ATP e Arabia Saudita sempre più vicine: obiettivo ATP Finals?

ATTUALITÀ

25 giugno 2023

Riccardo Bisti

Andrea Gaudenzi afferma di aver avuto colloqui “positivi” con il fondo per gli investimenti pubblici dell'Arabia Saudita. Pur mettendo alcuni paletti legati al rispetto della storia, il presidente ATP lascia intendere che c'è spazio per una collaborazione. In attesa dell'ufficializzazione delle Next Gen Finals a Jeddah, c'è chi ipotizza un passo in più...

Un vecchio detto sostiene che prevenire sia meglio che curare. La pensa così anche Andrea Gaudenzi, numero 1 dell'ATP, il quale ha intavolato dei colloqui (da lui definiti “positivi”) con il Fondo per gli Investimenti Pubblici dell'Arabia Saudita, il quale avrebbe in mente di entrare nel mondo del tennis dopo aver già messo le mani sul team calcistico del Newcastle, spinto assi come Cristiano Ronaldo e Karim Benzema a giocare nel loro campionato e – soprattutto – costretto il PGA Tour di golf a raggiungere un accordo dopo aver fondato un circuito alternativo (il LIV Tour) che rischiava di creare una grossa confusione.

Nei colloqui, Gaudenzi ha comunque avvertito gli investitori che dovranno attenersi al rispetto della storia del tennis e del suo prodotto, lavorando a fianco degli attuali stakeholders “piuttosto che andargli contro”. “Bisogna preservare qualcosa che è quasi sacro, le regole del gioco - ha detto Gaudenzi al Financial Times – tutto questo non è un videogioco. Se sei un appassionato di golf, vuoi vedere i migliori giocatori l'uno contro l'altro. Vuoi una classifica e una storia semplice”. L'allusione al LIV Tour e a quello che ha rischiato di provocare nel golf è fin troppo chiara. Allo stesso tempo, i petrodollari possono rappresentare una ghiotta occasione di crescita per il tennis, anche se il circuito maschile (a differenza del femminile) gode di una discreta salute economica.

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Nel frattempo, dopo l'esibizione dicembrina (la Diriyah Tennis Cup), con ogni probabilità l'Arabia ospiterà le Next Gen Finals dal 2023 e – secondo il Daily Mail – alcune fonti interne al circuito sostengono che possa addirittura competere per le ATP Finals (il cui accordo con Torino scade nel 2025). Per ora si tratta di suggestioni, anche perché Gaudenzi è stato molto prudente nelle dichiarazioni, sostenendo che nuovi investitori potrebbero collaborare in aree alternative come produzione di contenuti, raccolta di dati e tecnologia. “Ci sono vari modi per entrare nell'ecosistema, non soltanto la creazione di un nuovo tour o l'acquisizione di un torneo”.

Sul piano economico, l'ATP ha avuto ricavi per 250 milioni di dollari nel 2022, in crescita rispetto ai 176 del 2021 e al minimo storico del 2020, anno del Covid che li fece scendere a 93. Anche in virtù di questa crescita, i premi riservati ai giocatori sono saliti a 218 milioni (contro i 180 dell'anno precedente, più grande crescita di sempre). Non resta che attendere le prime mosse ufficiali di una collaborazione che sembra ormai inevitabile, anche perché l'Arabia Saudita – nonostante le perplessità sulla gestione dei diritti umani – sta entrando con sempre più decisione nel mondo dello sport e quindi certe operazioni, giorno dopo giorno, sono ritenute sempre più accettabili... o almeno tollerabili.