The Club: Bola Padel Roma
WIMBLEDON

Gerarchie rispettate!

Dopo tanti risultati a sorpresa, le semifinali di Wimbledon accolgono quattro favorite. C'è chi ha già vinto Slam, chi c'è andata vicina e chi era attesa al varco. Se è vero che il Centre Court scova l'essenza dei tennisti, il quartetto Barty-Kerber-Pliskova-Sabalenka ha dato risposte molto importanti.

Riccardo Bisti
6 luglio 2021

Tanti anni fa, John Newcombe disse che il miglior modo per conoscere l'essenza di un giocatore è metterlo sul Centre Court di Wimbledon. Se l'affermazione è ancora valida, le quattro semifinaliste del 2021 hanno mostrato una notevole forza mentale. Per varie ragioni, alla vigilia si poteva dubitare di Ashleigh Barty, Angelique Kerber, Karolina Pliskova e Aryna Sabalenka. Invece hanno risposto presente, facendo svanire i dubbi e riportando un minimo di gerarchia nel circuito femminile, dopo diversi Slam all'insegna dell'anarchia. In fondo sono arrivate in fondo le prime due teste di serie (Barty e Sabalenka), una ex numero 1 (Pliskova) e un'altra ex leader, nonché campionessa di questo torneo (Kerber). La sorpresa risiede proprio in questo, nel rispetto di gerarchie ormai fragili.

La Sabalenka ha giocato un match impeccabile contro Ons Jabeur, che pure aveva espresso il miglior tennis da erba del 2021. Un 6-4 6-3 sublimato dalla potenza dei colpi della bielorussa, aiutata dalla superficie veloce. In passato aveva fatto fatica a trovare il giusto equilibrio, soprattutto nei Major. Quando iniziava a sbagliare, si faceva travolgere dai dubbi. A Londra, invece, non si è mai fatta condizionare. “Mi sono detta di restare aggressiva, sono io a dover comandare il gioco. Se sbaglio non importa, ma devo rischiare – ha detto – è meglio sbagliare se provi a fare qualcosa che farlo se ti limiti a mettere la racchetta”. Nominata Newcomer of the Year nel 2018, da allora ha sempre mancato gli appuntamenti importanti. Sembra che il suo momento sia arrivato.

ASICS ROMA
“Non puoi aspettare gli errori altrui, ma devi provare a fare il punto. È la mentalità che porto avanti da quando abbiamo iniziato a giocare sull'erba. Se faccio così, credo di avere una grande chance di poter battere chiunque"
Karolina Pliskova

Aryna Sabalenka: "L'erba si adatta bene al mio gioco"

Anche per la Pliskova è la prima semifinale a Wimbledon. La ceca vanta già una finale Slam, è dotata di un timing fantastico e del miglior servizio dopo quello di Serena Williams. Il suo problema è la continuità: il suo rendimento può avere forti oscillazioni all'interno dello stesso match. Per carattere, non mostra molto le sue emozioni. A volte sembra disinteressata a quello che succede sul campo, e a 29 anni corre ancora il rischio di restare un'incompiuta. Quest'anno aveva giocato malissimo, con la sola finale a Roma (peraltro persa 6-0 6-0) e scarsi risultati negli Slam. “Molti venivano da me, anche ex giocatrici, per chiedermi cosa succedeva – dice la Pliskova – mi domandavano perché giocassi male”.

Lei ha risposto sul campo, giungendo in semifinale senza perdere un set. Quando Viktorija Golubic le ha provate tutte nel settimo game del secondo, arrivando anche a palla break, ha tenuto duro e ha chiuso con un rapido 6-2 6-2. In altri tempi avrebbe potuto cedere il game, il set e forse addirittura la partita. “Non puoi aspettare gli errori altrui – dice la Pliskova – devi provare a fare il punto, è la mentalità che porto avanti da quando abbiamo iniziato a giocare sull'erba. Se lo faccio, credo di avere una grande chance di poter battere chiunque”. Fino a ora, in effetti, lo ha dimostrato. E per la sua semifinale contro la Sabalenka, beh, è bene che gli spettatori delle prime file si muniscano di elmetto.

Karolina Pliskova è l'unica semfinalista a non aver ancora perso un set

Le parole di Ashleigh Barty dopo la facile vittoria contro la Tomljanovic: "Mi sto godendo ogni singolo minuto"

Non sarà così per Kerber-Barty, già campionesse Slam. La tedesca ne ha intascati tre, compreso Wimbledon 2018. Col suo tennis difensivo, di pura rimessa, sembrerebbe poco adatta all'erba. Ma è talmente brava in difesa, coordinata e atletica, che riesce a contenere la potenza altrui. La superfcie veloce, al contrario, rende più insidiosi i suoi colpi piatti e angolati. Per lei non è stato facile: ci sono stati match in cui ha sofferto, mostrando anche un atteggiamento non proprio positivo. Al secondo turno, ha lottato tre ore contro la Sorribes Tormo, una che la costringe a uscire dal guscio. Al terzo, è scesa in campo con un set di ritardo contro la Sasnovich. Però è emersa alla distanza, consapevole di quanto possano essere efficaci pazienza e perseveranza.

Penso che la chiave sia rimanere concentrata ogni singolo giorno – ha detto – non sai mai cosa può succedere. Due settimane sono un lungo viaggio, le condizioni possono cambiare. Può piovere, poi fare molto caldo. È importante prendersi cura della propria routine". Lei lo sta facendo, e i risultati le danno ragione. Proprio come accaduto ad Ashleigh Barty, che a inizio torneo aveva annunciato i suoi propositi: “Voglio vincere” aveva detto, ricordando che nel 2021 cadono i 50 anni dallo storico successo di Evonne Goolagong, aborigena come lei. Nel quarto di finale tutto australiano contro Ajla Tomljanovic si è imposta con un netto 6-1 6-3, sfruttando anche la stanchezza della sua avversaria, rimasta in campo fino alla sera di lunedì. Il divario, già ampio, si è allargato. Ein semifinale assisteremo a un affascinante contrasto di stili tra attacco e difesa. Tanto basta, per mettersi comodi.

WIMBLEDON DONNE – Quarti di Finale
Ashleigh Barty (AUS) b. Ajla Tomljanovic (AUS) 6-1 6-3
Angelique Kerber (GER) b. Karolina Muchova (CZE) 6-2 6-2
Karolina Pliskova (CZE) b. Viktorija Golubic (SUI) 6-2 6-2
Aryna Sabalenka (BLR) b. Ons Jabeur (TUN) 6-4 6-3