Kyrgios: “Ho abusato di alcol e droghe. E sono caduto nell'autolesionismo”

ATTUALITÀ

6 maggio 2022

Riccardo Bisti

Nick Kyrgios a cuore aperto: la pausa forzata dal Covid gli ha permesso di ricostruire la sua vita. Era caduto nell'autolesionismo, oltre all'abuso di alcol e droghe. “A nessuno interessava di me come persona: ero semplicemente il tennista pazzo”.

La notizia del forfait al Roland Garros passa quasi in secondo piano rispetto alle ultime affermazioni di Nick Kyrgios. Terzo giocatore a cancellarsi dopo Federer e Nishikori, l'australiano ha parlato dei problemi di salute mentale con i quali ha combattuto lungo la sua carriera. Abuso di droghe e alcol, nonché autolesionismo. Personaggio divisivo tra gli appassionati, ha ammesso di aver odiato la sua vita, ma di aver tratto beneficio dal lockdown dovuto alla pandemia. In quel periodo ha iniziato a vincere alcune battaglie dopo che era finito fuori controllo. “Ero arrivato al punto di farmi del male dal solo – ha confessato a Wide World of Sports – penso di aver respinto tutti quelli che si preoccupavano per me, e non comunicavo con nessuno.

Ho chiuso la mia vita reale e affrontavo i miei problemi a muso duro. Abusavo di alcol e droghe, e questo mi ha portato fuori controllo. Adesso bevo a malapena, giusto un bicchiere di vino a cena. Questa era la base da cui dovevo ripulire la mia vita. A quel punto è tornato il legame con la mia famiglia e ho ricostruito abitudini sane: dieta, dormire bene e cercare di allenarmi un po' di più. Credo che il blocco per il Covid mi abbia aiutato molto”. Kyrgios ha ammesso di aver provato disagio nei momenti bui, non tanto per se stesso ma per la sensazione di deludere chi gli stava accanto. “Però ci sono stati momenti in cui pensavo che a nessuno interessasse chi fossi come essere umano, ma soltanto un tennista... il tennista pazzo.

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Secondo Kyrgios, la sua rinascita personale è per buona parte merito della fidanzata Costeen Hatzi. "È la mia migliore amica e non sa niente di tennis: tra i giocatori conosce solo me e Kokkinakis"

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A essere onesto mi sono sentito inutile, ero a disagio, sono arrivato a odiare la mia stessa vita. Ero talmente nell'oscurità che quasi mi piaceva, al punto da chiedere alle persone di fare altrettanto. Quello che non ti uccide ti rende più forte. Ma sono ancora un po' cotto”. Tra i tanti argomenti trattati, ha detto di essere rimasto scioccato dai tanti attacchi subiti sui social media, spesso di matrice razzista. “La gente pensa che alzare il dito e fare certe cose sia accettabile, ma io la penso diversamente. Queste cose devono essere utilizzate come motivazione, ma è più facile a dirsi che a farsi.

Le persone parlano di te e fanno cose cattive. In realtà non ottengono nulla, quindi devi avere la forza di trovare motivazione e aggrapparsi alle persone che ti danno energia positiva”. In effetti, quest'anno Kyrgios ha dato segni di ripresa: ha vinto il doppio all'Australian Open e poi ha giocato piuttosto bene nei tornei successivi, cogliendo i quarti a Indian Wells (perdendo un gran match contro Nadal), gli ottavi a Miami e le semifinali a Houston. Risalito al numero 75 ATP (dopo essere uscito dai primi 100), rimane fedele alla sua immagine di tennista part-time e ha scelto di saltare per intero la stagione sulla terra europea. Ma attenzione a lui sull'erba: se trova energia e motivazione può essere pericoloso...