Australian Open anche per i non vaccinati?

IL CASO

27 ottobre 2021

Riccardo Bisti

Nonostante l'ATP preveda restrizioni e disagi sempre più grandi per i non vaccinati, trapela una mail della WTA da cui si evince che anche loro potranno giocare l'Australian Open. Sarebbe una piccola vittoria di Novak Djokovic, apertamente contrario all'obbligo vaccinale.

La provocazione è legittimata dalla mail riservata della WTA, emersa chissà come e diventata di dominio pubblico. Nonostante le forti prese di posizione verbali del governo australiano, i tennisti non vaccinati dovrebbero poter giocare l'Australian Open. Bene: se al posto di Novak Djokovic ci fossero stati Roger Federer o Rafael Nadal, le cui prese di posizione sono storicamente più accomodanti e diplomatiche, sarebbe andata così? Difficile a dirsi, ma è certo che il serbo sarà ricordato – oltre che per i risultati sul campo – anche per le sue battaglie senza racchetta, giuste o sbagliate che siano. E se davvero i non vaccinati potranno giocare l'Australian Open, c'è da credere che le sue prese di posizione abbiano avuto un'influenza. Secondo i contenuti della mail, le trattative sarebbero a buon punto e prevederebbero l'obbligo di un tampone negativo entro le 72 ore dalla partenza, e poi un periodo di quarantena di 14 giorni, sulla falsariga di quanto avvenuto nel 2021.

Al contrario, i vaccinati con doppia dose non avranno obblighi e potranno circolare a Melbourne come nel pre-pandemia. A loro sarà richiesta la presentazione di un test negativo prima della partenza, e nulla più. Nel frattempo, l'ATP ha scelto di non imporre la vaccinazione ai suoi associati, ma sembra che nel 2022 la vita sarà ancora più complicata per i tennisti (pare siano circa il 35%) che non si sono ancora vaccinati. Secondo una mail vista da Simon Cambers di Tennis Majors, l'ATP consiglia vivamente ai tennisti di vaccinarsi, in virtù delle prove scientifiche riguardo ai benefici del trattamento. Allo stesso tempo, pur non rendendo obbligatorio il vaccino, sosterranno eventuali decisioni dei governi locali in merito all'accoglimento di soli atleti vaccinati.

La mail riservata in cui la WTA comunica che anche i non vaccinati dovrebbero poter giocare l'Australian Open

Nella mail i giocatori sono invitati a riflettere sul fatto che diversi Paesi e compagnie aeree potrebbero istituire l'obbligo. “Speriamo che questo aggiornamento aiuti i giocatori che pensano di prendere una decisione in merito nelle prossime settimane”. Più in generale, la vita nel circuito sarà più dura per i non vaccinati in base a sei punti.
1) Dovranno effettuare più test rispetto ai vaccinati
2) Potrebbero dover contribuire al costo dei test aggiuntivi
3) I vaccinati non saranno considerati stretto contatto se qualcuno a loro vicino risulterà positivo
4) I non vaccinati che risulteranno positivi o saranno considerati stretto contatto non riceveranno alcuna compensazione in denaro.
5) Il costo per l'isolamento post-contagio non sarà pagato dall'ATP
6) La transportation per i non vaccinati potrebbe essere più limitata

In questo momento, circa il 65% dei giocatori è vaccinato, ma i primi tre al mondo (Djokovic, Medvedev e Tsitsipas) non hanno una posizione troppo favorevole. Soltanto Tsitsipas ha affermato che si vaccinerà entro il 2021 per non avere problemi nella vita di tutti i giorni, mentre Djokovic e
Medvedev (sia pure in modi diversi) hanno rifiutato di rivelare il loro stato vaccinale.

Tutto fa pensare che non si siano ancora sottoposti all'inoculazione, anche in virtù delle ultime dichiarazioni di Medvedev: in un'intervista con uno sponsor, ha detto che gli piacerebbe molto giocare l'Australian Open. Pare evidente che sia la risposta di chi è in attesa degli eventi, perché in assenza dell'unico requisito che garantirebbe la certezza di imbarcarsi per l'Australia: il vaccino. Entro la prima metà di novembre dovremmo finalmente avere risposte certe, mettendo fine alla seconda telenovela di fila sullo Slam down under. Nel frattempo, la mail trapelata dalla WTA (che pure raccomandava discrezione alle destinatarie) informa che le qualificazioni dell'Australian Open torneranno a Melbourne Park, evitando dunque di svolgersi in Medio Oriente come accaduto quest'anno. Un altro piccolo segnale di ritorno alla normalità.

ASICS ROMA