The Club: Bola Padel Roma
ROLAND GARROS

Il dramma di Alexander Zverev

na grave distorsione alla caviglia interrompe la semifinale tra Rafa Nadal e Alexander Zverev. Il match poteva diventare una battaglia infinita. invece sarà ricordato per le lacrime del tedesco. Nadal incassa e giocherà la 30esima finale Slam in carriera, la 14esima a Parigi.

Riccardo Bisti
3 giugno 2022

Che disdetta. Dopo tre ore di lotta, Nadal-Zverev aveva ancora tante storie da raccontare, e magari avrebbe raggiunto una durata ai limiti dell'illegale. Invece la prima semifinale del Roland Garros 2022 sarà ricordata per il bruttissimo infortunio ad Alexander Zverev. Una banale storta alla caviglia destra, nel giocare un dritto in difesa sul punteggio di 7-6 5-6 per Nadal (il punto aveva sancito il secondo tie-break di giornata), ha messo fine alla contesa. Si potrebbero dire tante cose su quello che si è visto prima dell'infortunio, ma qualsiasi discorso di natura tecnico-tattica è superato dall'accaduto. C'è poco da raccontare, se non le scene vissute negli attimi successivi: le urla di dolore di Zverev, l'espressione sgomenta di Nadal, l'arrivo del fisioterapista, del medico e di tutti gli ufficiali di gara. Un capannello di persone attorno al gigante tedesco, improvvisamente piccolo, debole e fragile. C'è stata l'impressione immediata che il match fosse finito lì, confermata dalla comparsa della sedia a rotelle.

Zverev è stato portato fuori dal campo come se fosse il paziente di un ospedale, poi è ricomparso qualche minuto dopo con le stampelle. È tornato in campo per abbracciare Nadal, recuperare le sue cose e dire addio al Roland Garros 2022. Ed è possibile che lo stop possa essere piuttosto lungo. Ci saranno gli accertamenti del caso, ma la distorsione è stata molto pesante. E Zverev è un gigante: per quanto sia longilineo, si porta dietro 90 chili di peso. E tutti sono finiti sulla sua caviglia. Una delle peggiori storte da quella di cui fu vittima un altro tedesco, Michael Stich, durante un remoto torneo di Vienna. E così Nadal approda alla sua 30esima finale Slam, la 14esima a Parigi. Fino a oggi, sull'amata terra del Roland Garros, le ha vinte tutte. Prima del dramma-Zverev, la partita aveva raccontato mille storie. In particolare, il tedesco aveva buttato via il primo set. Avanti 2-0 e 4-2, si è fatto riprendere, ha annullato tre setpoint sul 4-5, poi ha bruciato un vantaggio di 6-2 nel tie-break. Quattro setpoint consecutivi, tutti cancellati da Nadal. Circoletto rosso per l'incredibile passante in corsa sul 6-4. Il punto sembrava perso, dopo che Zverev aveva disegnato il campo alla perfezione.

Zverev è stato portato fuori dal campo come se fosse il paziente di un ospedale, poi è ricomparso qualche minuto dopo con le stampelle.
ASICS ROMA

La semifinale tra Nadal e Zverev è finita nel modo peggiore

Il rovescio incrociato a campo aperto sarebbe stato definitivo contro chiunque, ma non con Nadal. Un altro gran dritto sul 6-6 (stavolta lungolinea) ha firmato il sorpasso. Nadal ha poi vinto il tie-break al diciottesimo punto. Il secondo set è stato un festival del break: ce ne sono stati otto nei primi nove game, con l'impressione che nessuno dei due riuscisse a scrollarsi di dosso l'avversario. C'era aria di epicità, anche se non è stata la miglior partita possibile. Nadal ha commesso diversi errori, e la sua brillantezza fisica non era esattamente al 100%. Da parte sua, Zverev ha evidenziato una mancanza di cinismo quasi patologica. I setpoint del primo set gridano vendetta, così come le consuete incertezze sulla seconda palla e un dritto che funziona a intermittenza. Le debolezze dei due hanno prodotto un match equilibrato, fatto di mille alti e bassi. Si sono visti scambi interminabili, la costante ricerca del punto di Zverev nel momento in cui Nadal gli offriva mezza chance.

Un match interessante, appassionante, rovinato da un epilogo che sa di dramma sportivo. Non si può aggiungere altro, se non le parole di Nadal, che di certo non avrebbe voluto festeggiare così il 36esimo compleanno. “Sta lottando per vincere uno Slam, ma sono sicuro che presto ce la farà, non e non ne vincerà solo uno, ma diversi”. Per lui è stato un regalo piovuto dal cielo, perché il match avrebbe rischiato di raggiungere (e superare) le 5 ore, accumulando ulteriore stanchezza in una seconda settimana vissuta a tutta birra. Adesso Rafa si prenderà 48 ore di pausa prima di giocare una finale in cui sarà nettamente favorito. Per eguagliare i 22 Slam di Steffi Graf, per aggiungere una tacca al suo già surreale record di vittorie parigine, per diventare ancora più leggenda, per creare un solco (piccolo, ma forse decisivo) tra sé e Novak Djokovic. Ma c'è ancora un match da vincere. Quanto a Zverev, tornerà. Se saprà incanalare rabbia e delusione nel modo giusto, tornerà più forte di prima. Ma non c'è dubbio che episodi come questo possano segnare una carriera.

HEAD