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INTERVISTA

Roger Federer: «La mia vittoria più bella? Contro Pete Sampras a Wimbledon».

Il fuoriclasse svizzero ha lanciato la sua prima sneaker con il brand svizzero On e ha risposto alle curiosità dei fans su come si prepara ai match, i suoi idoli sportivi, quei due match point sprecati contro Djokovic nella finale di Wimbledon 2019 e una sua paranoia...

Lorenzo Cazzaniga
6 luglio 2020

Roger Federer resterà fermo ai box fino alla prossima stagione, in piena riabilitazione dopo i due interventi al ginocchio che hanno caratterizzato il suo lockdown. Nel frattempo, è andato a Zurigo per presentare la prima sneaker che porta il suo nome, The Roger Centre Court, prodotta in edizione limitata da mille pezzi, destinati ai fans tramite una lotteria (in pieno stile Wimbledon tickets). La scarpa è stata realizzata con la On, brand svizzero specializzato in scarpe da running, nel quale Federer ha investito fino a diventarne partner nove mesi fa. Nel lancio di questo primo modello, Federer ha risposto a diverse domande poste dai suoi tifosi da tutto il mondo. Ecco le sue principali dichiarazioni, in un live condotto dalla fashin jounalist, Lauriann Melliere.

Laurianne: come hai trascorso questo periodo così particolare?
«È strano passare così tanto tempo a casa, considerando che di solito riesco a stare in Svizzera non più di cinque, sei settimane l’anno. Durante questo periodo di pandemia ho seguito tutte le regole, mi sono goduto la famiglia e sto recuperando dalle due operazioni al ginocchio. Tutto procede bene ma non sarei in grado di scendere in campo oggi, ma conto di essere al top per l’inizio della prossima stagione»

Caroline, Svizzera: sono una fitness trainer e vorrei sapere quali esercizi ti piacciono di più e quali di meno.
Beh, sono di più quelli che non mi piacciono! Sono un giocatore di tennis, più che un addicted del fitness. Stare in forma è necessario per il mio tennis, per non soffrire di infortuni e poter giocare tre, quattro, cinque ore. Non mi piace il tapis roulant e il core training, anche se questo lo svolgo tutti i giorni per alleviare i miei problemi alla schiena. Invece mi piacciono gli esercizi di agilità che si adattano anche al mio stile in campo e fare pesi, perché quando ho finito sono seduto esattamente nello stesso posto dove ho cominciato! Se vado a correre nei boschi poi penso che dovrò pure tornare e mentalmente è più duro. I burpees? Mai fatti e non credo facciano bene alla mia schiena, dovessi eseguirli male. Ma tanto di cappello a chi riesce ad allenare il proprio corpo per ore tutti i giorni.

«Lo sport che preferisco dopo il tennis? Il calcio e Zinedine Zidane. Ma visto che non gioca più, dico basket e Lebron James» Roger Federer

Adijan, India: qual è lo sport che preferisci oltre il tennis e il campione preferito di questa disciplina?
Dall’India? Allora dovrei rispondere il cricket! Comunque, è il calcio e direi Zinedine Zidane che però non gioca più. Quindi dico basket e Lebron James. Ho anche lavorato a un progetto con Michael Jordan, era un mio idolo da ragazzo, insieme a Boris Becker, Stefan Edberg e Pete Sampras, tutte grandi icone dello sport. Ho sempre amato conoscere i grandi atleti. Con Jordan è stato diverso perché l’ho ammirato così tanto: una persona semplice, chiara, che appare sempre in controllo della situazione. Zidane era lo stesso. Qualche volta si resta delusi nell’incontrare i propri idoli, ma per me non lo è stato con Jordan e Zidane.

Internet Poll / 1: qual è il colpo che ti caratterizza di più: smash, lob o slice?
Smash e lob ne gioco poco, di slice invece ne ho tirati milioni col mio rovescio a una mano, quindi non ho dubbi. Come descriverei uno slice? Come una sciabolata.

Hajdgenoss, Svizzera: hai mai provato a insegnare a Nadal o altre persone famose una tipica parola svizzera?
Sicuramente ho cercato di insegnare a qualche tennista a dire chuchichästli (la nostra credenza n.d.r.) ma solo perché è una parola particolarmente difficile da pronunciare.

Maria, Spagna: qual è una tua abitudine prima di scendere in campo?
Mi preoccupo soprattutto di non arrivare in ritardo! Ho questa paranoia di perdere un match perché arrivo tardi, magari per colpa del traffico o di qualche altro problema. Non sono sempre stato un tipo puntuale ma nella seconda parte della mia carriera mi sono sforzato di diventarlo, anche perché quando si hanno dei figli bisogna essere organizzati. Poi mi assicuro che le mie racchette siano in ordine e di aver svolto un buon warm up. Quindi parlo di tattica col mio team, controllo le condizioni atmosferiche, se fa caldo, freddo o tira vento e cerco di immaginare cosa potrò fare io e il mio avversario, di essere realista sui problemi che potrei dover affrontare. È importante anche mangiare per tempo per non avere fastidi in campo. Tutte cose semplici, anche perché non sono granché superstizioso. Banane? A inizio carriera era tutto acqua e banane perché tutti facevano così. Ora ci sono le barrette energetiche e gli energy drink. Mi dicono siano più efficaci.

«La mia vittoria più bella? Contro Pete Sampras a Wimbledon nel 2001. Era il mio esordio sul Centre Court e lui il grande favorito. Ho capito che se avevo battuto Sampras sul centrale d Wimbledon, avrei potuto battere chiunque, ovunque» Roger Federer

James, UK: in quale sport avresti voluto competere, non avessi giocato a tennis?
Amo giocare a tennis e anche guardarlo quando sono nei tornei. Quando invece sono lontano dai tornei, non lo guardo per niente: preferisco calcio e basket. Poi dipende dove mi trovo: football americano negli States, rugby in Australia. Però il calcio resta il mio favorito, forse perché ci giocavo da bambino.

Rahbi, Svezia: hai avuto una carriera di grande successo ma quale ti ha dato maggior soddisfazione?
Battere Pete Sampras a Wimbledon nel 2001 perché è stata una vera sorpresa. Era il mio esordio sul Centre Court e lui il grande favorito: è stato qualcosa di grandioso. Ho capito che se avevo battuto Sampras sul centrale d Wimbledon, avrei potuto battere chiunque, ovunque.

Martina, Australia: se dovessero girare un film su di te, quale attore vorresti che ti interpretasse?
Leonardo Di Caprio o Matt Damon: hanno un talento incredibile.

Ben, Usa: qual è un giorno ideale per te?
Due chance: vincere Wimbledon o non fare assolutamente niente e stare con la famiglia e gli amici, ammirando un bel tramonto.

Naro e Mira, Giappone: cosa ti piacerebbe fare quando sarai in Giappone per le Olimpiadi?
Purtroppo i Giochi sono stati posticipati per la pandemia ma spero di esserci l’anno prossimo, è uno dei miei obiettivi e Tokyo è una città bellissima. Le Olimpiadi sono sempre speciali: nella prima a cui ho partecipato, a Sydney nel 2000, ho conosciuto quella che sarebbe diventata mia moglie; poi sono stato due volte portabandiera della Svizzera ad Atene 2004 e Pechino 2008, un grande onore. Ho anche vinto un oro in doppio col mio amico Stan Wawrinka e l’argento nel 2012 a Londra, sui campi di Wimbledon.

Internet Poll / 2: ti ritieni shopaholic, chocoholic o workaholic?
Mi piace fare shopping ma con i bambini non è così facile e non ho molto tempo. Chiaramente devo lavorare duro per restare al top ma non mi vedo nemmeno come un fanatico del lavoro, ma più come qualcuno che ama godere della vita. Invece, da buon svizzero, amo molto il cioccolato. Un tempo preferivo quello bianco, poi quello al latte, ora quello fondente.

Tom, UK: cosa ti ha ispirato nel creare questa sneaker?
Un tempo nel tennis si vestiva molto eleganti, poi tutto è diventato più aggressivo. Dagli anni 90 tutto è molto pop, però io ho sempre amato quei completi anni 60 e 70. Volevo tornare un po’ indietro nel tempo e disegnare una scarpa molto minimalista, come certi oggetti di architettura e design.

Pushpinder, India. Come riesci a rimanere concentrato durante il match quando la gente impazzisce sugli spalti dopo un grande scambio?
Bella domanda. Stare in the zone, per me vuol dire che tutto accade molto lentamente. Mi sembra di avere tanto tempo, sono più sereno, rilassato. Ci sono momenti in cui ti chiudi nella tua bolla, che gli spettatori siano dalla tua parte o contro, e resti focalizzato solo sull’obiettivo. I grandi giocatori amano i palcoscenici più importanti, come il Centre Court di Wimbledon ed è qualcosa che marca la differenza tra un fuoriclasse e un giocatore medio.

Matteo, Italia: mangi qualcosa di particolare prima di scendere in campo per avere abbastanza energia?
Pasta, ovviamente: what else? Cerco di mangiare un’ora e mezza prima del match anche se non sempre possiamo prevedere quando scenderemo in campo. Ma l’importante è avere abbastanza energia in corpo per affrontare un match molto lungo.

Accra, India: cosa hai pensato dopo la finale di Wimbledon 2019 quando Novak Djokovic ha annullato i due match point?
In quel momento non era un problema: chiaramente avrei preferito chiudere il match, ma stavo comunque servendo per il match ed eravamo 40 pari, quindi una buona situazione per me. Certo, ero preoccupato potesse rientrare nel match ma in quei momenti tutto accade molto rapidamente. Non avevo sensazioni così orribili, ho sempre pensato di poter vincere, almeno fino agli ultimi tre punti quando era chiaro che fosse diventato complicato rimontare. In ogni caso, sono contento di essere stato protagonista di un match di quel livello.

Federer si è poi soffermato sul lancio delle nuove sneaker: «Sono davvero entusiasta perché non ho mai realizzato qualcosa del genere. Sono partner di On da nove mesi e abbiamo lavorato tanto per creare qualcosa di veramente cool. Questa sneaker si chiama The Roger Centre Court, il mio campo preferito, ed è la serie zero perché ce ne saranno altre in futuro. È molto leggera e super confortevole, speriamo diventi un classico. On è un marchio molto legato al running e quindi leggerezza e comfort erano delle priorità perché volevo mantenere le caratteristiche che sono nel DNA del brand. È una sneaker con un’ispirazione tennistica: volevo cominciare con qualcosa di molto classico e poi diversificare nel prossimo futuro. Chiaramente si tratta di una scarpa lifestyle: per progettarne una da tennis ci vuole tempo ma spero un giorno di poter giocare con una scarpa On.