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MASTERS 1000 TORONTO

L'uomo-derby è Sinner, ma adesso vuole di più

Il 6-4 6-3 con cui Jannik Sinner ha superato Matteo Berrettini rispecchia l'attuale valore dei due. L'altoatesino vince con il piglio del big e ride perché il tabellone si è aperto fino all'ipotetica semifinale con Alcaraz, ma prima c'è da battere Andy Murray. È 9-0 contro gli italiani nel circuito maggiore, ma scavando nei tornei minori...

Riccardo Bisti
10 agosto 2023

Impegnato in una difficile risalita verso il tennis che conta, simboleggiata da una Instagram Story in cui corre e suda al Circolo Tennis Palermo, Salvatore Caruso avrà sorriso nella tarda serata di mercoledì. L'ennesima vittoria di Jannik Sinner contro un giocatore italiano gli lascia il curioso status di ultimo italiano capace di batterlo. Nei tabelloni principali del circuito maggiore non c'è riuscito nessuno, mentre Sabbo si impose tre anni fa nelle qualificazioni del Masters 1000 di Cincinnati, che nell'occasione si giocò a Flushing Meadows per le note restrizioni dovute alla fase acuta della pandemia. Un match destinato a essere ricordato, almeno fino a quando proseguirà la striscia vincente dell'altoatesino. Sul Campo Grandstand di Toronto ha infilato la nona vittoria di fila in un derby battendo Matteo Berrettini nel primo – attesissimo – scontro diretto tra i due. Un 6-4 6-3 che rispecchia i valori attuali. È giusto sottolineare “attuali”: il tennis è in piena evoluzione e non è detto che tra uno, tre o sei mesi le cose staranno ancora così. Stavolta Sinner ha vinto come fanno i big: un break sul finire del secondo set, un altro in avvio di secondo e il gioco e fatto.

Non esistono statistiche in merito, ma – fateci caso – sono tantissime le partite vinte dai big con queste modalità. Berrettini ha fatto la sua figura e può persino recriminare: ha avuto sette palle break, due in avvio e cinque nel rocambolesco quinto game, nel quale si è trovato 0-40 ma non è riuscito a scippare il servizio a Sinner. Al contrario, due dritti sbagliati (uno in rete, l'altro in lunghezza) hanno sigillato i due break dell'altoatesino. “Partita dura, io e Matteo ci conosciamo bene – ha detto il vincitore – ho provato a giocare il mio tennis, ma è dura perché il suo gran servizio non dà ritmo. Ogni palla break a mio favore era importante, e in qualche modo ne ho sfruttata qualcuna. Il secondo set è finito 6-3, ma non è stato facile perché in un paio di occasioni mi sono trovato 0-30 sul mio servizio”. In verità è accaduto solo una volta, ma cambia poco: in questo momento Sinner è superiore a Berrettini. Da una parte c'è un giocatore che nei Masters 1000 stagionali sul cemento vanta una semifinale e una finale e punta deciso al primo titolo di categoria, dall'altra c'è un campione in convalescenza agonistica.

LE SCONFITTE DI SINNER CONTRO GLI ITALIANI

2018, ITF Casale Monferrato (QF) – Giovanni Fonio 6-3 6-3
2018, ITF Cuneo (2T) – Alessandro Petrone 5-7 6-3 6-1
2019, Challenger Barletta (2T) – Andrea Arnaboldi 7-5 6-3
2020, Qualificazioni Cincinnati (1T) – Salvatore Caruso 5-7 6-4 6-2

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La notizia migliore è che il fisico di Matteo sembra a posto. Adesso c'è bisogno di mettere qualche partita nelle gambe per tornare a essere The Hammer, il più riuscito tra i suoi soprannomi. Per Berrettini non sarebbe male giocare un buon torneo a Cincinnati per arrivare con il carico di fiducia a New York. È chiaro che gli Slam sono il suo territorio preferito, poi New York è la città in cui è cominciato tutto, in cui ha effettuato (nel 2019) la transizione da buon giocatore a campione. Gli obiettivi di Sinner sono più immediati: lo stato di forma, le condizioni di gioco e il tabellone accendono le speranze di intascare il suo primo Masters 1000. Si punta sempre in alto, agli Slam, ma vincere un super-torneo poteva essere un buon obiettivo già a inizio stagione.

La verso la semifinale a Toronto non sembra proibitiva, a maggior ragione dopo le eliminazioni di Stefanos Tsitsipas e Sebastian Korda, battuti dal redivivo Monfils e dal sorprendente Vukic. Sarà il vincente di questo match l'eventuale avversario nei quarti. Per arrivarci, Jannik dovrà battere l'eterno Andy Murray. Lo scozzese ha vinto l'ennesima maratona della sua carriera, superando Max Purcell con un rocambolesco 7-6 3-6 7-5. Quasi tre ore di partita, ma ormai non fanno più notizia. Dopo la partita, Andy ha dedicato un mucchio di tempo agli spettatori per foto e autografi. “Da ragazzino avrei fatto carte false per qualcosa del genere” ha detto. L'affermazione fa capire quanto sia sincero il suo amore per il gioco. Una sorta di magia interiore che lo porta a provare godimento nella fatica, persino quando si trasforma in sofferenza.

In assenza di Simone Vagnozzi, a Toronto Sinner è seguito da Darren Cahill

Jannik Sinner ha instaurato un buon feeling con il pubblico canadese

I precedenti dicono 1-1 (Murray a Stoccolma 2021, Sinner a Dubai 2022) ma è chiaro che il pronostico sia tutto per Sinner. Ha 14 anni in meno, in questo momento è più fresco e sente la possibilità di cogliere un altro grande risultato, magari con la possibilità di affrontare di nuovo Carlos Alcaraz. Lo spagnolo ha esordito nel migliore dei modi contro Ben Shelton (6-3 7-6) e non ha un percorso facile, visto che in una super-sessione serale (non prima dell'1, diretta Sky Sport) sfiderà Hubert Hurkacz prima di lasciare il campo a Sinner e Murray. Anche lui ha avuto un piccolo favore: nei quarti non troverà Holger Rune, battuto a sorpresa da Marcos Giron. Ma il percorso di Sinner, in vista del possibile scontro diretto, rimane più semplice.

L'altoatesino non sarà l'unico italiano in gara negli ottavi: a ora di cena, Lorenzo Musetti si misurerà contro Daniil Medvedev in un match tanto complicato quanto affascinante. Il carrarino si è già guadagnato la sufficienza piena, tenendo a distanza Nishioka e vincendo una bella partita – in rimonta – contro Thanasi Kokkinakis. Sinner e Musetti potrebbero affrontarsi solo in un'eventuale finale: scenario ardito da immaginare, almeno oggi, quindi il record di Jannik contro gli italiani rimarrà immacolato per un'altra settimana. Oltre a Caruso, gli unici ad averlo battuto in un torneo professionistico sono stati Andrea Arnaboldi (Barletta 2019), Alessandro Petrone e Giovanni Fonio, capaci di batterlo in un paio di tornei ITF nel 2018. L'attuale coach di Matteo Arnaldi si impose a Cuneo, mentre il ragazzo di Novara vinse a Casale Monferrato. Erano altri tempi, era un altro Sinner.