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US OPEN

Berrettini, Mister Seconda Settimana

Giocando un match ordinato contro Andy Murray, il romano si garantisce un posto negli ottavi. Tira 55 vincenti, sciupa qualcosa nel terzo set, rischia in avvio di quarto, ma conferma la sua maturità. Negli ottavi trova Davidovich Fokina. 

Riccardo Bisti
3 settembre 2022

Nei grandi appuntamenti, Matteo non fallisce mai. Dopo la sconfitta contro Daniel Altmaier al Roland Garros 2020, non ha più sbagliato un colpo. Da allora, gli hanno stretto la mano da vincitori soltanto Novak Djokovic e Rafael Nadal. Si sta confermando allo Us Open 2022, in cui ha artigliato un posto nella seconda settimana. Dopo due match senza incantare, ha superato Andy Murray (vincitore nel 2012) in una partita lunga, tesa, in cui lo scozzese ha dato concretezza alle parole dei giorni scorsi, in cui parlava di una ritrovata condizione atletica. Matteo poteva vincere in tre set, c'è stato il remoto rischio che l'incontro potesse prolungarsi, ma alla fine si è imposto in quattro set.

È finita 6-4 6-4 6-7 6-3 dopo che in avvio di quarto set, con le scorie di un tie-break perso 7-1, Matteo è finito sotto di un break. E c'è stata paura: in carriera, Murray ha recuperato per dieci volte uno svantaggio di due set. Ha giocato con la consueta grinta, ha salvato ben sette palle break nel terzo set e si è rifugiato nel tiebreak, dominandolo. Quando è scattato avanti nel quarto, qualche fantasma si è materializzato nella mente di Berrettini. Invece l'azzurro è rimasto positivo: “Se avevo vinto i primi due set, mi sono detto che avrei potuto continuare così” ha detto nell'intervista sul campo. A questi livelli, tuttavia, difficilmente la spunta il giocatore costretto sulla difensiva.

Le fasi salienti di Berrettini-Murray

ASICS ROMA

Nonostante la grinta, Murray era spesso (sempre?) costretto a rincorrere. E non sorprende il dato statistico di Berrettini: 18 ace e un totale di 55 colpi vincenti. In conferenza stampa, Murray ha sostenuto che la differenza l'abbia fatta il servizio. “Ho avuto un brutto rendimento. Peccato: quando lo scambio si prolungava, portavo a casa un buon numero di punti. Lui è stato bravo perché ha raccolto tanti punti gratis, mentre io non l'ho fatto”. Al contrario, Berrettini s è detto soddisfatto della sua partita. E ha sottolineato come una delle preoccupazioni principali sia stato il tanto (troppo?) tempo perso per aspettare che il pubblico prendesse il proprio posto tra un punto e l'altro.

“Abbiamo giocato quattro ore, e due le abbiamo trascorse ad aspettare” ha detto al giudice di sedia dopo la partita. Il tabellone è decisamente favorevole, poiché partirà favorito contro Alejandro Davidovich Fokina. “Non lo conosco molto bene, ci ho perso l'anno scorso a Monte Carlo, ma era il mio primo match dopo lo strappo addominale in Australia. È un giocatore talentuoso, forte fisicamente. Ci siamo allenati prima del torneo: sta giocando bene ed è in fiducia, ma lo sono anch'io. E poi New York è un posto speciale per me: tre anni fa fu la svolta della mia carriera, qui ho sempre splendidi ricordi”. Ma non gli basta: vuole costruirne altri. Possibilmente ancora più belli.

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