Decreto d'espulsione per Djokovic: è finita?

CASO DJOKOVIC

14 gennaio 2022

Staff Tennis Magazine

ULTIM'ORA - Il Ministro dell'Immigrazione ha deciso: cancellato il visto di Novak Djokovic, che a breve dovrà lasciare il territorio australiano. Decisione presa per “motivi di salute e buon ordine, in quanto ciò era nell'interesse pubblico”. Ulteriore ricorso in arrivo?

Novak Djokovic dovrà lasciare l'Australia. La notizia tanto attesa è giunta nel pomeriggio di Melbourne, alle 17.52 locali (le 7.52 del mattino in Italia). Un comunicato stampa del Ministro dell'Immigrazione, Alex Hawke, non lascia spazio a interpretazioni.

“Oggi ho esercitato il mio potere, sulla base dell'articolo 133C(3) del Migration Act, per cancellare il visto del signor Novak Djokovic per motivi di salute e buon ordine, in quanto ciò era nell'interesse pubblico. Questa decisione ha fatto seguito alle ordinanze del Federal Circuit e del Family Court del 10 gennaio 2022, cancellando una precedente decisione di annullamento per motivi di equità procedurale. Nel prendere questa decisione, ho considerato con attenzione le informazioni che mi sono state fornite dal Dipartimento degli Affari Interni, dall'Australian Border Force e dal signor Djokovic. Il governo Morrison è fermamente impegnato nel proteggere i confini dell'Australia, soprattutto in relazione alla pandemia da COVID-19. Ringrazio i funzionari del Dipartimento degli Affari Interni e dell'Australian Border Force, che lavorano ogni giorno per tutelare gli interessi dell'Australia in un ambiente che rende sempre più difficili le operazioni”

La notizia della cancellazione del visto è arrivata alle 17.52 australiane di venerdì 14 gennaio

A parte il linguaggio molto tecnico, la ragione per cui viene decretata l'espulsione è discutibile: salute, buon ordine e interesse pubblico. Pur non essendo vaccinato, Djokovic avrebbe condotto una vita ritirata, mantenendo stretti contatti solo con i tre membri del suo team (con i quali aveva affittato un appartamento), e si sarebbe limitato a frequentare l'ambiente super protetto di Melbourne Park, peraltro sottoponendosi a test costanti per verificare l'eventuale positività al COVID. Più probabile che si tratti di una scelta politica, adottata per dare coerenza alle parole di fermezza pronunciate negli ultimi mesi.

L'imminenza delle elezioni e la spinta dell'opinione pubblica hanno fatto il resto. Allo stesso tempo, se da un lato è chiaro che la presenza di Djokovic non creerebbe alcun rischio alla salute pubblica, è altrettanto vero che le modalità con cui è risultato positivo alimentano più di un sospetto sul suo comportamento prima di imbarcarsi per l'Australia. Tuttavia, in presenza di documentazione e certificati, i suoi comportamenti delle scorse settimane (dubbia positività, violazione della quarantena, incongruenze nei codici dei test PCR) non dovrebbero avere influenza nelle decisioni australiane. Mancano una sessantina di ore all'inizio del torneo: i tempi per un'opposizione legale a questa decisione sono davvero strettissimi. Vedremo se i legali di Nole (che sono stati informati alle 18.03, undici minuti dopo la diffusione del comunicato) decideranno di agire. C'è da credere che faranno tutto quanto in loro potere per salvare il loro cliente.

ASICS ROMA