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CIRCUITO ATP

Il torneo magico di Jacopo Berrettini

Ammesso con una wild card nelle qualificazioni di Acapulco, il fratello minore di Matteo vince le migliori partite in carriera e approda agli ottavi. Una settimana che potrebbe ridare impulso a una carriera falcidiata dai guai fisici. Perché Jacopo vale molto di più dell'attuale posizione.

Riccardo Bisti
1 marzo 2023

Se abbiamo compreso qualcosa del carattere di Matteo Berrettini, inserirà questa settimana nella top-10 dei suoi migliori ricordi tennistici. Ma non per i propri risultati, bensì perché potrebbe aver dato l'input decisivo per cambiare la carriera del fratello minore Jacopo. Non ci fosse stato lui, difficilmente Berrettini jr. avrebbe ottenuto una wild card per le qualificazioni del torneo ATP 500 di Acapulco. Allo stesso tempo, tuttavia, il biondo di famiglia sta scrivendo una favola tutta sua. Non solo ha passato le qualificazioni, ma è approdato per la prima volta al secondo turno di un torneo ATP (curiosamente è il secondo italiano a farcela questa settimana, visto che poche ore prima Riccardo Bonadio aveva fatto altrettanto a Santiago del Cile). E stavolta Matteo non c'entra, perché in campo ci è sceso solo Jacopo, ragazzo pieno di entusiasmo che il pubblico mainstream conosce come il fratello di, se non altro per alcune sue apparizioni accanto a Matteo. Limitandoci agli ultimi dodici mesi, lo abbiamo visto in platea al festival di San Remo, nel deserto degli Emirati Arabi per un evento BOSS, sul red carpet del Festival del Cinema di Cannes e addirittura nello spot TV che vede i due fratelli testimonial d'eccezione per TIM.

Ma chi conosce il nostro mondo, sa che l'attuale classifica di Jacopo (n.852 ATP) non c'entra nulla con il suo reale valore. Una serie di antipatici infortuni hanno spezzettato la sua carriera, allontanandolo dalla realtà dei tornei Challenger, in cui ha già dimostrato di poter competere con efficacia. Il picco risale all'estate 2019, quando si accomodò al numero 388 ATP. È rimasto più o meno su quei livelli per un paio d'anni, poi si è bloccato a fine 2021 ed è piombato ancora più in basso. Nonostante una finale al primo torneo dopo il rientro (la scorsa estate ad Alkmaar, in Olanda) è arrivato un altro stop di quasi tre mesi, condito da otto eliminazioni di fila al primo turno prima di tornare a vincere qualche match a novembre. Quest'anno aveva giocato cinque tornei (un Challenger e quattro ITF), cogliendo come miglior risultato un quarto di finale a Doha, laddove aveva scippato un set a Bernard Tomic. Insomma, sgomitava. E chissà se si aspettava che la settimana della sua vita sarebbe arrivata così, all'improvviso, nel maxi-impianto che dallo scorso anno ospita il ricco evento messicano.

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«Mio fratello è la persona più importante della mia vita e voglio ringraziarlo. È davvero bello averlo qui e, in generale, nella mia vita» 
Jacopo Berrettini

Il backstage del popolare spot TIM con protagonisti i fratelli Berrettini

“Quando mi sono qualificato, non potevo crederci – ha detto Jacopo – anche la notte successiva ho faticato a dormire, ma probabilmente è stata la migliore della mia vita. Sono arrivato ad Acapulco senza buone sensazioni, ma ho provato a lottare duramente sin dal primo match e ce l'ho fatta. Il mio team e la mia famiglia mi hanno aiutato molto. Per me è molto importante averli qui”. Lo è stato anche nella notte italiana tra martedì e mercoledì, quando ha raccolto la più importante vittoria in carriera, la prima contro un top-100 ATP. Il numero 78 Oscar Otte ha alzato bandiera bianca sul 3-6 7-6 2-1 per Jacopo, dolorante a un ginocchio, dopo aver affossato in rete l'ultima palla corta. Eppure Berrettini aveva giocato una signora partita, mostrando un tennis che non possiede troppe somiglianze con quello di Matteo. Lo ricorda un po' nella meccanica del servizio, per il resto è un giocatore con una sua piena identità. Per intenderci, non è come Moritz Thiem, attuale manager di Dominic: fino a quando ha giocato, sembrava una fotocopia del fratello. Al contrario, Jacopo predilige palleggiare con il rovescio e possiede un tennis più vario – anche se meno devastante – rispetto a Matteo.

È stato forgiato da Vincenzo Santopadre sui sacri campi del Circolo Canottieri Aniene, mentre oggi è rifinito da coach Marco Gulisano, che gode della piena fiducia di Santopadre. Per intenderci, a una vecchia edizione dello Us Open fu proprio Gulisano a fare le veci di head coach in assenza di Vincenzo. Sul piano numerico, Jacopo ha raccolto le due più importanti vittorie in carriera: prima di Otte, nelle qualificazioni aveva battuto Geoffrey Blancaneaux (n.155 ATP) e poi aveva conquistato il main draw superando in due set Luciano Darderi, che poi è entrato in tabellone come lucky loser (ma ha ceduto a Mackenzie McDonald). Altra vittora di rilievo, contro un top-200 in viva ascesa. I numeri dicono che ha vinto tre delle sei più importanti partite in carriera in pochi giorni, visto che prima di Acapulco i suoi unici successi contro un top-200 erano arrivati contro Alessandro Giannessi (n.162, a Forlì 2021), Danilo Petrovic (n.165, a Biella 2021) e Lorenzo Giustino (n.169, a Barletta 2019) a cui si aggiungono altre due vittorie nel torneo pugliese contro Jurij Rodionov e Roberto Marcora. Il resto della sua carriera racconta di parecchia gavetta nel circuito ITF, laddove ha raccolto sei finali (vincendone due) e tanti stop per un fisico che – proprio come accade al fratello – raramente lo lascia in pace.

Anche Matteo Berrettini ha esordito con un successo ad Acapulco. Negli ottavi se la vedrà con Elias Ymer

Uno dei più sentiti post social che Jacopo Berrettini ha dedicato a Matteo

“Senza mio fratello, nulla di tutto questo sarebbe stato possibile – dice Jacopo – non solo per la wild card ottenuta ad Acapulco, ma per qualsiasi cosa. Lui è la mia ispirazione, un vero campione e un'ottima persona. È la persona più importante della mia vita e voglio ringraziarlo. È davvero bello averlo qui e, in generale, nella mia vita”. Le telecamere hanno mostrato l'entusiasmo travolgente del fratello maggiore nel match delle qualificazioni, poi i due sono scesi nuovamente in campo in doppio. È quasi superfluo ricordarlo, visto che la faccenda è ormai agli atti da tempo, ma anche Jacopo è stato decisivo nella vita tennistica di Matteo, perché fu proprio lui (nonostante fosse più piccolo) e convincerlo a riprendere in mano la racchetta da tennis dopo che aveva smesso per un annetto, vittima di una precoce crisi di rigetto. Insomma, una bella storia già ampiamente narrata e che – si spera – non ha ancora raggiunto il suo apice. L'avventura di Jacopo ripartirà tra poche ore, nel match più affascinante della sua carriera.

Se la vedrà con Alex De Minaur, numero 22 ATP, che nell'ultmo match di martedì ha passeggiato contro la wild card locale Rodrigo Pacheco Mendez. Sulla carta è una missione impossibile, anche perché persino il fratello è in svantaggio negli scontri diretti contro l'australiano (2-1, l'ultimo nel gennaio 2022 in ATP Cup), ma chissà che i consigli e il sostegno dello stesso Matteo non possano dargli una mano per centrare l'ennesima impresa. In fondo è la settimana dei miracoli. Tra l'altro, il tabellone si è fatto molto invitante: a poche ore dall'esordio, è arrivato il forfait di Carlos Alcaraz e Cameron Norrie, reduci dalle fatiche di Buenos Aires e Rio de Janeiro. Il loro ritiro si aggiunge a quello pre-torneo di Stefanos Tsitsipas, dando un duro colpo all'Abierto Mexicano Telcel, che dunque si deve accontentare di Casper Ruud, Taylor Fritz e Holger Rune come unici top-10. Non male, ma il direttore del torneo Alvaro Falla si aspettava qualcosa di più. Ai Berrettini Brothers interessa meno. Li rivedremo in campo uno dopo l'altro stanotte, stavolta con l'ordine invertito: prima giocherà Jacopo, poi Matteo se la vedrà con il lucky loser Elias Ymer dopo aver approfittato del ritiro di Alex Molcan. Chissà che la favola col sombrero non possa andare avanti.