Boris Becker non ha più debiti: il curatore fallimentare si accontenta

ATTUALITÀ

27 aprile 2024

Riccardo Bisti

Un versamento di 450.000 euro è stato sufficiente a Boris Becker per chiudere la procedura di insolvenza privata: un percorso tradizionale sarebbe durato troppo e non avrebbe dato sufficienti garanzie. “È la cosa migliore che potesse accadere a Boris”

È un momento particolarmente felice per Boris Becker. Da un anno e mezzo, l'ex Bum Bum è un uomo libero dopo essere stato scarcerato dalla prigione londinese in cui era finito il 29 aprile 2022 per reati contro il patrimonio. Oggi vive a Milano, può girare liberamente per l'Unione Europea ma gli è precluso l'ingresso nel Regno Unito. Lui ha comunque fatto sapere che da ottobre 2024 (scadenza originaria della condanna a due anni e mezzo) potrà fare richiesta, in modo da poter essere a Wimbledon per l'edizione 2025. Ma c'è un dettaglio ancora più importante: non ha più debiti. Tutto azzerato.

Secondo quanto riporta un dettagliato articolo pubblicato da WELT, il curatore Mark Ford avrebbe accettato di chiudere la proceduta di insolvenza privata previo un pagamento di 450.000 euro. Cifra alta in assoluto, ma decisamente ridotta rispetto ai debiti accumulati da Becker. Tuttavia, la riscossione del denaro (che dovrebbe avvenire entro il 16 ottobre 2031) potrebbe essere molto lunga e forse nemmeno efficace. Attualmente Becker risiede in Italia, a Milano, dunque il curatore dovrebbe ricorrere all'assistenza amministrativa: secondo gli esperti sarebbe un processo molto lungo e senza garanzia di ottenere il denaro richiesto. Per questo, si sarebbe accontentato di ottenere subito una cifra inferiore. “In questo momento non poteva accadere nulla di meglio a Boris” ha detto il noto avvocato Paul Vogel.

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Insomma, Becker è tornato pienamente in società: se è vero che nel Regno Unito avrà sempre precedenti penali, si trova in ottima posizione per rimettervi piede. Lo scorso anno, gli Stati Uniti non gli avevano concesso il visto, ma è un problema trascurabile rispetto ai 231 giorni di prigione che lui stesso aveva raccontato in una maxi-intervista in onda sul canale SAT1, per la quale – si dice – avrebbe ricevuto un compenso di 500.000 euro. Più in generale, Becker può ritenersi un uomo fortunato soprattutto in virtù delle parole della giudice che lo aveva condannato: "Potrei darti 18 mesi di prigione per ciascuno dei reati di cui sei stato giudicato colpevole. Frode, evasione fiscale e riciclaggio di denaro: avete perso tutto. Ma non hai mostrato rimorso, nè umiltà" disse Deborah Taylor.

Il tedesco fu condannato per 4 capi d'accusa su 24. In particolare, aveva spostato 429.930 euro su altri conti dopo aver dichiarato fallimento nel 2017, anche se quel denaro andò alle ex mogli. Inoltre non aveva comunicato alle autorità l'esistenza della casa dei genitori nella natia Leimen, dove risiede ancora oggi la madre, che sarebbe rientrata nella massa fallimentare. Lo stile di vita di Boris, unito a parecchi errori sia personali che professionali, avevano generato un debito milionario che è riuscito a contenere con sette mesi di carcere e questo accordo che lo ha pienamente ristabilito. Dice bene Vogel: meglio di così, davvero, non gli poteva andare.