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STATISTICHE

Sinner Dipendenza!

I risultati del 2023 evidenziano un abisso tra Jannik Sinner e gli altri italiani. L'altoatesino è stato l'unico ad arrivare in finale nel circuito ATP (ne ha giocate sette), e ha raccolto dieci delle diciassette semifinali complessive. L'Italia ha sommato 162 partecipazioni con 20 giocatori, ma senza Sinner i risultati sarebbero stati quasi trascurabili. Però si può migliorare.

Riccardo Bisti (statistiche di Nicola Gillio)
26 dicembre 2023

Il 2023 è stata una stagione indimenticabile per il tennis italiano. “Irripetibile” ha sussurrato Angelo Binaghi alla consegna dei Collari d'Oro. Sul piano della popolarità, il successo in Coppa Davis ha generato un boost impressionante, paragonabile a un trionfo Slam. Sollevare l'Insalatiera, in un Paese come il nostro, ha un valore inestimabile. E poi ci sono i risultati di Jannik Sinner, capace di regalarci il secondo Masters 1000 in oltre trent'anni, nonché portarsi al numero 4 del mondo. Detto che l'altoatesino ha tutto per toccare vette inesplorate, il bello è che l'Italtennis ha ancora notevoli margini di miglioramento. Lo certificano i numeri ottenuti nel circuito ATP, laddove i risultati evidenziano come l'Italia – almeno nel 2023 – sia vittima di una certa Sinner Dipendenza. Lo stesso successo in Davis non sarebbe mai arrivato senza i punti raccolti dall'altoatesino contro Olanda e Serbia. La tendenza è rafforzata da quanto accaduto nel circuito ATP, laddove i risultati di Sinner hanno permesso all'Italia di essere tra i Paesi big. Senza di lui, saremmo rimasti a una certa distanza dalla vetta.

L'analisi parte dalle accurate statistiche raccolte da Nicola Gillio, il quale ci ha fornito i piazzamenti – nazione per nazione – nei 65 tornei ATP giocati nel 2023 (mancano le competizioni a squadre e le Next Gen Finals: per onestà, va detto che l'Italia è giunta in finale in United Cup, competizione che però è difficile inquadrare in una statistica del genere). Da gennaio a novembre, l'Italia ha raccolto 162 partecipazioni nei tabelloni principali ATP, spalmate su 20 giocatori. Si va dalle 28 partecipazioni di Lorenzo Sonego alle singole apparizioni di Jacopo Berrettini, Alessandro Giannessi, Lorenzo Giustino e Mattia Bellucci. Bene: l'Italia è arrivata almeno in semifinale in diciassette occasioni, il 10,49%. Il dato percentuale non è malvagio e ci colloca in quinta posizione tra i Paesi che hanno raccolto almeno cento presenze: ci stanno davanti Russia (22,53%), Serbia (18,18%), Germania (12,93%) e Spagna (11,52%). Se però analizziamo il dettaglio, si scopre che 10 di questi 17 piazzamenti hanno la firma di Sinner. Ma c'è di più: l'altoatesino è stato l'unico italiano a giocare finali nel 2023. È arrivato sette volte al match clou, con quattro vittorie e tre sconfitte, a cui si aggiungono tre piazzamenti in semifinale.

Lo sapevi che...

L'Italia è il quinto Paese per numero di partecipazioni ai tornei ATP nel 2023. Il dato statistico esclude le competizioni a squadre (Davis, United Cup, Laver Cup e Hopman Cup) e le Next Gen Finals. Il Paese con più presenze sono gli Stati Uniti, con ben 338 partecipazioni. Quelli con più titoli (8) sono Russia e Serbia, quest'ultima grazie all'immenso contributo di Novak Djokovic. Nel complesso, 56 nazioni hanno raccolto almeno una presenza nel circuito ATP. I Paesi con una singola apparizione sono Turchia, Estonia, Marocco, Lituania, Romania, Zimbabwe e Barbados (statistiche a cura di Nicola Gillio).

Le altre sette semifinali sono arrivate da Lorenzo Musetti (Barcellona, Bastad e Chengdu), Lorenzo Sonego (Umago), Matteo Arnaldi (Umago), Marco Cecchinato (Estoril) e Fabio Fognini (Metz). Se escludiamo la semifinale di Musetti a Barcellona (peraltro ottenuta sfruttando il ritiro di Sinner nei quarti), si tratta di tornei di seconda fascia. Estendendo la ricerca ai piazzamenti nei quarti, i numeri salgono a 33 (20,37% sul totale delle partecipazioni): significa che – statisticamente – un italiano ha raggiunto i quarti ogni cinque partecipazioni. Tra questi (16 in tutto) spicca quello ottenuto da Musetti a Monte-Carlo, impreziosito dalla vittoria su Novak Djokovic. Con i “se” e con i “ma” non si fa la storia, specie quella già scritta, ma è un dato di fatto che senza Jannik Sinner sarebbe stata una stagione quasi deludente. Se infatti togliamo l'iniezione sinneriana ai risultati tricolori, i piazzamenti in semifinale sarebbero stati 7 su 140 (5%): dimezzamento secco, soprattutto senza neanche un piazzamento in finale.

Ma come è stato possibile? Per analizzare un risultato di squadra, è necessario passare dai singoli. Lorenzo Musetti ha buoni numeri, ma è chiaro che il 2023 abbia segnato un passo indietro rispetto all'anno precedente (quando vinse 2 titoli). Tra qualche mese diventerà padre: la speranza è che il nuovo status faccia bene al suo tennis, come accaduto a diversi campioni prima di lui. Lorenzo Sonego ha giocato moltissimo, ma se escludiamo gli ottimi doppi in Davis non ha fatto sfracelli, con la sola semifinale a Umago e la classifica rimasta uguale rispetto al 2022. La novità azzurra è stata Matteo Arnaldi, i cui progressi sono innegabili. Tuttavia, nel suo breakdown ci sono ancora 284 punti raccolti nei tornei Challenger. Nel circuito ATP vanta la semifinale a Umago e – soprattutto – gli ottavi raggiunti allo Us Open. Per lui, il 2024 sarà la stagione della conferma.

Con 28 presenze, Lorenzo Sonego è stato l'italiano a giocare più tornei ATP nel 2023

Matteo Arnaldi ha colto a Umago la sua prima (unica, per ora) semifinale nel circuito ATP

C'è poi il grande asterisco su Matteo Berrettini, il cui contributo ai dati annuali è quasi nullo per i tanti infortuni. Il romano ha giocato appena dieci tornei, con i quarti ad Acapulco come miglior risultato. Detto che (prima di calare in classifica) hanno giocato un buon numero di tornei ATP Marco Cecchinato e Fabio Fognini (con una semifinale a testa), le presenze e i risultati degli altri sono residuali. Se è vero che venti giocatori hanno raccolto almeno una presenza ATP, 128 delle 162 partecipazioni azzurre sono compresse tra sette giocatori (Sinner, Musetti, Sonego, Cecchinato, Arnaldi, Fognini e Berrettini). Il miglioramento dei numeri passa proprio da qui: l'auspicio è che nel 2024 crescano le partecipazioni – e i risultati – dei ragazzi nati dal 2000 in poi.

L'allusione è a Flavio Cobolli, Luca Nardi e Giulio Zeppieri, senza dimenticare Luciano Darderi, Mattia Bellucci e Francesco Passaro. Per quanto non manchi la quantità (l'Italia ha ben diciannove giocatori tra i top-200 ATP), attualmente la qualità è tutta radunata su Jannik Sinner. La buona notizia è che i margini di miglioramento ci sono, soprattutto in virtù di alcune carte d'identità, ma allo stesso tempo bisogna riconoscere che (dopo la strada aperta da Fognini e Berrettini), se il nostro Paese si trova nell'eccellenza del tennis mondiale – ove per eccellenza si intende la possibilità di vincere i grandi titoli – lo deve esclusivamente a Jannik Sinner. Non c'è nulla di male nell'ammetterlo. Anzi, che sia uno stimolo per tutti a diversificare la bontà dei risultati, magari già a partire dalla trasferta australiana.