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IL CASO

Polveriera Thiem: caccia il fisioterapista e rimane nudo... in uno spot

Grandi polemiche attorno a Dominic Thiem. Chiuso il rapporto con il fisioterapista-guru Alex Stober, che lo accusa: “Non ha avuto il coraggio di dirmelo”. Lui replica: “Ha affrettato il recupero e mi sono fatto male di nuovo”. Lunedì prossimo avrà un test cruciale: se va male, sarà costretto a operarsi. 

Riccardo Bisti
30 settembre 2021

Durante il quarto di finale dello Us Open 2020 contro Alex De Minaur, un movimento anomalo ha procurato un forte dolore a una caviglia di Dominic Thiem. Vinse comunque la partita, ma al rientro negli spogliatoi era preoccupato. Gli faceva male e da lì a poco ci sarebbe stata la semifinale contro Daniil Medvedev. “Non ti preoccupare” gli disse Alex Stober, suo fisioterapista sin dal novembre 2015. Inizio a trattargli la zona con le sue mani magiche, che anni fa Gustavo Kuerten aveva definito paragonabili a un chiodo. "Può far male, ma è precisissimo". È finita che ha vinto il torneo. Per questo – ancor più di altre separazioni – fa scalpore la notizia dell'addio a Stober, ufficializzato in questi giorni tra mille polemiche. Il primo a darne notizia è stato proprio il 57enne tedesco. “Sono stato fedele a Thiem per 6 anni, poi non ha avuto il coraggio di dirmi personalmente che non lavoriamo più insieme – ha detto – me lo ha comunicato il suo manager Galo Blanco. E non capisco perché in un'intervista abbia detto che faccio ancora parte del suo team, quando le cose erano già fatte”. Apriti cielo.

Thiem è popolarissimo in Austria: difficile fare paragoni con Thomas Muster, perché erano altri tempi, ma i media passano al setaccio la sua vita, sia pubblica che privata. E allora le dichiarazioni di Stober hanno avuto una certa risonanza, anche perchè il suo ex fisioterapista vanta grande credibilità in virtù di un'esperienza trentennale nel circuito. Per questo, Thiem prima ha diffuso un tweet un po' criptico, in cui ha anticipato una replica dopo aver letto alcune storie un po' deludenti sui media. L'allusione a Stober era chiara, poi Thiem ha sparato le sue cartucce in un'intervista con il Kronen Zeitung. A suo dire, è andata più o meno così: dopo l'infortunio al polso patito a Maiorca, il problema gli è stato diagnosticato a Barcellona ed è stato trattato da uno specialista del polso e dal suo staff. "L'esperto ha detto che la mano avrebbe dovuto riposare, invece Stober ha detto che era dovuto al disco. Allora ha iniziato a trattarlo, perché pensava che avremmo recuperato in tempo per lo Us Open. Mi ha dato speranza e un pizzico di fretta, così ho ripreso la racchetta in mano troppo presto. E il polso ha fatto di nuovo crack. Mi dà fastidio che non l'abbia ammesso, ha distorto la verità affermando che stavo spingendo per essere in forma per lo Us Open. Questo ha minato la nostra fiducia”.

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"Mi dà fastidio che Stober abbia distorto la verità, affermando che stavo spingendo per essere in forma per lo Us Open. Questo ha minato la nostra fiducia"
Dominic Thiem

Il divertente spot di Austria Bank, in cui Dominic Thiem rimane... completamente nudo

Thiem nega che questo episodio sia la ragione del divorzio, ma è difficile crederci. Deve succedere qualcosa di grave per chiudere il rapporto professionale con uno specialista come Stober. Originario di Norimberga, ha iniziato la sua carriera nel 1989 come fisioterapista ATP. Ha proseguito per dieci anni, poi nel 1999 accettò la strana proposta di Ricardo Acioly: preparare il team brasiliano di Coppa Davis per il match contro la Spagna, in trasferta. Il Brasile fece un miracolo in quella che – ancora oggi – rimane l'ultima sconfitta interna della Spagna. E mise a posto un acciaccato Fernando Meligeni. Un capolavoro che gli avrebbe aperto la strada a collaborazioni di prestigio: ha poi lavorato con Sampras, Agassi, lo stesso Kuerten, Na Li, Petra Kvitova, Tommy Haas e Angelique Kerber. Manco a dirlo, era sulla panchina della tedesca quando vinse il suo primo Slam all'Australian Open 2016. Qualche mese prima aveva iniziato a lavorare con Thiem, grazie all'intercessione dell'ex coach Gunther Bresnik. Lo seguivano da tempo, ma “Alex lavorava con altri giocatori, dunque non era disponibile – raccontò lo stesso Thiem nel 2017 – poi fu lui a contattarci, dicendo che si stava liberando.

Ho lavorato con diversi fisioterapisti, ma nessuno è come lui. Ho notato la differenza. L'effetto del suo lavoro si prolunga durante la notte, così il mattino successivo mi sveglio perfettamente riposato, come se non avessi fatto sforzi”. Inutile ricordare i risultati: Thiem è diventato un top-player, serio candidato addirittura al numero 1 ATP prima di avere problemi di motivazione dopo il titolo a New York, a cui sono seguiti i guai fisici. Quest'anno ha giocato appena 18 partite, vincendone la metà. Ma prima del problema al polso emerso a Maiorca, in effetti, non aveva infortuni da tempo. Risultato straordinario per uno come lui, che chiede moltissimo al suo corpo: in alcuen stagioni ha giocato più di 100 match. In questo c'è sicuramente la mano di Stober, che sembrava impermeabile ai cambiamenti in seno al team. Prima il polemico divorzio con Bresnik (finito in tribunale e risolto con una scrittura privata), poi il cambio di manager: lasciato lo storico Herwig Straka, si è affidato alle cure di Kosmos, la stessa società che gestisce la Coppa Davis e gli ha affidato Galo Blanco (ex n.40 ATP), con il quale aveva già collaborato qualche anno fa.

In questo momento, l'unico punto fermo di Dominic Thiem sembra essere la relazione con la fidanzata Lili Paul Roncalli

Dominic Thiem ha partecipato alla "Giornata dello Sport" a Vienna. Invitato dalla federtennis austriaca, è stato la star della giornata

La prima mossa di Kosmos è stato l'ingresso di un nuovo preparatore atletico, il pluri-decorato Jez Green, ex di Murray e Zverev. I due hanno effettuato un periodo di prova di tre settimane, brillantemente superato. Adesso è lui a prendersi cura dei suoi muscoli, anche se lo stesso Thiem ha detto che Mike Reinprecht (da anni al suo fianco) fa ancora parte della squadra. “Non è vero che ci siamo separati. È ancora in squadra al fianco di Green, ed è sempre a disposizione quando ho bisogno di lui”. Altra affermazione da verificare, se non altro perchè aveva detto più o meno le stesse cose su Stober. Ma su questo ha una spiegazione: “Volevo semplicemente proteggerlo – ha detto – avrei voluto parlargli di persona dopo il 4 ottobre, per me sarebbe stato molto importante. Ma poi è emerso tutto e ho dovuto raccontare la mia versione dei fatti”. Ma perché Thiem ha parlato del 4 ottobre? Facile: sarà il giorno decisivo per stabilire il suo futuro. Dopo essersi tolto il tutore, si recherà in Belgio per un ulteriore esame e uno stress test (“Soprattutto nei movimenti estremi a cui lo sottopongo quando gioco il dritto”). Dai risultati dipenderà il suo futuro: se le cose andranno bene, dovrà riposare per altre 2-3 settimane e poi riprendere ad allenarsi sul campo. “Ma lavorerò al massimo sulla forma fisica. Ho perso parecchio tono muscolare e devo fare in modo che il mio braccio destro torni a essere molto potente”.

Se il test andrà male, sarà necessario un intervento chirurgico. “E in quel caso non sarei in grado di allenarmi in modo adeguato fino a febbraio-marzo. A quel punto, addio Australian Open”. Qualcuno sostiene che dietro alle scelte di Thiem ci sia la mano di papà Wolfgang, che lo ha iniziato al tennis e che ha continuato a seguirlo come un'ombra. Secondo una parte dell'opinione pubblica austriaca, avrebbe progressivamente allontanato le voci critiche del suo staff. Il diretto interessato, ovviamente, respinge. Dopo aver manifestato ottimismo in vista del test di lunedì prossimo, ha tirato un paio di frecciate a Stober. “Non doveva rendere pubblica una faccenda privata, è stato spiacevole – dice Wolfgang Thiem – inoltre sono infastidito da alcuni commenti sui social. Il modo in cui viene etichettato è una follia, anche se non lo conoscono. Questo porta chi legge a farsi un'opinione sbagliata”. Per adesso, Domi ha fatto parlare i risultati. Per almeno cinque anni, sono sempre stati dalla sua parte. Vedremo se nel 2022 tornerà a essere il giocatore di sempre, o se pagherà dazio. “Mi vedo un po' a metà carriera – conclude Thiem – gli ultimi anni sono stati incredibili, meglio del previsto. Ora ne ho passato uno difficile, ma spero di avere almeno altre 6-7 stagioni di buon livello”. Il tempo dirà chi ha ragione.