Super Cobolli: vince il primo Challenger ed è già top-150

CIRCUITO ATP

27 marzo 2022

Riccardo Bisti

A un anno dal primo titolo professionistico, Flavio Cobolli si aggiudica il Challenger di Zadar e prosegue nella sua promettente crescita. Nella classifica stagionale è già numero 106, non troppo distante dal coetaneo Musetti.

C'è un nome che sta emergendo, in misura sempre più evidente, nel panorama del tennis azzurro. Flavio Cobolli è figlio d'arte, romano e romanista, ma ha scelto la racchetta e viene da dodici mesi straordinari: nel 2021 ha scalato circa 600 posizioni e oggi festeggia il primo titolo Challenger. Battendo Daniel Michalski in finale, si è imposto sulla terra battuta di Zadar e con questo successo entrerà tra i top-150 ATP, dando continuità a una scalata che lo scorso anno lo ha visto effettuare con successo la transizione dal circuito ITF ai tornei Challenger. Era aprile quando si aggiudicava il primo titolo professionistico (un evento da 15.000 dollari ad Antalya), dando il là a una crescita che gli ha fatto raggiungere due finali Challenger, nella sua Roma e poi a Barletta.

Exploit accompagnati da una viva continuità (basti pensare che ha giocato 86 partite negli ultimi dodici mesi, vincendone 55), al punto da chiudere l'anno a ridosso dei top-200 ATP, classifica sufficiente per giocare le qualificazioni dell'Australian Open. Flavio le ha giocate bene, arrivando a un soffio dal main draw. Dopo un febbraio di transizione nei tornei indoor e la parentesi da sparring in Coppa Davis, ha ripreso a macinare vittorie non appena ha messo piede sulla terra battuta. La semifinale a Roseto degli Abruzzi ha fatto capire che i tempi erano ormai maturi per il primo titolo. E Flavio non ha tradito: accreditato della testa di serie numero 6, ha recuperato un set di svantaggio nei primi due turni, poi ha vinto un bel match in semifinale contro il francese Manuel Guinard (molto in forma nel periodo) prima di dominare la finale.

Grande tifoso romanista, Flavio Cobolli ricorda gli anni vissuti a Trigoria prima di scegliere il tennis

Cobolli si accomoderà intorno al numero 145 ATP: la sensazione è che l'obiettivo dei top-100 ATP possa essere fin troppo modesto per un ragazzo in costante ascesa, dotato di un tennis brillante e talentuoso. Va detto, per onestà, che deve ancora trovare continuità contro gli avversari più forti: per adesso ha giocato otto match contro i top-100, perdendone sette. L'unica vittoria è arrivata a Parma contro Marcos Giron. L'esperto Damir Dzumhur, che lo ha battuto qualche mese fa al Challenger di Bergamo, lo ha paragonato a Fabio Fognini. “L'esito della partita è dipeso da lui, non sai mai cosa aspettarti – disse il bosniaco – contro di me ha giocato alcuni game da top-50, se mantiene questo livello li raggiungerà di sicuro”. Cobolli sembra averlo preso in parola e i suoi numeri sono sempre più interessanti.

Visto che compirà 20 anni il prossimo 6 maggio, è inevitabile fare un paragone con Lorenzo Musetti, due mesi più grande di lui e già immerso nel mondo dei grandi tornei: nei primi tre mesi del 2022, Musetti non ha raccolto molti più punti di Cobolli (191 a 140), e tra i due non c'è molta distanza nella Race, la classifica che tiene conto dei soli tornei stagionali (numero 76 il carrarino, numero 106 il romano). È chiaro che Musetti ha giocato tornei ben più impegnativi, ma in questo momento – numeri alla mano – Cobolli è più vicino a Musetti di quanto Musetti non lo sia a Sinner. Le cose possono cambiare in fretta, ma Zadar ci dà una certezza: l'Italia ha trovato un nuovo giocatore da tenere d'occhio. Un giocatore vero.

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