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UNITED CUP

United Cup, una competizione tutta da rivedere

L'Italia cade anche contro la Francia ed è eliminata dalla United Cup. Durante il match contro Sonego, Adrian Mannarino si ferisce alla fronte a scandalizza i commentatori australiani. Il nuovo format è troppo complicato: non è il modo migliore per avvicinare gli appassionati (e respingere gli arabi).

Riccardo Bisti
3 gennaio 2024

L'entusiasmo di dodici mesi fa è sfumato in due sconfitte, sia pure supportate da alcune buone prestazioni. Ma nel tennis conta il risultato, e i numeri raccontano che l'Italia esce dalla United Cup dopo i KO con Germania e Francia. Se contro i tedeschi ci eravamo arresi al doppio, contro i galletti sono bastati due singolari: prima Lorenzo Sonego ha ceduto con un doppio 6-4 ad Adrian Mannarino, poi Jasmine Paolini si è confermata all'altezza di Caroline Garcia, ma non ha saputo dare continuità ai due successi consecutivi degli ultimi mesi, compreso quello – bellissimo – in Billie Jean King Cup. Si è arresa 6-4 5-7 6-4 e così avanzano i francesi, che nei quarti sfideranno la Norvegia in una delle competizioni più cervellotiche che si ricordino. Va bene un evento misto a squadre a inizio anno (d'altra parte abbiamo avuto 30 anni di Hopman Cup), va bene assegnare punti ATP-WTA, va bene assegnare un cospicuo montepremi... ma il format deve essere più semplice. Non è nemmeno questione di etica sportiva, bensì dei calcoli da ingegneria che servivano per comprendere lo status dei vari gironi.

Normale: con i gruppi a tre squadre è possibile un arrivo a pari merito, dunque con la necessità di calcolare la percentuale di set vinti... e addirittura dei game, come accaduto nel Gruppo F: l'ha spuntata la Norvegia di Casper Ruud perché ha vinto il 51,16% dei game giocati contro il 49,63% della Croazia e il 49,25% dell'Olanda. L'Italia non ha avuto bisogno di calcoli, poiché il successo della Paolini contro Angelique Kerber rimane l'unico punto intascato dagli azzurri guidati da Renzo Furlan. Peccato soprattutto per lui, l'ex soldatino di Cimetta di Codognè. Dopo dieci anni alla guida del Centro Tecnico di Tirrenia, ha rinunciato alla comodità del posto fisso (gli avevano offerto il rinnovo) e si è tuffato nell'avventura da coach. Dopo le parentesi con Schiavone e Bolelli (quando era ancora in orbita federale) ci ha provato con Federico Maccari e Pietro Licciardi, poi ha dato una mano alla federtennis serba quando una giovane Jasmine Paolini si è rivolta a lui. Pedalando in silenzio, l'ha portata tra le top-30. E pochi, onestamente, ci credevano. Lui non ama la luce dei riflettori, ma la United Cup era una buona occasione per dare visibilità al suo lavoro.

Tennis Australia deve fare equilibrismo tra le esigenze di due città già scocciate dalla subalternità con Melbourne. E allora hanno concesso a Sydney le fasi finali, dando a Perth i tre gironi più interessanti.

È andata male ed è un peccato che della settimana a Sydney non rimarrà nulla, se non l'aneddotica del siparietto di Adrian Mannarino. Impegnato contro Lorenzo Sonego, nel secondo game del secondo set si è colpito alla fronte con il manico della racchetta, procurandosi un piccolo taglio. La scena ha ricordato quella di Mikhail Youzhny a Miami 2008, quando fece qualcosa di analogo durante il match contro Nicolas Almagro (salvo poi vincerlo). Il gesto di Mannarino è stato meno violento, ma sufficiente da richiedere l'intervento del fisioterapista. L'episodio ha scandalizzato Wally Masur, al commento per la TV australiana, soprattutto per la situazione in cui si è verificato (il francese era sotto 0-30 in un suo turno di servizio). “Se ti autoinfliggi un infortunio, puoi concederti un medical timeout? - ha detto – ti trovi in una situazione difficile e puoi dire di colpirti con una racchettata e prenderti una pausa”.

La pensava più o meno così Mark Philippoussis, bordocampista per Channel Nine. “Tempismo perfetto, sullo 0-30. Immagino che l'avversario non sarà felice. Avrà bisogno di calmarsi”. Non contento, Masur ha rincarato la dose sostenendo che il piccolo taglio non avesse bisogno di un medical timeout. “Perché c'è voluto così tanto tempo per curarlo? Sarebbe bastato un piccolo cerotto. Non è una bella immagine per lo sport... non è necessario. Da come si comportano, sembrerebbe che abbia bisogno di punti di sutura. In realtà è come una puntura di spillo”. In tutta onestà, ci pare che abbia esagerato. Mannarino ha perso un po' di sangue ed era giusto che fosse curato, anche se la scena è stata comunque surreale. Non a caso, i componenti della panchina francese non hanno potuto fare a meno di ridere. Così come Caroline Garcia, colta dalle telecamere mentre attendeva il suo turno negli spogliatoi.

La Norvegia ha vinto il Gruppo F grazie alla migliore differenza game rispetto a Croazia e Olanda

Jasmine Paolini ha lottato alla pari contro Caroline Garcia, ma non è bastato

Detto che la Francia si è imposta 3-0 (a risultato acquisito, Roger Vasselin-Lechemia hanno battuto Cobolli-Brancaccio), permangono dubbi sul format di una competizione che è giusta come principio, ma deve sottostare a troppe dinamiche interne. Per esempio, non scontentare gli organizzatori di Sydney e quelli di Perth. Se Brisbane si è slegata dal discorso, tornando a ospitare tradizionali tornei ATP-WTA, Tennis Australia deve fare equilibrismo tra le esigenze di due città già scocciate dalla subalternità con Melbourne. E allora hanno concesso a Sydney le fasi finali, dando a Perth i tre gironi più interessanti. Non è un caso che in West Australia ci fossero i due numeri 1 (Novak Djokovic e Iga Swiatek), oltre alla nazionale di casa. E a Perth saranno stati ben contenti di ospitare Serbia-Australia prima di lasciare spazio a Sydney. La programmazione rimane cervellotica, se non folle.

I due quarti di Perth si giocano di mercoledì per dare tempo alle vincenti di fare un volo di 4.000 km e tre fusi orari prima di affrontare chi emergerà dai quarti di Sydney. Ed è quasi ridicolo che la Polonia fosse già in semifinale prima che si conoscesse l'accoppiamento di uno dei quarti di Sydney. Per carità, i giocatori vedono queste partite come una sana preparazione per l'Australian Open e la combo soldi + punti ATP-WTA è una semplice appendice. Ma se davvero l'Australia vuole respingere l'onda araba, che minaccia di prendersi uno spazio in calendario proprio in questo periodo, dovrebbero organizzare meglio (e rendere più semplice) una competizione che nasce con ottime premesse e garantisce un'atmosfera piacevole. Ma deve essere comprensibile: una struttura così cervellotica rischia di allontanare anche gli appassionati più accainiti. Quanto a Renzo Furlan, riprenderà il suo lavoro silenzioso con Jasmine Paolini già nei prossimi giorni, dal torneo WTA di Adelaide. Sarà in South Australia anche Lorenzo Sonego.