L'eterna giovinezza di Gasquet: “Penso al tennis 24 ore al giorno”

CIRCUITO ATP

23 maggio 2023

Riccardo Bisti

Richard Gasquet sta vivendo una seconda giovinezza e si presenta al Roland Garros da numero 2 di Francia. A parte rigore e disciplina, riesce a essere competitivo grazie all'infinita passione per il tennis. “Vivo e respiro tennis. E mi sento ancora giovane”

Soltanto qualche anno fa, nessuno avrebbe creduto che Richard Gasquet sarebbe stato il più in forma tra i quattro moschettieri del tennis francese alla vigilia del Roland Garros 2023. Il 2022 è stato l'ultimo anno di Tsonga e Simon, mentre Gael Monfils è ammesso solo grazie al ranking protetto. Ma c'è di più: senza i successi nei Challenger 175 di Cagliari e Bordeaux, Ugo Humbert gli sarebbe ancora alle spalle e dunque si sarebbe presentato addirttura da numero 1 di Francia. Ma per lui, 37 anni il prossimo 18 giugno, è una grande soddisfazione essere ancora tra i top-50 nel bel mezzo di una stagione che gli ha regalato il sedicesimo titolo ATP (ad Auckland), consolidando il terzo posto come francese più titolato alle spalle di Yannick Noah (23) e Jo Wilfried Tsonga (18).

“Due o tre anni fa c'è stato un momento in cu non stavo troppo bene, avevo degli infortuni invalidanti – ha raccontato Gasquet, attualmente n.50 ATP – e non avrei mai pensato di tornare a questi livelli. Sapevo di poter battere buoni giocatori, ma di vincere un torneo ATP e tornare così in alto, francamente no”. Qualche mese fa aveva scherzato: a suo dire, avrebbe dovuto chiamare l'ambulanza ogni volta che doveva giocare due match di fila. Invece oggi gioca quasi ogni settimana, come se niente fosse, forte del lavoro svolto con il preparatore atletico Paul Quetin. “La sua longevità è dovuta alla sua passone sfrenata per il tennis – dice Quetin – è la sua vita. È stato così anche per Jo, Gilles e Gael, ma secondo me Richard ha qualcosa di speciale nel suo rapporto con il tennis”.

Vincendo ad Auckland, Richard Gasquet è diventato il francese più anziano ad aggiudicarsi un titolo ATP

PRIMA

La pensa allo stesso modo il diretto interessato: “Ogni giorno che passa mi diverso sul campo, respiro tennis, ci penso 24 ore al giorno. L'età non conta, mi sento ancora giovane. Credo che questo sia il segreto: devi sentirti giovane, altrimenti prendi schiaffi. E poi quando vinci hai voglia di giocare, sei felice, è un circolo virtuoso. Ci sono momenti difficili e non è facile trovare la forza mentale per non arrendersi, ma io sono ancora motivato e sento che non è il momento di fermarmi”. Negli ultimi anni, Gasquet ha cambiato il modo di lavorare fuori dal campo. Presta massima attenzione al riscaldamento ed è sempre più meticoloso. Quando ha allenamento alle 11 si presenta con un'ora e mezzo di anticipo e svolge allenamenti mirati, anche se con un'intensità inferiore rispetto a qualche anno fa.

Fa tanta prevenzione e non esagera. Sul campo, invece, non si risparmia. “L'intensità che non mette più in palestra la riversa tutta sul campo – dice Quetin – lo si vede quando si allena con i giovani Luca Van Assche e Gabriel Debru”. Il diretto interessato ammette che non bisogna mai esagerare, e ha fatto suo lo slogane di Kylian Mbappe: “Mangia bene, dormi bene”. “Per essere competitivo a 37 anni devi prenderti cura del corpo, riposare, fare recupero, stare attento alla dieta. A 20 anni è più facile, col tempo devi essere più rigoroso”. Difficile capire cosa possa fare a Parigi, visto che – anche negli anni d'oro – faticava nelle partite di quattro e cinque set. “Se avrà un sorteggio favoevole potrebbe passare qualche turno – dice il suo preparatore – vincere due partite sarebbe bellissimo, non arriva al terzo turno dal 2018, quando affrontò Nadal. Perlomeno quest'anno è certo di non incontrarlo...”.