L'anomalia: vincere un torneo ATP senza battere neanche un top-100

CIRCUITO ATP
16 gennaio 2021
Riccardo Bisti

Hubert Hurkacz ha giocato quattro partite per vincere a Delray Beach. Il giocatore di più alta classifica sconfitto è stato Daniel Galan, numero 115. Eppure ha intascato 250 punti, stesso bottino di chi deve effettuare uno sforzo ben maggiore. Come risolvere l'incongruenza? Più categorie di tornei o la reintroduzione dei bonus point.

Con un tennis preciso e puntuale, Hubert Hurkacz si è aggiudicato il torneo ATP di Delray Beach (secondo in carriera dopo Winston Salem 2019). In finale si è imposto su Sebastian Korda, che a suon di risultato si sta scrollando l'etichetta di figlio di Petr. Ma c'è una curiosità statistica: nel tabellone a 28 giocatori, il polacco ha giocato quattro partite e non ha dovuto affrontare neanche un top-100. Lungo il suo percorso, ha superato Daniel Galan (n.115 ATP), Roberto Quiroz (293), Christian Harrison (789) e - appunto - Sebastian Korda (119).

Il successo gli ha fruttato ben 250 punti: ci si domanda se non sia un premio un po' troppo generoso. In effetti, tornei con gli stessi punti in palio hanno proposto percorsi ben più complicati. Per esempio, A Brisbane 2017 Grigor Dimitrov dovette battere uno dopo l'altro Johnson (33), Mahut (39), Thiem (8), Raonic (3) e Nishikori (5). Come se non bastasse la qualità degli avversari, il tabellone era a 32 e quindi giocò una partita in più. A parte il caso estremo, la divisione dei tornei ATP in tre sole categorie rende più facile e immediata la comprensione del tour, ma non fotografa in modo corretto la realtà.

Con il titolo a Delray Beach, Hubert Hurkacz è risalito al numero 35 ATP. Lo scorso anno era stato in 28esima posizione

Ci sono ATP 250 molto più competitivi di altri, e in qualche modo le differenze dovrebbero essere riconosciute. E allora torna di moda una questione antica e mai sopita: i bonus point. Fino al 1999, i giocatori raccoglievano punti aggiuntivi in base alla classifica degli avversari sconfitti. Hanno ripreso a fare qualcosa del genere con l'ATP Cup, in cui i punti di ogni singola vittoria sono stabiliti da uno schema che tiene conto della classifica dell'avversario. Pensate alle squadre che affronteranno la Grecia: come si può paragonare un successo contro Stefanos Tsitsipas a uno con Michail Pervolarakis, che non entra nemmeno tra i top-400?

Reintrodurre i punti bonus, inoltre, avrebbe un altro effetto positivo: una maggiore competitività. Ipotizziamo 50 punti extra per la vittoria contro un top-10: in questo modo, i più forti sarebbero ancora più motivati ad arrivare agli scontri diretti e si ridurrebbe il rischio di partecipazioni anonime (e spesso dettate da cospicui ingaggi) nei tornei di livello inferiore. Con tutto il rispetto per Hurkacz, i 250 punti intascati a Delray Beach sono troppi in relazione alla qualità dell'impegno. Un'altra possibile soluzione sarebbe l'introduzione di una nuova categoria di tornei, non importa se verso l'alto (ATP 375?) o verso il basso (ipotetico ATP 175): di certo, una scala gerarchica a quattro gradini permetterebbe di descrivere meglio la realtà del circuito.

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