miele durante la premiazione, gentilezze reciproche, estese ai rispettivi staff. Parole sincere, concretizzate dalla sobrietà con cui Musetti ha festeggiato dopo il successo. Sapeva che il suo avversario non era al 100% e ne ha apprezzato l'atteggiamento.

Neanche il tempo di posare con il trofeo di Napoli, che sarà già tempo di giocare un altro torneo: Musetti è in tabellone a Basilea

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"Il futuro del tennis italiano è in buone mani" dice l'ATP

“Il primo set è stato molto duro – ha detto Musetti – non ci sono stati break, Matteo ha mostrato la sua combattività pur non essendo al 100%. La sua capacità di lottare fino alla fine è stata un problema per me. Non credo di aver giocato la mia miglior partita perché entrambi eravamo tesi ed emozionati, ma nei momenti importanti ho giocato meglio”. E poi via ai ringraziamenti, a partire dalla famiglia che si è svegliata alle 4 del mattino per salire sul treno e raggiungere Napoli in tempo per la finale. La dedica è andata a coach Simone Tartarini, con il quale lavora sin da bambino e con il quale aveva fatto un check del percorso insieme giusto un paio di sere prima. Giusto, perché è sempre bene ricordarsi da dove si viene. I festeggiamenti si sono limitati a una deliziosa pizza napoletana, perché non c'è troppo tempo: si torna a giocare indoor, a Basilea, laddove è atteso da Albert Ramos. Poi sarà a Parigi Bercy e cercherà di vincere le Next Gen Finals dopo la mini-delusione dell'anno scorso. Infine, le Davis Cup Finals. Anche dopo la vittoria, ha ribadito quanto espresso la scorsa settimana a Firenze. “Fossi in Volandri, non mi priverei tanto facilmente dell'esperienza di Berrettini e Sinner” dice, ragionando sull'eventuale posto da singolarista.

I numeri gli danno ragione, ma gli stessi raccontano di una crescita impressionante da luglio a oggi: era numero 62 alla vigilia di Amburgo, oggi festeggia il best ranking al numero 23 e vien quasi da pensare che, con qualche risultato in più (magari negli Slam) potrebbe persino essere in corsa per le ATP Finals. Traguardo sempre più complicato per Berrettini, che ha annunciato ulteriori esami per capire se sarà in grado di giocare a Vienna e non è stato nemmeno troppo fortunato: a Napoli ha raccolto 150 punti, ma Felix Auger-Aliassime (attualmente ultimo qualificato per Torino) ha vinto ad Anversa, intascandone un centinaio in più. Adesso il divario è di 850 punti (3.225 contro 2.375) e sarà dura azzerarlo, anche perché in mezzo ci sono Fritz, Hurkacz e Norrie. Insomma, per arrivare a Torino sarà sostanzialmente necessario vincere a Parigi Bercy. A margine della finale, Matteo ha raccontato di aver avuto qualche dubbio sul suo futuro agonistico nei momenti più duri di una stagione tribolata, alimentando qualche titolone di chi ha preso un po' troppo alla lettera le sue parole. Semplicemente, ha raccontato di un attimo di scoramento come se ne vivono a decine nel corso di una carriera. E lui ha sempre avuto la capacità di tornare più forte di prima. Non ci sono dubbi che The Hammer, il Martello, riprenderà a picchiare. Diamogli soltanto il tempo di riaggiustare il mirino.

TENNIS NAPOLI CUP – Finale
Lorenzo Musetti (ITA) b. Matteo Berrettini (ITA) 7-6 6-2

VITTORIE ITALIANE NEL CIRCUITO ATP
1971 – Senigallia (terra) – Adriano Panatta b. Martin Mulligan (Ita) 6-3 7-5 6-1
1973 – Bournemouth (terra) – Adriano Panatta b. Ilie Nastase (Rom) 6-8 7-5 6-3 8-6
1974 – Firenze (terra) – Adriano Panatta b. Paolo Bertolucci (Ita) 6-3 6-1
1975 – Firenze (terra) – Paolo Bertolucci b. Georges Goven (Fra) 6-3 6-2
1975 – Kitzbuhel (terra) – Adriano Panatta b. Jan Kodes (Cec) 2-6 6-2 7-5 6-4
1975 – Stoccolma (indoor) – Adriano Panatta b. Jimmy Connors (Usa) 6-4 6-3
1976 – Barcellona (terra) – Paolo Bertolucci b. Jun Kuki (Sve) 6-1 3-6 6-1 7-6
1976 – Firenze (terra) – Paolo Bertolucci b. Patrick Proisy (Fra) 6-7 2-6 6-3 6-2 10-8
1976 – Nizza (terra) – Corrado Barazzutti b. Jan Kodes (Cec) 6-2 2-6 5-7 7-6 8-6
1976 – Roma (terra) – Adriano Panatta b. Guillermo Vilas (Arg) 2-6 7-6 6-2 7-6
1976 – ROLAND GARROS (terra) - Adriano Panatta b. Harold Solomon (Usa) 6-1 6-4 4-6 7-6
1976 – Bastad (terra) – Tonino Zugarelli b. Corrado Barazzutti (Ita) 4-6 7-5 6-2
1977 – Firenze (terra) – Paolo Bertolucci b. John Feaver (Gbr) 6-4 6-1 7-5
1977 – Charlotte (cemento) – Corrado Barazzutti b. Eddie Dibbs 7-6 6-0
1977 – Amburgo (terra) – Paolo Bertolucci b. Manuel Orantes (Spa) 6-3 4-6 6-2 6-3
1977 – Berlino (terra) – Paolo Bertolucci b. Jiri Hrebec (Cec) 6-4 5-7 4-6 6-2 6-4
1977 – Bastad (terra) – Corrado Barazzutti b. Balazs Taroczy (Ung) 7-6 6-7 6-2
1977 – Houston (cemento) – Adriano Panatta b. Vitas Gerulaitis (Usa) 7-6 6-7 6-1
1977 – Parigi (indoor) – Corrado Barazzutti b. Brian Gottfried (Usa) 7-6 7-6 6-7 3-6 6-4
1978 – Tokyo (cemento) – Adriano Panatta b. Pat Dupre (Usa) 6-3 6-3
1980 – Cairo (terra) – Corrado Barazzutti b. Paolo Bertolucci (Ita) 6-4 6-0
1980 – Firenze (terra) – Adriano Panatta b. Raul Ramirez (Mex) 6-2 2-6 6-4
1981 – Linz (terra) – Gianni Ocleppo b. Mark Edmonson (Aus) 7-5 6-1
1984 – Firenze (terra) – Francesco Cancellotti b. Jimmy Brown (Usa) 6-3 6-3
1984 – Palermo (terra) – Francesco Cancellotti b. Miloslav Mecir (Cec) 6-0 6-3
1985 – Bari (terra) – Claudio Panatta b. Lawson Duncan (Usa) 6-2 1-6 7-6
1986 – Bordeaux (terra) – Paolo Canè b. Kent Carlsson (Sve) 6-4 1-6 7-5
1986 – Saint Vincent (terra) – Simone Colombo b. Paul McNamee (Aus) 2-6 6-3 7-6
1987 – Bari (terra) – Claudio Pistolesi b. Francesco Cancellotti (Ita) 6-7 7-5 6-3
1988 – Firenze (terra) – Massimiliano Narducci b. Claudio Panatta (Ita) 3-6 6-1 6-4
1989 – Bastad (terra) – Paolo Canè b. Bruno Oresar (Yug) 7-6 7-6
1991 – Rotterdam (indoor) – Omar Camporese b. Ivan Lendl (Cec) 3-6 7-6 7-6
1991 – Bologna (terra) – Paolo Canè b. Jan Gunnarsson (Sve) 5-7 6-3 7-5
1991 – Brisbane (cemento) – Gianluca Pozzi b. Aaron Krickstein (Usa) 6-3 7-6
1992 – Milano (indoor) – Omar Camporese b. Goran Ivanisevic (Cro) 3-6 6-3 6-4
1992 – Scottsdale (cemento) – Stefano Pescosolido b. Brad Gilbert (Usa) 6-0 1-6 6-4
1993 – Tel Aviv (cemento) – Stefano Pescosolido b. Amos Mansdorf (Isr) 7-6 7-5
1994 – San Josè (indoor) – Renzo Furlan b. Michael Chang (Usa) 3-6 6-3 7-5
1994 – Casablanca (terra) – Renzo Furlan b. Karim Alami (Mar) 6-4 6-2
1998 – Casablanca (terra) – Andrea Gaudenzi b. Alex Calatrava (Spa) 6-4 5-7 6-4
2001 – Saint Polten (terra) – Andrea Gaudenzi b. Markus Hipfl (Aut) 6-0 7-5
2001 – Bastad (terra) – Andrea Gaudenzi b. Bohdan Ulihrach (Cec) 7-5 6-3
2002 – Milano (indoor) – Davide Sanguinetti b. Roger Federer (Sui) 7-6 4-6 6-1
2002 – Delray Beach (cemento) – Davide Sanguinetti b. Andy Roddick (Usa) 6-4 4-6 6-4
2004 – Saint Polten (terra) – Filippo Volandri b. Xavier Malisse (Bel) 6-1 6-4
2006 – Casablanca (terra) – Daniele Bracciali b. Nicolas Massu (Cil) 6-1 6-4
2006 – Palermo (terra) – Filippo Volandri b. Nicolas Lapentti (Ecu) 5-7 6-1 6-3
2011 – Eastbourne (erba) – Andreas Seppi b. Janko Tipsarevic (Ser) 7-6 3-6 5-3 (rit.)
2012 – Belgrado (terra) – Andreas Seppi b. Benoit Paire (Fra) 6-3 6-2
2012 – Mosca (indoor) – Andreas Seppi b. Thomaz Bellucci (Bra) 3-6 7-6 6-3
2013 – Stoccarda (terra) – Fabio Fognini b. Philipp Kohlschreiber (Ger) 5-7 6-4 6-4
2014 – Amburgo (terra) – Fabio Fognini b. Federico Delbonis (Arg) 4-6 7-6 6-2
2014 – Vina del Mar (terra) – Fabio Fognini b. Leonardo Mayer (Arg) 6-2 6-4
2016 – Kitzbuhel (terra) – Paolo Lorenzi b. Nikoloz Basilashvili (Geo) 6-3 6-4
2016 – Umago (terra) – Fabio Fognini b. Andrej Martin (Svk) 6-4 6-1
2017 – Gstaad (terra) – Fabio Fognini b. Yannick Hanfmann (Ger) 6-4 7-5
2018 – San Paolo (terra) – Fabio Fognini b. Nicolas Jarry (Cil) 1-6 6-1 6-4
2018 – Budapest (terra) – Marco Cecchinato b. John Millman (Aus) 7-5 6-4
2018 – Bastad (terra) – Fabio Fognini b. Richard Gasquet (Fra) 6-3 3-6 6-1
2018 – Umago (terra) – Marco Cecchinato b. Guido Pella (Arg) 6-2 7-6
2018 – Gstaad (terra) – Matteo Berrettini b. Roberto Bautista Agut (Spa) 7-6 6-4
2018 – Los Cabos (cemento) – Fabio Fognini b. Juan Martin Del Potro (Arg) 6-4 6-2
2019 – Buenos Aires (terra) – Marco Cecchinato b. Diego Schwartzman (Arg) 6-1 6-2
2019 – Monte Carlo (terra) – Fabio Fognini b. Dusan Lajovic (Srb) 6-3 6-4
2019 – Budapest (terra) – Matteo Berrettini b. Filip Krajinovic (Srb) 4-6 6-3 6-1
2019 – Stoccarda (erba) – Matteo Berrettini b. Felix Auger Aliassime (Can) 6-4 7-6
2019 – Antalya (erba) – Lorenzo Sonego b. Miomir Kecmanovic (Srb) 6-7 7-6 6-1
2020 – Sofia (indoor) – Jannik Sinner b. Vasek Pospisil (Can) 6-4 3-6 7-6
2021 - Melbourne (cemento) - Jannik Sinner b. Stefano Travaglia (Ita) 7-6 6-4
2021 – Cagliari (terra) – Lorenzo Sonego b. Laslo Djere (Srb) 2-6 7-6 6-4
2021 – Belgrado (terra) – Matteo Berrettini b. Aslan Karatsev (Rus) 6-1 3-6 7-6
2021 – Queen's (erba) – Matteo Berrettini b. Cameron Norrie (Gbr) 6-4 6-7 6-3
2021 – Washington (cemento) – Jannik Sinner b. Mackenzie McDonald (Usa) 7-5 4-6 7-5
2021 – Sofia (indoor) – Jannik Sinner b. Gael Monfils (Fra) 6-3 6-4
2021 - Anversa (indoor) - Jannik Sinner b. Diego Schwartzman (Arg) 6-2 6-2
2022 - Stoccarda (erba) - Matteo Berrettini b. Andy Murray (Gbr) 6-4 5-7 6-3
2022 – Queen's (erba) – Matteo Berrettini b. Filip Krajinovic (SRB) 7-5 6-4
2022 - Amburgo (terra) - Lorenzo Musetti b. Carlos Alcaraz (SPA) 6-4 6-7 6-4
2022 - Umago (terra) - Jannik Sinner b. Carlos Alcaraz (SPA) 6-7 6-1 6-1
2022 – Metz (indoor) – Lorenzo Sonego b. Alexander Bublik (KAZ) 7-6 6-2
2022 – Napoli (cemento) – Lorenzo Musetti b. Matteo Berrettini (ITA) 7-6 6-2