Il ritiro di Timea Bacsinszky, da barista a top-10

ATTUALITÀ

16 luglio 2021

Riccardo Bisti

A 32 anni, incapace di risollevarsi dagli infortuni, Timea Bacsinszky dice addio. Fenomeno junior, si era quasi arresa a metà carriera tra problemi fisici e depressione, poi si è ripresa e ha vissuto tre anni da top-player. Non giocava da quasi due anni.

Conoscendo il carattere di Timea Bacsinszky, non soffrirà troppo nel pensare che la sua ultima partita rimarrà un duro 6-0 6-0, incassato a Seul contro Kristie Ahn. Era il settembre 2019, poi una serie di problemi fisici e l'arrivo della pandemia hanno tardato il suo rientro. Un rientro mai avvenuto, fino all'annuncio del ritiro. Ha scelto i social media e la settimana del torneo WTA di Losanna, dopo che di recente aveva detto che avrebbe avuto bisogno di un anno per tornare ad alti livelli.

Avrebbe dovuto giocare piccoli tornei per dodici mesi, senza alcuna garanzia di farcela. Per questo ha messo fine a una carriera iniziata ben diciotto anni fa, con i primi tornei ITF. Fenomeno di precocità, aveva vinto per due volte Le Petits As di Tarbes, salvo poi esordire nel circuito WTA ad appena 15 anni (Strasburgo 2004). Per questo, l'hanno spesso paragonata a Martina Hingis. Nel 2009 ha vinto il suo primo titolo WTA a Lussemburgo. Poi sono arrivati i problemi, gli infortuni (uno molto grave a un piede, nel 2011), un rapporto conflittuale con il padre (che non ha ringraziato nel post di commiato) e la scelta di mollare, al punto da iniziare a fare la barista.

Timea Bacsinszky annuncia il ritiro con un post social

Un giorno scoprì che era entrata nelle qualificazioni del Roland Garros, fu colta da improvivsa eccitazione e lasciò la baita dove lavorava per recarsi a Parigi, da sola, in un mix di lacrime ed emozione. Fu l'inizio del miglior momento della sua carriera, tre anni in cui è arrivata due volte in semifinale al Roland Garros più un'altra nei quarti, senza dimenticare l'argento olimpico in doppio femminile, proprio con Martina Hingis. “Da ragazzina non avrei mai pensato di ottenere risultati così belli grazie al tennis” ha scritto nel post di commiato, prima di ringraziare tutte le persone che le sono state vicine.

Di lei ha sempre colpito l'atteggiamento spontaneo, vero, senza filtri. Talmente sincero da sembrare naif. Intervistarla era quasi un viaggio psicologico: per questo, in molti le hanno voluto bene al di là dei risultati (comunque ottimi). Timea lascia con un montepremi di oltre 6 milioni di dollari, quattro titoli WTA, la finale più importante a Pechino 2015 (persa contro la Muguruza) e undici vittorie contro le top-10. Era chiaro che difficilmente sarebbe tornata, ma leggerlo nero su bianco fa comunque un certo effetto.

Tramite una serie di oggetti, Timea Bacsinszky racconta la sua storia in un'intervista con la TV della Svizzera italiana

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