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Roma, ormai è maledizione rosa

Continua la striscia negativa per le giocatrici italiane al Foro Italico. Dopo l’incredibile sconfitta di Camila Giorgi vanno KO anche Trevisan e Cocciaretto. Non si spezza l'incantesimo rosanero abbattutosi sui campi del Foro: nelle ultime sei edizioni, abbiamo vinto una sola partita di main draw. 

Lorenzo Marchi
11 maggio 2021

Yaroslava Shvedova b. Martina Trevisan 0-6 7-6 7-6
Un primo turno atipico ha visto opposte la mancina classe ’93 Martina Trevisan, in tabellone grazie a una wild card, e la 33enne Yaroslava Shvedova, ammessa grazie allo status privilegiato del ranking protetto (ex n.25 WTA fermata tre anni da gravi infortuni e una gravidanza, precipitata alla posizione numero 665, sta provando la difficile risalita grazie alle 12 iscrizioni garantite dalle norme). Per entrambe le giocatrici il 2021 è foriero soprattutto di delusioni, con pochissime vittorie per entrambe: 2 successi su 12 incontri disputati per Trevisan- compreso il successo in Billie Jean King Cup contro Mihaela Buzarnescu - e appena uno su otto per Shvedova. E se per l’esperta giocatrice kazaka era preventivabile un difficoltoso rientro dopo anni d’assenza, decisamente più preoccupante sembra l’involuzione del gioco di Trevisan, lontano parente di quello che soltanto 8 mesi fa le consentì di arrampicarsi fino ai quarti del Roland Garros (sconfitta dalla futura vincitrice Iga Swiatek).

Sulla carta poteva essere una ghiotta occasione per scrollarsi di dosso l’onda negativa: in fondo, la Shvedova potrebbe essere considerata una sorta di ex-giocatrice in cerca di raggranellare qualche prize-money in giro per il mondo, non più in grado di competere ai massimi livelli. Ma il tennis è beffardo e ha riservato un brutto scherzo a Martina. Pronti-via e Trevisan scappa subito avanti, issandosi in poco più di dieci minuti sul 3 a 0: la toscana cerca fin dalle prime battute di far muovere a tutto campo la sua avversaria, potente ma piuttosto impacciata nei movimenti laterali e nella ricerca della palla, ottenendo molti punti dagli inevitabili errori della kazaka. La tenace propensione difensiva di Trevisan continua a dare i suoi frutti nei game successivi.

Martina Trevisan sta faticando a confermare il livello espresso nel suo magico Roland Garros

ASICS ROMA

Shvedova (non a suo agio sulla terra battuta, seppur vanti un quarto di finale al Roland Garros 2012) tenta di accorciare gli scambi con disperate e poco redditizie discese a rete, continuando ad alimentare la propria personale fiera di errori, in special modo con il dritto, troppo falloso per questi livelli. Allo scoccare della mezz’ora arriva il primo set point a favore dell’azzurra, trasformato puntuale con un preciso dritto lungolinea, per il netto 6-0 con il quale s’aggiudica il primo parziale. Sembra non esserci vera partita sul centrale, dominio totale di Trevisan al di là di ogni aspettativa. Sussulto d’orgoglio per Shvedova, che dopo esser stata sotto 4-1 nel secondo set, ottiene il break della speranza riportandosi sotto 4-3 e servizio. Trevisan risponde al meglio prendendosi il controbreak e andando a servire per un posto al secondo turno. Ma i fantasmi delle molte sconfitte subite nel 2021 le appaiono improvvisamente: le certezze svaniscono, gli errori aumentano e il set si complica. Si va al tie-break: allungo deciso di una ritrovata Shvedova, ora molto più aggressiva e ficcante, che s’aggiudica inaspettatamente il folle set. Tutto da rifare per Martina, e le sensazioni che filtrano dal body language della toscana non sono delle più positive.

Allungo di Trevisan per il 4-2 momentaneo, ma Shvedova rimane ancorata al match, mostrando a rete il suo repertorio da ottima doppista e tirando a tutto braccio da fondo campo. L’azzurra si ritrova ancora una volta a servire per il match, ma le ombre negative la perseguitano, fruttando l'ennesima rimonta alla Shvedova. É così un altro tie-break a decretare la vincitrice di un incontro dalle fosche tinte psicologiche: Trevisan perde convinzione e concentrazione e si fa sfuggire una vittoria che pareva assodata, annullando 4 matchpoint consecutivi ma giocando un’avventata palla corta nel momento chiave del suo tie-break e sbagliando un comodo dritto nell'ultimo punto del match. Delusione infinita: non sarà facile smaltirla, visto che uno sprint vincente è diventato una maratona fallimentare durata la bellezza di due ore e 34 minuti. Shvedova affronterà al secondo turno la n.1 WTA Ashleigh Barty.

Elisabetta Cocciaretto ha avuto diverse chance nel tie-break del primo set, ma non le ha sfruttate

Caroline Garcia b. Elisabetta Cocciaretto 7-6 6-2
Atteso match all’orario di pranzo sul campo numero 2, tra la wild card italiana Elisabetta Cocciaretto e la ex numero 4 del mondo Caroline Garcia. La transalpina è reduce da un inaspettato divorzio dal papà-coach, che la seguiva dagli albori di carriera: decisione presa per sposare a tempo pieno l’attività di allenamento alla Rafa Nadal Academy sotto gli occhi dell’esperto allenatore Gabriel Urpi (ex di Arantxa Sanchez, Conchita Martinez e Flavia Pennetta). La marchigiana sogna di vincere il suo primo incontro a Roma, torneo che l’ha vista uscire al primo turno nelle due precedenti apparizioni: Anisimova nel 2019 e Begu nel 2020 non le avevano infatti dato scampo. Compito non facile vista la caratura tecnica dell’avversaria e dal poco redditizio rodaggio su terra battuta svolto nel piccolo torneo ITF di Zagabria (deludente sconfitta al secondo turno contro la rumena Dulgheru). Primo set all’insegna dell’equilibrio, con turni di servizio tenuti agevolmente (fatta eccezione per un break per parte nella fase iniziale), ottime percentuali e poche vere emozioni.

Il tie break è la logica conseguenza: passante fortuito di Cocciaretto per il primo mini-break, ma due errori in lunghezza le fanno sprecare vantaggio e il primo set point. Dopo il cambio di campo sono due le palle set ottenute dall’italiana, ma Garcia in spinta le annulla e alla prima occasione ottiene il punto decisivo. La situazione si fa subito complicata per l’italiana: concedendo open-break a Garcia e non opponendo resistenza sull’efficace servizio della francese, la partita si fa in ardua salita. La trama essenziale è ben evidente: Garcia in spinta offensiva e Cocciaretto che tenta una strenua resistenza ai colpi potenti e profondi dell’avversaria, che sfondano sovente le difese della minuta tennista marchigiana. Doppio break e rapido 4-0 Garcia, con il nono ace del suo incontro a chiudere il 17esimo gioco. Le distanze consolidate rimangono invariate fino alla fine dell’incontro. 7-6 6-2 in un’ora e 36 minuti per la transalpina, apparsa in fiducia e in crescendo di forma, che adesso sfiderà Veronika Kudermetova.