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NITTO ATP FINALS

La partenza perfetta di Jannik Sinner

Non poteva iniziare meglio l'avventura torinese di Sinner. Un match lineare, quasi privo di emozioni, lo vede prevalere 6-4 6-4 contro uno Tsitsipas un po' spento, quasi rassegnato. I numeri al servizio di Jannik fanno paura. Salvo imprevisti, martedì trova Djokovic.

Staff Tennis Magazine (Foto di Felice Calabrò)
12 novembre 2023

Non sappiamo se a Jannik Sinner piacciano le sorprese. Probabilmente preferisce andare per la sua strada, senza imprevisti. Ed è quello che ha fatto nel match inaugurale delle ATP Finals. Un 6-4 6-4 pulito, convincente, senza colpo ferire, contro Stefanos Tsitsipas. Match simile a quello di nove mesi fa a Rotterdam, in cui si era capito che questa rivalità (inizialmente favorevole a Tsitsipas) aveva radicalmente cambiato direzione, almeno lontano dalla terra battuta. In un Pala Alpitour esaurito, non c'è mai stato alcun dubbio sull'esito finale: gli spettatori non hanno nemmeno avuto il bisogno di creare quel clima da Coppa Davis che invece possiamo aspettarci martedì, presumibilmente contro Novak Djokovic (ammesso che il serbo batta Holger Rune).

Possiamo dirlo? Una partita scialba, quasi da esibizione. Non certo per colpa di Sinner, che ha fatto il suo compito con grande attenzione. Da parte sua, Tsitsipas ha fatto quello che poteva: non possiamo sapere quanto fosse condizionato dai problemi fisici avuti in questi giorni. Si pensava al gomito, invece era la schiena. Dubbi sulla sua presenza, Hubert Hurkacz in preallarme. Alla fine è sceso in campo, ha giocato alcuni buoni colpi, ma non ha mai dato l'impressione di potercela fare, come hanno evidenziato i numeri in risposta: il greco ha raccolto la miseria di dieci punti (quattro sulla prima di Sinner, sei sulla seconda), senza nemmeno avvicinarsi a palla break.

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A Sinner è bastato scippargli il servizio nel quinto game e poi in avvio di secondo, cancellando ogni velleità di match combattuto. Anzi, il punteggio avrebbe potuto essere ancora più netto se Jannik avesse trasformato una delle tre palle break (consecutive) avute sul 2-0. Lì Tsitsipas ha avuto un sussulto d'orgoglio, vincendo cinque punti di fila e rimanendo in scia. È servito giusto ad allungare la sfida di qualche minuto, perché Sinner non ha concesso nulla, nemmeno le briciole. “Penso di aver preparato perfettamente la partita – ha detto Jannik a caldo – sono contento di aver giocato come l'avevo immaginato. Ieri sera ho visto e studiato diversi video di Stefanos”.

E poi ha ribadito la felicità di essere a Torino, per una volta mettendo da parte la frase di Arthur Ashe, secondo cui il viaggio è più importante della destinazione. Stavolta l'azzurro ha sottolineato l'importanza della destinazione. Torino, il Pala Alpitour, il Masters di fine anno. Vincere in due set è il viatico migliore per il resto del torneo, soprattutto nell'ottica di eventuali calcoli-qualificazione. Se le cose andranno come suggeriscono i pronostici e i bookmakers, la sfida contro Djokovic potrebbe essere una sorta di spareggio per il primo posto nel girone. Ma ciò che conta – al di là del risultato – è essere entrato in questa dimensione e starci bene, a proprio agio. Se poi lo spettacolo è da 6, e l'incertezza del risultato viene meno dopo un quarto d'ora, non sono problemi suoi. Jannik ha fatto esattamente quello che ci aspettavamo. Verrà il tempo per le sorprese.

NITTO ATP FINALS – Gruppo Verde
Jannik Sinner (ITA) b. Stefanos Tsitsipas (GRE) 6-4 6-4