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LA STORIA

25 anni fa, Lady Diana

Il 31 agosto 1997 moriva la principessa Diana Spencer. La lunga storia d'amore tra Lady D e il nostro sport. Ha iniziato a giocare da bambina e non ha mai smesso, neanche quando era circondata dai paparazzi. Le tante presenze a Wimbledon, l'amicizia con Steffi Graf, la simpatia per Sampras e il bel ricordo postumo di Becker e McEnroe.

Riccardo Bisti
1 settembre 2022

Esiste un forte legame tra il tennis e la famiglia reale britannica. A tenerlo vivo, ovviamente, il torneo di Wimbledon. Tradizione vuole che la consegna dei trofei sia effettuata da un membro della famiglia. Da tempo, il ruolo è ricoperto dal Duca di Kent (per anni insieme alla duchessa, oggi in solitudine). In verità, la Regina Elisabetta non è una grande appassionata. La sua presenza nel 2010, con un vistoso abito turchese, ha messo fine a un'assenza che perdurava dal 1977. E pensare che suo padre (Giorgio VI) ha addirittura partecipato al torneo, nel lontano 1926, edizione passata alla storia per la rinuncia di Suzanne Lenglen. Gli elementi più giovani, tuttavia, hanno sancito un riavvicinamento tra i coronati e il tennis. Kate Middleton, Duchessa di Cambridge, ha ricevuto direttamente dalla Regina il ruolo di madrina dell'All England Lawn Tennis Club, e spesso la si vede in tribuna insieme al marito William. I due sono sinceri sostenitori di Roger Federer. Ha fatto un passo in più Megan, duchessa del Sussex, amica personale di Serena Williams.

A oltre 20 anni dalla morte, tuttavia, la figura più iconica rimane Lady Diana. Un po' per la sua storia, un po' per il suo carattere, molto per la sua tragica fine nella notte del 31 agosto 1997. Ma non tutti ricordano che Lady D era una sincera appassionata di tennis. Si innamorò del nostro sport da bambina, quando era ancora Diana Spencer, molto prima di diventare la donna più popolare del pianeta. In uno dei libri più famosi scritti su di lei, “The Real Diana” di Lady Colin Campbell, si legge: “La sua capacità di concentrazione era limitata: non aveva interesse a espressioni diverse da quella del fisico. Atleta naturale, ha giocato su buoni livelli a tennis e netball, oltre a ballare e nuotare”. Cresciuta con due sorelle e un fratello, ha mantenuto la passione anche dopo essere diventata la moglie del Principe Carlo. Nonostante i mille impegni, in età adulta ha continuato a giocare a tennis almeno una volta a settimana.

1988: Steffi Graf e Diana Spencer inaugurano l'ufficio londinese della WTA

Negli anni 80 è stata una frequentatrice abituale di Wimbledon, concedendosi anche alcune apparizioni pubbliche legate al tennis. Nel 1988, insieme a Steffi Graf, inaugurò l'ufficio londinese della WTA e nell'occasione la tedesca le donò una racchetta.

La sua prima visita a Wimbedon risale al 1981, un mese prima del matrimonio. Doveva ancora compiere 20 anni e si recò nel Royal Box accompagnata dalla Principessa Grace di Monaco, oltre ai suoi figli Alberto (altro grande appassionato di tennis) e Stephanie. Seguì semifinali e finale. Secondo quanto riporta Sports Illustrated, durante le semifinali lasciò la tribuna dopo l'ennesima sfuriata di John McEnroe. D'altra parte, il 1981 fu l'anno dell'iconico “You cannot be serious!!!”. Scherzando, un giornalista disse: “Il matrimonio con Carlo è annullato: le orecchie di Diana non sono più vergini”. Anni dopo, tuttavia, lo stesso McEnroe disse che la principessa fu molto solidale con lui, soprattutto pensando alla costante pressione dei giornalisti. Era un cosa in comune, poiché Lady D iniziò ad essere perseguitata ancora prima di diventare principessa. “Mi disse che era inimmaginabile quello con cui devo convivere”. Negli anni 80 è stata una frequentatrice abituale di Wimbledon, concedendosi anche alcune apparizioni pubbliche legate al tennis. Nel 1988, insieme a Steffi Graf, inaugurò l'ufficio londinese della WTA: nell'occasione, la tedesca le donò una racchetta.

Sempre attenta al sociale, ha scelto il tennis come strumento per raccogliere fondi per il più grande centro nazionale di cardiochirurgia pediatrica, l'ospedale di Great Ormond Street. L'evento fu un'esibizione tra Boris Becker e Pat Cash. L'anno successivo, altro torneo di esibizione a favore dell'associazione britannica dei sordi (vinse Ivan Lendl). Nel tennis, la sua più grande amica fu Steffi Graf: dopo l'incontro del 1988, le due hanno iniziato a frequentarsi e di tanto in tanto giocavano presso l'Harbour Club di Chelsea. Lo scelse perché nel club precedente era stata filmata di nascosto mentre si allenava (anche se i giornalisti le provarono tutte anche a Chelsea, acquistando alcuni abbonamenti nella speranza di incontrarla e paparazzarla). A rivelare l'amicizia fu proprio la Graf dopo la finale del 1991, vinta 8-6 al terzo contro Gabriela Sabatini. Nell'occasione, si offrì addirittura come insegnante per la Principessa. Sempre nel 1991, Diana portò con sé per la prima volta il figlio William. Il secondogenito Harry, in realtà, era stato a Wimbledon ancora prima di nascere: Diana era incinta di lui quando si presentò in tribuna nel 1984.

Lady D nel Royal Box insieme al primogenito William

"Non ha mai voluto che ci comportassimo in modo formale con lei. Voleva essere trattata come gli altri, senza nessun riguardo speciale. In questo modo, ha conquistato tutti" Maria Esther Bueno

Le tante apparizioni di Lady Diana sul Centre Court di Wimbledon

La sua presenza era apprezzata da tutti. Racconta Virginia Wade, vincitrice nel 1977: “Veniva ogni anno e illuminava il palco reale. Era amichevole con tutti, indipendentemente dallo status. Con lei ho discusso della difficoltà nel trovarsi sempre sotto i riflettori, un po' come i membri della famiglia reale. Era una persona molto onesta. Quando parlavi con lei, ti dava l'impressione che quello che dicevi fosse davvero importante”. Anche Maria Esther Bueno, campionessa di Wimbledon quando Diana era una bambina, ne ha tessuto le lodi. “Non ha mai voluto che ci comportassimo in modo formale con lei. Voleva essere trattata come gli altri, senza nessun riguardo speciale. In questo modo, ha conquistato tutti”. Il suo modo di fare ha conquistato anche un tipo poco sentimentale come Pete Sampras. Nel 1993, dopo il suo primo titolo, gli chiesero se avesse notato quanto la principessa fosse preoccupata per lui: “Forse si è innamorata di me” scherzò Pistol Pete. L'ultima visita a Wimbledon risale al 1995, quando si era già separata da Carlo, ma era ancora Sua Altezza. Assistette alla finale tra Pete Sampras e Boris Becker, altro giocatore che ammirava particolarmente.

Mancavano due anni alla tragica fine, in quel tunnel di Parigi che ha segnato un prima e un dopo nella storia della famiglia reale britannica. Nel 2007, dieci anni dopo la sua morte, il tennis ebbe un piccolo ruolo durante il Diana Memorial Concert, sei ore di spettacolo a Wembley per celebrare la ricorrenza: parteciparono anche Becker e McEnroe: “È stata una donna meravigliosa, aveva uno stile e l'ha trasmesso al mondo” disse l'americano davanti a 100.000 persone. Ancora oggi, a quasi 23 anni dalla scomparsa, è una delle donne più famose al mondo. Se fate un salto su Amazon, troverete svariate repliche del suo anello di fidanzamento, mentre la borsa più costosa di Dior si chiama Lady Dior proprio in suo onore. Neanche il mondo del tennis la dimentica. Nel 2016, l'ex giocatore Slobodan Zivojinovic ha rivelato di aver avuto una relazione con lei. A ben vedere, anche altri tennisti hanno sussurrato qualcosa di simile. Non esattamente una dimostrazione di stile, ma tant'è. Non saranno i pettegolezzi a offuscare la sua memoria. E il suo sincero amore per il tennis. 

6 luglio 1995: l'ultima volta di Diana a Wimbledon. Insieme a lei, il Duca di Kent