Babolat Pure Drive VS
Test Palle

Tecnifibre X-One

Una palla dai buoni compromessi iniziali, con un ottimo controllo e feeling all’impatto. Il feltro tende ad arricciarsi abbastanza rapidamente e quindi i colpi a perdere velocità

di Staff Tennis Magazine
8 giugno 2020

Sono ormai 15 anni che viaggia sui campi, anche in tornei internazionali di una certa rilevanza, come l’ATP 500 di Rotterdam, dove il direttore è l’ex campione di Wimbledon 1996, Richard Krajicek che l’ha definita «vivace e resistente, molto gradita ai giocatori». E per giocatori intende alcuni dei top players a livello mondiale. Tuttavia, va sempre ricordato che loro giocano in condizioni ottimali e con cambio palle ogni nove game; più rassicurante il rendimento sui nostri campi e con i nostri ritmi. È una palla vivace, che esce bene dalle corde pur senza la sensazione di scappare via o di perdere in precisione; e nemmeno di saltare troppo, come accade quando il nucleo è particolarmente duro. Si ha un buon controllo per essere una palla abbastanza leggera, dal feltro ben compresso, ideale per il gioco su terra battuta dove una palla troppo lenta o dal feltro arruffato rischia di trasformare ogni match in un Higueras vs. Dibbs, per chi ne ha memoria.

Va considerato che otto anni prima, la progenitrice della X-One era la French Open, utilizzata nel Campionato del Mondo su terra battuta che è Roland Garros. Quindi il know how è di quelli seri e ben adattato alle esigenze attuali, in particolar modo alle corde monofilo che si usano con sempre maggior frequenza e che richiedono una palla vivace perché le rotazioni viaggino a dovere. Amate dai giocatori che amano spingere per velocità e resa delle rotazioni, da chi ama variare per il buon feeling all’impatto.

Per quanto riguarda la resistenza, ci si può ritenere soddisfatti perché non si sporca granché sul rosso e il nucleo resta compatto e consistente (benché le palla da tennis, val la pena ricordarlo, non sono eterne e quelle troppo consumate rappresentano un potenziale pericolo pe ril braccio e un ostacolo non indifferente per la propria prestazione).