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LA STORIA

Islam e tennis: wild card israeliana a Dubai!

La distensione tra Emirati Arabi e Israele arriva anche nel tennis: il torneo ITF di Dubai ha concesso una wild card nelle qualificazioni a Mika Dagan Fruchtman, 17enne di Raanana. Numero 213 ITF, al suo sesto torneo professionistico, ha incredibilmente raggiunto il main draw. Il caso Shahar Peer è definitivamente cancellato.

Riccardo Bisti
8 dicembre 2020

Soltanto undici anni fa si verificava uno dei casi più controversi nella storia del tennis. Il governo degli Emirati Arabi non concesse a Shahar Peer, israeliana, il visto d'ingresso per giocare il torneo di Dubai. Nacque un caso internazionale, capace di sforare nell'informazione mainstream. Risultato? Nonostante l'assenza di rapporti diplomatici tra Israele ed Emirati, l'anno successivo la Peer ebbe un permesso speciale. Visse una sorta di lockdown ante-litteram: spogliatoio per sé, palestra per sé, nessun contatto con le altre giocatrici, tutti i match collocati sui campi secondari. Arrivò in semifinale e possiamo soltanto immaginare l'imbarazzo se avesse battuto anche Venus Williams: le avrebbero finalmente concesso il centrale? O presunte ragioni di sicurezza avrebbero trascinato la finale su un campo secondario? Oggi la Peer è un'ex giocatrice, vittima di un'infiammazione alla spalla che le ha fatto alzare bandiera bianca nel 2017.

Ma il tennis israeliano ha una nuova speranza: Mika Dagan Fruchtman ha 17 anni e si trova intorno alla 200esima posizione della classifica giovanile. Comunque vada la sua carriera, è già passata alla storia: in virtù degli accordi di normalizzazione tra Emirati Arabi ed Israele, annunciati lo scorso agosto da Donald Trump, è stata addirittura invitata a giocare il torneo ITF di Dubai, in corso in questi giorni. Si tratta di un torneo di buon livello, il più importante del mese di dicembre, con un montepremi di 100.000 dollari. Denaro e location hanno attirato ben tredici top-100. Si pensava che la Dagan Fruchtman sarebbe caduta nelle qualificazioni, invece – miracolosamente – le ha passate. Al primo turno ha usufruito del ritiro di Margarita Gasparyan, ma poi ha legittimato la fortuna superando la georgiana Mariam Bolkvadze col punteggio di 7-5 2-6 10-8. Già, perché nelle qualificazioni dei tornei ITF il super tie-break prende il posto del terzo set.

ASICS ROMA
"Siamo convinti che la presenza di Mika possa aprire una vasta gamma di possibilità, in modo da sviluppare ancora di più il tennis in Medio Oriente"
Erez Vider
Dubai, 2010: il quarto di finale tra Shahar Peer e Na Li relegato su un campo secondario

Nata a Raanana, la Dagan Fruchtman si allena presso la National Tennis Academy della federtennis israeliana, e si è recata a Dubai insieme a una piccola delegazione. L'obiettivo è promuovere una sorta di cooperazione tecnica tra i due Paesi. Tra loro c'è anche Andy Ram, ex davisman isrealiano che nel 2009 ottenne un permesso speciale per giocare a Dubai dopo il caso della Peer. “Siamo entusiasti che una tennista israeliana possa giocare liberamente un torneo a Dubai” ha detto Erez Vider, amministratore delegato dell'Israel Tennis and Education Centers. “Vogliamo ringraziare gli organizzatori per l'invito e siamo convinti che la presenza di Mika possa aprire una vasta gamma di possibilità, in modo da sviluppare ancora di più il tennis in Medio Oriente”. Ha poi aggiunto che il centro di Ramat Hasharon è aperto ad ospitare i giovani tennisti emiratini.

Abbiamo ex  giocatori con una vasta conoscenza del gioco, giovani allenatori promettenti e valide infrastrutture – ha proseguito – tutto può connettersi alle vaste attività tennistiche di Dubai, in modo da sviluppare allo stesso modo giovani talenti ebrei e arabi”. Il torneo ITF di Dubai è giunto alla 23esima edizione, ma non si gioca nelle stesse strutture della prova ATP-WTA. Fu ideato anni fa da Khalaf Ahmad Al Habtoor, uomo d'affari filo-israeliano che aveva invocato la pace tra i due Paesi ben prima della normalizzazione. Insomma, la presenza della Dagan Fruchtman ha un forte valore simbolico e – vista la presenza di Ram – rappresenta un po' la chiusura di un cerchio.

Ex doppista di alto livello e attuale coach, Andy Ram si trova a Dubai al seguito della Dagan Fruchtman
Lo scorso marzo, una delegazione dell'Israel Tennis & Education Centers si è recata in Florida per giocare un'esibizione

E pensare che il tennis non era neanche il suo sport preferito. “Ho iniziato per caso, perché giocavo anche a basket – racconta – poi dopo due anni in cui ho praticato entrambi gli sport, ho scelto il tennis. Sono rimasta a Raanana fino al 2019, poi mi sono trasferita a Ramat Hasharon non appena è stata aperta l'accademia nazionale. Insieme a me c'è il mio coach Eyal Omid”. Emirati Arabi e Israele dialogano segretamente da tempo, ma l'accordo di normalizzazione ha permesso di portare alla luce del sole mille attività. Non appena il dialogo è ripreso, hanno subito fatto sapere che ci sarebbe stata una wild card per una giocatrice israeliana. A quel punto, la scelta è ricaduta sulla Dagan Fruchtman.

È stata una grande emozione perché si tratta di un torneo importante, peraltro in un luogo che fino a oggi è stato problematico per gli israeliani. Ma non ho avuto preoccupazione, soltanto l'ansia di giocare”. Attualmente numero 213 ITF, l'israeliana ha fissato come obiettivo un posto tra le top-100 nel 2021 e magari partecipare a uno Slam junior. Manco a dirlo, il suo idolo è Rafael Nadal per l'etica del lavoro e la capacità di inseguire con ferocia agonistica ogni suo obiettivo. Per chi arriva da Israele, sono condizioni necessarie per pensare di diventare un giocatore di livello. La Dagan Fruchtman potrà misurare le sue qualità già oggi, come quarto march sul Campo 4. Quello contro l'ungherese Dalma Galfi, ammessa al torneo con una wild card, è un match difficile ma non proibitivo. Dopo quello che è successo tra Israele ed Emirati, nulla sembra essere proibitivo.