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IL CASO

Swiatek, il debito della discordia finisce in tribunale

Potrebbe chiudersi davanti a un giudice la diatriba tra Iga Swiatek e la sua ex agenzia di rappresentanza: il contratto fu risolto due giorni prima del 18esimo compleanno di Iga, ma le parti sono molto distanti sul risarcimento. È il prezzo da pagare per successo e popolarità...

Riccardo Bisti
17 ottobre 2020

I grandi successi portano con sé anche tanti oneri, che spesso diventano scocciature. Lo sta scoprendo sulla sua pelle Iga Swiatek, recente vincitrice al Roland Garros. Pochi giorni dopo il successo che le ha cambiato la vita, emerge una battaglia legale con la sua ex agenzia di rappresentanza. Nei primi anni di carriera, la Swiatek è stata supportata da Warsaw Sports Group. Tuttavia, il legame è stato chiuso pochi giorni prima del suo 18esimo compleanno. Come era prevedibile, la separazione non è stata amichevole e il caso rischia di chiudersi in tribunale. Curiosamente, la strada giudiziale è stata intrapresa dall'avvocato della Swiatek. “La causa è stata intentata, siamo in attesa della data dell'udienza – ha detto Artur Bochenek, responsabile di WSG – come è normale, ogni contratto può essere risolto. Tuttavia avevamo diritto a un risarcimento secondo le clausole sottoscritte a suo tempo... Invece la controparte ha addirittura intentato una causa”.

La controparte è rappresentata dall'avvocato Jaroslaw Chalas, secondo cui la risoluzione del contratto (risalente a maggio 2019) è avvenuta per cause imputabili a WSG. “Tra queste, la loro inaffidabilità negli accordi finanziari e l'addebito a Iga di costi non legati al tennis”. In altre parole, il clan Swiatek è disposto a concedere un risarcimento alla società, ma non alle cifre richieste. Per questo, sono pronti a dare a battaglia. “Nessun problema per quanto hanno effettivamente speso per lo sviluppo di Iga, ma non si può dire altrettanto per i costi non legati alla sua crescita e che le sono stati ingiustamente addebitati. All'inizio dei negoziati era stata concordata una cifra, ma poi WSG ha chiesto un importo molto più alto. Inoltre, hanno rifiutato di presentare documenti che mostrassero la legittimità delle loro pretese”.

"La risoluzione del contratto è avvenuta per cause imputabili a Warsaw Sports Group: tra queste, la loro inaffidabilità negli accordi finanziari e l'addebito a Iga di costi non legati al tennis"
Jaroslaw Chalas, avvocato di Iga Swiatek
I colpi più spettacolari nella strada verso il titolo a Parigi

Le posizioni tra le parti sono troppo distanti, dunque l'esito in tribunale sembra molto probabile. “Lo dico con rammarico, ma è inevitabile che finisca così – replica Bochenek – sono un forte sostenitore di Iga e resto disposto a darle una mano. Ci piacerebbe risolvere la questione in via amichevole, abbiamo anche inviato a Iga e suo padre un ultimo invito per una risoluzione extragiudiziale della faccenda”. Tale proposta è arrivata subito dopo il successo al Roland Garros: si tratta di un ultimo tentativo di riprendere i colloqui, improvvisamente interrotti a marzo. Le cifre non sono note, ma fonti piuttosto attendibili parlano di circa un milione di zloty (la moneta polacca, circa 220.000 euro). WSG si è occupata della Swiatek per oltre tre anni e ritiene che il mantenimento di una tennista di questo livello costi decine di migliaia di zloty al mese. “Recuperare una cifra del genere ci permetterebbe di finanziare ulteriori attività nel mondo del tennis. Magari qualche giovane promessa, visto che era il nostro modello di funzionamento”.

L'attuale situazione economica della Swiatek è florida, al punto che un milione di zloty non sarebbe una cifra enorme (o comunque sostenibile). Tuttavia, il suo clan non teme lo svolgimento di un processo. Grazie al maxi-guadagno di Parigi, il prize money complessivo della Swiatek si è avvicinato ai 3 milioni di dollari, senza considerare quanto incassa dagli sponsor. Ma cosa era successo? Durante il Roland Garros 2019, Tomasz Swiatek (ex canottiere olimpionico, papà di Iga) ha inviato a WSG una lettera di risoluzione del contratto. Lo ha fatto due giorni prima del 18esimo compleanno della figlia, quando aveva ancora la possibilità di firmare a suo nome. Era stato sempre lui a firmare l'accordo nel 2016. Si trattava di un contratto standard: WSG forniva lo staff tecnico, organizzava i viaggi, procurava sponsor e si occupava dell'immagine della giocatrice. In cambio, percepiva una percentuale sui guadagni.

Papà Tomasz, ex canottiere a Seul 1988, è una figura molto importante nella carriera di Iga Swiatek
Le emozioni di Iga Swiatek nel "Day After"

Fu una collaborazione necessaria, perché la famiglia Swiatek non poteva permettersi le spese necessarie per lanciare una giocatrice nel circuito. “Non voglio parlare male di Warsaw Sports Group – disse a suo tempo Swiatek Sr. - ho risolto il contratto perché le condizioni erano sfavorevoli per Iga”. Sembra che il padre non condividesse il metodo con cui l'agenzia calcolava alcuni costi operativi, e ritenesse che l'immagine della figlia fosse utilizzata per ottenere contratti favorevoli all'agenzia, piuttosto che alla giocatrice. Schermaglie normali, frequenti in situazioni come questa, soprattutto quando l'atleta diventa molto remunerativo e proviene da un Paese senza particolare tradizione. Difficilmente questa storia avrà un'influenza sul campo, anche perché la Swiatek ha continuato a lavorare con il gruppo di lavoro che le era stato trovato da WSG, in particolare coach Piotr Sierzputowski e la psicologa Daria Abramovicz. Dopo la risoluzione del contratto, le trattative private tra il clan Swiatek e i membri del suo staff hanno avuto esito positivo, e ha continuato a lavorare con loro.

Tomasz Swiatek sostiene di aver interrotto il contratto nell'imminenza del 18esimo compleanno della figlia per evitare che Iga si trascinasse la diatriba nel corso della sua carriera. Nel frattempo, il piccolo sistema creato nelle strutture del Legia Varsavia è crollato. Per anni, la Swiatek si è allenata sui campi della più importante polisportiva polacca, ma la cessazione dei contratti in essere ha rimesso tutto in discussione. La stessa WSG ha perso la gestione dell'impianto (fatto indipendente dalla rottura con la Swiatek), e in Polonia ci si domandano se sia stata una buona idea, visto che il progetto aveva funzionato e l'impianto aveva addirittura organizzato un bel torneo ITF, il WSG Open di Varsavia, la cui prima edizione risale al 2017 (quell'anno, una giovanissima Swiatek perse contro Martina Trevisan). Come spesso accade, è soprattutto una questione di soldi. Iga Swiatek non avrà problemi, se anche dovesse essere condannata a pagare una cifra intorno ai 220.000 euro. Le ripercussioni potrebbero arrivare sul tennis polacco.