WTA: Steve Simon lascia l'incarico... ma continuerà a comandare

ATTUALITÀ

12 dicembre 2023

Riccardo Bisti

Cambi in vista ai vertici WTA: Steve Simon non sarà più amministratore delegato (il ruolo dovrebbe essere preso da una donna), ma diventerà presidente esecutivo. Il suo potere rimarrà più o meno lo stesso, ma lontano dai riflettori. La sua gestione è entrata in crisi con lo scoppio della pandemia. 

Gli elementi a disposizione fanno pensare a un cambiamento più formale che sostanziale, ma la notizia c'è: Amministratore Delegato WTA dal 2015, Steve Simon lascerà l'incarico a fine anno. Negli ultimi mesi si era attirato le antipatie di alcune giocatrici per una gestione non impeccabile: le critiche sono deflagrate con la cattiva gestione delle WTA Finals di Cancun, probabilmente le peggori di sempre. “Per lui sarà difficile andare avanti, perché tutto va nella direzione opposta” aveva detto Martina Navratilova. In effetti lascerà questo incarico, ma rimarrà una figura importante nel tennis femminile, assumento l'incarico di presidente esecutivo, nuova figura che va a sostituire quella (più onorifica che altro) di “presidente”, visto che Micky Lawler lascerà l'organizzazione.

Simon sarà il riferimento per governance, integrità e interessi strategici della WTA: il nuovo CEO (il cui processo di selezione è appena iniziato) dovrà fare riferimento a lui. Simon ha voluto chiarire che il nuovo assetto era stata deciso qualche mese fa, e il suo cambio di ruolo non ha a che vedere con quanto accaduto alle WTA Finals. Parlando con la BBC, ha spiegato che la scorsa estate aveva proposto al Consiglio WTA una revisione completa della struttura organizzativa per restare in prima linea tra gli sport femminili. “Tutto questo non è legato a quanto accaduto a Cancun – ha detto – o ad altre percezioni secondo cui non sono stati gli anni più facili. Credo di stare facendo l'interesse dell'organizzazione, cresciuta moltissimo negli ultimi otto anni”. A suo dire, il ruolo che copriva in precedenza gli impediva di occuparsi al meglio di tutti gli aspetti.

Steve Simon aveva assunto il comando della WTA il 5 ottobre 2015, prendendo il posto di Stacey Allaster

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In merito al nuovo CEO (la cui ricerca è curata dalla società Korn Ferry), la preferenza sarà per una donna. La WTA ha raccolto un passivo di 31 milioni di dollari negli ultimi due bilanci pubblici, ma è di quest'anno la notizia della partnership con CVC Capital Partners, che ha versato 150 milioni freschi nelle casse dell'organizzazione (in cambio di una percentuale sui futuri proventi). Sempre nel 2023 è stata istituita WTA Ventures, una sorta di braccio commerciale dell'organizzazione (il CEO è Martina Storti), ma Simon continuerà a presiederne il Consiglio. Tali premesse, insomma, fanno pensare che una CEO donna serva soprattutto per l'opinione pubblica, mentre Steve Simon (non certo esente da critiche) continuerà ad avere un ruolo lontano dai riflettori.

La WTA è attesa da anni delicati, che dovrebbero culminare (nel 2033) con il raggiungimento dell'agognata parità dei montepremi con gli uomini. Dopo qualche anno di relativa tranquillità, il Covid ha destabilizzato la presidenza Simon, messa duramente alla prova dal caso Shuai Peng e la relativa decisione di non giocare in Cina (scelta che gli fece guadagnare molto rispetto). Tuttavia, ad aprile di quest'anno la WTA ha accettato che il governo cinese non avrebbe accolto la richiesta di un'indagine sulla presunte molestie ricevute dall'ex tennista, dando il via libera al ritorno dei tornei in Cina (ma non più delle WTA Finals, che avrebbero dovuto svolgersi a Shenzhen fino al 2028). Sarà pur vero che la decisione era stata presa prima del papocchio Cancun, ma sembra altrettanto chiaro che gli ultimi accadimenti abbiano accelerato il processo. La sensazione, tuttavia, è che non cambierà granchè.