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ATP CAGLIARI

Rimonta dopo rimonta, il Principe dell'Isola è Sonego

Secondo titolo ATP per Lorenzo Sonego, primo per un italiano in Italia dopo 15 anni. Il torinese azzecca una gran rimonta contro Laslo Djere e si garantisce un posto tra i top-30: L'Italia non ne aveva mai avuti così tanti. "Sono migliorato, ma c'è ancora tanta strada da fare". Quella profezia di Martin Vassallo Arguello...

Da Cagliari, Valentina Guido (Foto Sposito - FIT)
11 aprile 2021

“Sono felice per questa settimana, me la porterò dentro per tutta la vita”. Esulta Lorenzo Sonego al termine del Sardegna Open. Per prendersi il secondo trofeo, dopo quello vinto ieri in doppio con Vavassori, ha superato il campione in carica Laslo Djere, sconfitto 2-6 7-6 6-4 dopo 3 ore e 1 minuto di battaglia. Per lui è il primo titolo sulla terra battuta, il secondo dopo quello conquistato ad Antalya nel 2019. Lunedì ritoccherà il best ranking diventando numero 28 del mondo. Partenza lenta per il torinese, che non riesce a imporsi con il servizio e il dritto, i colpi di maggior peso del suo repertorio. Dall’altra parte c’è un Laslo Djere che non ha sbagliato nulla per tutta la settimana, confermando un particolare feeling con la terra battuta della Sardegna. Fa tutto bene Laslo: dritto lavorato e profondo, rovescio solido, spostamenti rapidi, tanta pazienza nella costruzione del punto, servizio preciso, almeno nella prima fase del match. È il numero 57 del mondo, ma su questi campi vale forse qualcosa in più. Il 25enne di Senta toglie il servizio a Sonego nel game di apertura e di nuovo sul 4-2. Concretizza il primo set 6-2 in 45 minuti. Sonego si rifugia nella pausa tra primo e secondo set per cercare la chiave di volta di un match che appare quasi blindato. Dopo l’enigma Hanfmann, deve risolvere quello ancora più ostico rappresentato da Djere.

La reazione arriva subito: Sonego annulla una palla break all’inizio del secondo set con il suo schema più collaudato (servizio e dritto), e anche il rovescio comincia a funzionare. Serve meglio, libera il braccio, e contemporaneamente l’avversario comincia a dare i primi segnali di incertezza. Djere commette qualche doppio fallo di troppo e sbaglia qualcosa negli scambi. Sonego sale 4-1, ma quando subisce di nuovo il break nell’ottavo game, sembra di nuovo tutto in discussione. Cruciale il game di servizio tenuto sul 5 pari, nel quale ha annullato tre palle break con una palla corta, un ace esterno e una volée. Nel tie-break però i primi due punti sono per Djere. “Devo spingere, devo spingere”, urla a se stesso il 25enne, qui testa di serie numero 3. Recupera due pari e da quel momento si seguono i servizi. Sul 6-5, fatale l’errore di dritto di Djere che porta Sonego al primo e unico set point: dritto e volée di qualità, il secondo set è suo e i pochi ammessi sul centrale del TC Cagliari fanno festa. Nel terzo set il primo strappo è per l’italiano: toglie il servizio al serbo sul 2 pari, ma non è ancora finita. Annulla una palla break nel game successivo e da quel momento c’è lui al comando degli scambi, dopo due set quasi passati quasi interamente a inseguire. Questa capacità di non abbattersi mai è la sua forza. Sonego chiude 6-4 al primo match point, la sua gioia è incontenibile e racconta quanto ci tenesse a sollevare un trofeo in Italia. Era dal 2006 (Volandri a Palermo) che un italiano non vinceva nel proprio Paese.

Le fasi salienti della finale del Sardegna Open

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“Ci tenevo tanto a vincere qui perché siamo in Italia. Ho dato il massimo – ha confermato Lorenzo in conferenza stampa, ribandendo anche di non essere interessato alla copertura mediatica di Sinner e Musetti – Sapevo che Djere era un avversario duro e in forma, dopo che ieri ha battuto Basilashvili 6-2 6-0. Alla fine del primo set ho cambiato strategia, mi sono avvicinato in risposta, ho giocato in modo più aggressivo. Ho iniziato a servire più forte invece che preciso, colpendo più piatto per fare punto col servizio e comandare lo scambio. Questa è stata la soluzione della partita di oggi”. Si entra in top-30 (con lui ci sono Berrettini, Fognini e Sinner) ma c’è ancora molto da fare: “Con il mio team lavoreremo per colmare alcune lacune che si sono viste in questa settimana. Ora devo recuperare le energie per Monte Carlo, un torneo che mi piace molto e in cui ho giocato bene due anni fa”. Sonego sogna le ATP Finals a Torino, la sua città? “C’è tanta strada da fare per arrivare a quel livello. Devo vincere tornei sempre più importanti. Devo continuare a migliorare la spinta delle gambe, il servizio, la risposta. Ho lavorato tanto sul rovescio e si sono visti i miglioramenti. Il colpo che di cui sono più soddisfatto questa settimana è la risposta che era un punto debole. Ho migliorato la posizione in campo e sono riuscito a essere più incisivo”.

Raggiante Gipo Arbino, che ha accompagnato Sonego dall'inizio del percorso fino alla gloria attuale: “La partenza è stata fallosa, ma poi si è ripreso e ha vinto un gran match – commenta il coach durante la premiazione, districandosi tra decine di telefonate e messaggi di complimenti – Non era facile dopo la vittoria in doppio, che avrebbe potuto scaricarlo mentalmente. Questa vittoria è frutto di un allenamento molto intenso fatto nell’ultimo periodo. Lorenzo ha migliorato i suoi punti deboli”. Insieme a Lorenzo Sonego c’è un altro vincitore: Martin Vassallo Arguello, da quest’anno direttore tecnico del Tennis Club Cagliari che ha indovinato il pronostico osservando gli allenamenti nel corso della settimana: “Penso che vincerà lui per il modo in cui ha lavorato. Arriva presto, va in palestra, mangia le cose giuste, riposa quando deve – ci aveva confidato l’ex tennista argentino in tempi non sospetti - Sarebbe bello che vincesse qualcuno che fa le cose bene dentro e fuori dal campo”. Un ritratto veritiero che ha colto le qualità di Sonego e ha portato fortuna all'Italia del tennis.

Il torinese ha vinto due delle tre finali ATP giocate in carriera. Prima di Cagliari, si era imposto ad Antalya nel 2019 (Foto di Felice Calabrò)