Test Racchette

Babolat Pure Aero

Potenza controllata: l’ultima versione unisce le migliori caratteristiche dei due modelli precedenti per offrire spinta, precisione e, ça va sans dire, tanto spin. I moderni picchiatori da fondo ne andranno matti

di Staff Padel Magazine
8 giugno 2020

Lorenzo, 48 anni, classifica 3.2
Unire le peculiarità delle ultime due versione di Pure Aero era un progetto ambizioso; esserci riusciti, vuol dire aver creato la miglior versione di questo modello. Resta una bella spin machine perché si può tirar forte e arrotato ma gli steli appiatti e un buon grado di rigidità aiutano a tenere l’ovale stabile all’impatto. Certo, rispetto alla Pure Drive, serve un braccio più allenato per spingere e spinnare.

Francesco, 42 anni, classifica 3.1
Gioco di pressione da fondo, utilizzando tanto top spin sul dritto, variando le rotazioni e cercando solidità: in sostanza, giocare in sicurezza all’80% della spinta massima anche per scambi lunghi: questa è la mia racchetta. Spinta controllata, volendo riassumere. E non è mica poco. Posso giocare pesante senza eccessiva fatica ma in totale controllo; poi, quando si accelera, il telaio resta bello stabile e la traiettoria precisa. Chapeau.

Fabio, 17 anni, classifica 3.1
Wow! Difficile pretendere di più: tira forte, prende spin, controlla bene e ha una certa manovrabilità anche vicino a rete e nei colpi difensivi. L’impatto è un po’ rigido, per questo ho scelto un’incordatura più morbida rispetto alle abitudini.

Paolo, 60 anni, classifica 4.2
Insisto: ridatemi la mia Pure Drive. Pure Aero, VS, Pure Strike, tutte belle, per l’amor del cielo. Ma sono entrato nei sessanta e la racchette me la deve spingere di là.

Christian, 40 anni, classifica 3.1
Bisogna abituarsi a questi steli appiatti perché comunque la sensazione quando si appoggia la mano è diversa dal solito. Sono abbastanza sensibile a questi dettagli e posso dire che bastano poche ore per abituarsi. Si spinge, si controlla, si imprimono grandi rotazioni, riesce un po’ tutto, ma con una certa fatica se il braccio non riesce a sostenere l’impatto. Va provata in un terzo set lottato per capire se non è troppo. Se invece non andate oltre la classica ora di gioco, allora il problema è meno evidente.