Sinner: Penso al numero 1, ma non è un'ossessione. Ci sarà tempo”

CIRCUITO ATP

25 aprile 2024

Riccardo Bisti

Jannik Sinner esordirà contro Lorenzo Sonego a Madrid, ma guarda già oltre. “Mentirei se dicessi che non so cosa serve per diventare numero 1, ma non è un'ossessione”. Jannik è convinto di poter fare ottime cose sulla terra battuta e dice: “Alcaraz è il mio rivale, ma occhio ai giovani...”

Una bella prestazione di Lorenzo Sonego ha reso amara la partita numero 1.000 di Richard Gasquet nel circuito ATP. Vincendo per 6-2 7-5, il torinese si è regalato un sabato di fuoco alla Caja Magica di Madrid, in cui se la vedrà con il suo amico (nonché compagno di doppio) Jannik Sinner. Sarà il quinto scontro diretto tra i due: i quattro precedenti si sono giocati tutti lo scorso anno, con altrettante vittorie di Sinner e un solo set portato a casa da Sonego (sull'erba di Halle). A Madrid c'è grande attesa per l'altoatesino, che in questo torneo non ha ancora ottenuto buoni risultati ma si presenta da numero 1 del tabellone in virtù dell'assenza di Djokovic. Giunto alla Caja Magica con il dovuto anticipo, Jannik ha partecipato al Media Day e ha rilasciato diverse interviste: tra le più interessanti, quella con l'inviato di Repubblica Paolo Rossi e quella con gli spagnoli di Marca.

L'azzurro ha toccato vari temi, su tutti la rincorsa al numero 1 ATP. Ormai sono iniziati i calcoli, anzi, un conto alla rovescia per il sorpasso ai danni di Djokovic. “Direi una bugia se sostenessi che non so niente dei punti e della classifica, ma non è la cosa più importante – ha detto Jannik – so di quanti punti ho bisogno, ma non è qualcosa che sto cercando. Sono contento di poter giocare tutti i tornei che posso: se fisico e gioco mi accompagnano, vedremo cosa diranno le cifre. La stagione è lunga e avrò l'opportunità di effettuare il sorpasso”. Reduce da una buona semifinale a Monte-Carlo, persa al fotofinish contro Stefanos Tsitsipas tra un errore arbitrale e qualche problema fisico, Sinner ha ribadito di poter fare buone cose sulla terra battuta.

Jannik Sinner in allenamento sui campi della Caja Magica

ASICS ROMA

“Madrid è un torneo difficile per me, ma se trovo le soluzioni giuste posso fare molto bene – dice – è questione di allenamento e di prepararmi al meglio. Nella mia testa so che posso giocare benissimo sulla terra”. A Monte-Carlo, in effetti, è stato il più vicino di tutti a battere il futuro vincitore. I giornalisti spagnoli gli hanno fatto qualche domanda sulla sua vita privata e su quanto sia difficile mantenere la privacy in Italia. “Nell'ultimo periodo le cose sono cambiate: il nostro successo fa sì che tanti giovani abbiano iniziato a giocare a tennis. È uno sport competitivo ma anche molto sano, perché non c'è contatto fisico – ha detto – in Italia non ci passo molto tempo, e quando ci vado è per andare a trovare i miei genitori”.

Il tutto dopo aver ribadito di stare molto bene a Monte-Carlo, laddove c'è il giusto rispetto per la privacy dei personaggi pubblici. “Dopo l'Australian Open mi sono regalato un Audi e va bene così. Non gioco per soldi ma perché amo il tennis, poi so quanto è difficile guadagnare. Ho avuto la fortuna di trasformare la mia passione in un lavoro”. Sul futuro, ha ammesso che Carlos Alcaraz è il suo principale avversario (e ha studiato a dovere la sconfitta di Indian Wells), “Ma non si può sapere cosa può accadere in futuro, perché ci sono tanti giovani in ascesa”. Insomma, il solito Sinner. Testa bassa e pedalare, fedele alla sua persona e alle sue routine. Le stesse che manterrà al Foro Italico, laddove sarà accolto come un Re. Non potrebbe essere altrimenti.