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NOVAK DJOKOVIC

“Se il mio corpo cambia dello 0,5%... me ne accorgo”

Torna a parlare Novak Djokovic: in un'intervista-confessione con la TV serba, dice di non essere pentito di aver comunicato su Instagram la sua partenza per Melbourne. Le sue idee su vaccini, sui colleghi, su come sarebbe andata in Australia e sul futuro. “Voglio esserci alle Olimpiadi del 2024”

Riccardo Bisti
19 febbraio 2022

Ben più rilassato rispetto all'intervista con la BBC in cui aveva annunciato la sua intenzione di non vaccinarsi, Novak Djokovic ha concesso una lunga intervista a RTS, la TV pubblica serba. Quasi un'ora di dichiarazioni, dense di spunti interessanti. Grazie al lavoro di Sasa Ozmo, uno dei cronisti più preparati sull'area balcanica (e dunque su Djokovic), possiamo riportare le dieci affermazioni più significative del numero 1 del mondo, che cercherà di mantenere lo status giocando il torneo ATP di Dubai (anche se non dipende solo da lui, ma anche dai risultati di Dannil Medvedev ad Acapulco). Il serbo sostiene di avere ancora molto tennis davanti a sé, di non avere rimpianti per aver pubblicato l'immagine che lo dava in partenza per l'Australia, e continua ad ammettere l'errore di aver rilasciato la famosa intervista all'Equipe dopo essere risultato positivo al Covid. Ma anche su questo punto rivela un dettaglio in più.

SULL'AUSTRALIA
Ricorderò sempre le belle cose che mi sono accadute a Melbourne nel corso degli anni. In Australia ho vissuto splendidi momenti personali e professionali. Nonostante l'accaduto, ho una grande relazione con l'Australia. I risultati dimostrano come mi sento ogni volta che metto piede da quelle parti. I fatti di quest'anno sono stati inattesi. Sarà dura dimenticarli, ma voglio tornare in Australia in futuro e giocare di nuovo sulla Rod Laver Arena.

SULLA FINALE NADAL-MEDVEDEV
Non è stato facile guardarla. Ho dovuto farlo date le circostanze a casa, sebbene non volessi farlo. Mia moglie e mio figlio la stavano guardando. Non ho visto tutto il match, nel frattempo facevamo anche altro. Ero neutrale, anche perché chiunque avrebbe vinto... io avrei perso. Non ero troppo coinvolto emotivamente, avrei voluto essere in campo.

IL RAPPORTO CON MEDVEDEV
Daniil è veramente un'ottima persona, abbiamo un bel rapporto, c'è grande rispetto. Penso che abbia apprezzato il fatto che ci siamo allenati spesso insieme e gli ho dato una mano quanto era un junior. Gli ho dato qualche consiglio e ho risposto alle sue domande. Eravamo sullo stesso aereo quando la Russia ha giocato la Coppa Davis in Serbia, e ha apprezzato molto quel gesto. La nostra relazione continua a crescere. Mi ha mandato un messaggio 45 minuti dopo la finale, mi ha sorpreso molto. I contenuti del messaggio sono privati, ma ci siamo dati reciproco sostegno. È una persona autentica e parla con la sua testa in ogni momento, non è sempre politicamente corretto. Questo non piace molto alla gente, ma in questo senso mi rivedo un po' in lui.

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«Capisco che alcuni mi abbiano criticato, o non abbiamo apprezzato il modo in cui sono entrato in Australia. Mi auguro soltanto che poi abbiamo ascoltato la mia versione dei fatti»
Novak Djokovic
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Il post Instagram con cui Novak Djokovic annunciava la partenza per l'Australia. Molti si sono domandati cosa sarebbe successo se non l'avesse pubblicato

L'INTERVISTA CON L'EQUIPE
È stato un errore. Rispetto Franck Ramella, il giornalista che l'ha realizzata, vive nel tennis da molto più tempo di me. Avevamo rimandato l'intervista per un po', e ho scoperto di essere positivo quando lui era già atterrato a Belgrado. Ho tenuto la mascherina per tutto il tempo dell'intervista e ho mantenuto la distanza. Me la sono tolta solo per il servizio fotografico, ma sia Franck che il fotografo erano piuttosto distanti da me. Ammetto di essere stato un po' egoista, è stato un mio errore. Capisco che non tutti mi perdoneranno e comprendo le critiche.

IL POST CHE HA FATTO INIZIARE LA SAGA
Apprezzo l'onestà, è un valore con cui sono cresciuto. Ero consapevole che il mio nome era stato menzionato sui media nei 2-3 mesi precedenti. Nel rispetto dei valori che ho sempre avuto nella mia vita, ho voluto essere trasparente. Non rimpiango di averlo fatto. Non so come sarebbe andata se non l'avessi fatto. Non pensavo che avrei mai dovuto parlare della mia situazione medica per poter giocare a tennis.

SE AVESSE GIOCATO A MELBOURNE...
Nella vita non ci sono certezze. Tuttavia, considerando tutto, credo che avrei avuto discrete possibilità in Australia. Sulla Rod Laver Arena mi sembra di essere nel mio giardino. Per rispetto al vincitore Rafael Nadal e a tutti gli altri giocatori, non oso dire che avrei vinto, ma penso che avrei avuto buone possibilità.

LE REAZIONI DEI COLLEGHI
Rispetto i miei colleghi e capisco che alcuni di loro abbiano preferito non esporsi, e che alcuni mi abbiano criticato o non abbiamo apprezzato il modo in cui sono entrato in Australia. Mi auguro soltanto che poi abbiamo ascoltato la mia versione dei fatti. Ma la loro posizione non era facile, c'era grande attenzione su tutta la saga, mentre loro – giustamente – volevano parlare di loro stessi e del torneo. Nick Kyrgios mi ha sorpreso positivamente e l'ho ringraziato, così come tutti quelli che si sono espressi a mio favore, per esempio Alize Cornet. Ho ricevuto molti messaggi privati da alcuni giocatori, ma non volevano esprimersi pubblicamente. Lo capisco, la situazione era complicata.

Novak Djokovic e Nick Kyrgios hanno avuto qualche screzio in passato, ma la saga australiana li ha riavvicinati

L'intervista completa di Novak Djokovic con la TV pubblica serba (con sottotitoli in inglese)

SUL SOPRANNOME “NOVAX”
Mi hanno soprannominato in tanti modi nel corso della mia carriera, non soltanto adesso. Ci saranno sempre quelli che ti sostengono e altri che non lo fanno. È tutto quello che posso dire.

SULLA VACCINAZIONE
Essendo un atleta d'elite, voglio una tripla verifica su quello che entra nel mio corpo. Se qualcosa cambia nel mio corpo, anche solo lo 0,5%, me ne accorgo. Sono semplicemente molto cauto prima di prendere ogni decisione. Mi prendo il mio tempo e mantengo la mente aperta. Vivrò con le conseguenze delle mie scelte. Rimango dell'idea che ognuno abbia il diritto di prendere le sue decisioni in merito alla salute. Non mi piace essere coinvolto e messo sullo stesso piano di certe iniziative o categorie, non ho mai detto che avrei supportato certe cose. Ho sempre provato a rispettare le scelte di ognuno, spero che la gente possa rispettare le mie.

SUL FUTURO
Scelgo di focalizzarmi sui traguardi che ho raggiunto e di esserne grato. Non so cosa riserverà il futuro, spero le cose migliori e sento di avere ancora tempo. Tutto quello che è successo influenzerà il mio ritorno a Dubai. Cercherò di incanalare questa energia e trasformarla in carburante, sia mentale che fisico. Sicuramente ho una motivazione in più. Una medaglia olimpica, magari d'oro, è sempre un grande augurio. Sfortunatamente non ho avuto la possibilità di lottare per questo traguardo in passato. Ho intenzione di giocare a Parigi nel 2024. Ho ripensato più volte alla partita contro Zverev a Tokyo, cercando di capire cosa fosse andato storto. Avevo giocato in modo superbo fino a quel momento, ma sentivo di essere giunto al limite, sia mentalmente che fisicamente.