Bando ufficiale ATP per il decimo Masters 1000. E gli arabi?

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26 marzo 2024

Riccardo Bisti

Sarebbe già archiviata la maxi-offerta degli arabi per unificare i due tour. L'ATP ha aperto un concorso per ospitare un nuovo Masters 1000, aprendolo anche ad altri Paesi. Se non fosse vinto dall'Arabia, come reagirebbero i sauditi?

E se l'Arabia Saudita restasse a bocca asciutta? Il clamoroso scenario si può intuire leggendo tra le righe la comunicazione inviata dall'ATP ad alcuni organi di stampa. “Abbiamo costantemente chiesto una maggiore collaborazione nel tennis, sostenendo una struttura di governance suddivisa, con un'equa rappresentanza per i giocatori e una strategia commerciale centralizzata. La nostra tabella di marcia include la potenziale creazione di un decimo Masters 1000. È attualmente n corso una procedura di offerta ufficiale”. Ma come? Tra le poche certezze di questa tumultuosa fase di transizione c'era il varo di un (grande) torneo in Arabia Saudita, a cui però mancava una collocazione.

Adesso, invece, si apprende che è stato aperto un bando a cui possono partecipare anche altri Paesi. Si sussurra che l'invito sarebbe esteso anche al Qatar, agli Emirati Arabi Uniti e all'Australia. Già, perché il decimo Masters 1000 si collocherebbe nella prima settimana dell'anno (con buona pace di chi auspica un torneo del genere sull'erba). Questo può significare soltanto una cosa: la presunta maxi-offerta degli arabi per unificare il tour (oltre a prendersi un Masters 1000 e le WTA Finals) non sarebbe più sul tavolo. Qualcuno sostiene che gli arabi non abbiano gradito che la notizia sia stata resa pubblica (tra l'altro l'avevano debolmente smentita). Potrebbe essere un autogol per la stessa ATP, che da un lato non vorrebbe concedere troppo potere ai sauditi, ma dall'altra teme che possa verificarsi uno scenario simile al golf (il famoso LIV Tour in contrapposizione al PGA).

Il PIF non si accontenterà di comparire nei cartelli pubblicitari di alcuni tornei

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Le offerte potrebbero arrivare da Riyadh, Doha, Dubai e Abu Dhabi. Sulla carta potrebbe proporsi anche l'Australia, ma è probabile che non faranno nessuna offerta in virtù dei cattivi rapporti di Craig Tiley con l'attuale governance ATP. I tempi per presentare l'offerta sono molto stretti, poiché il consiglio d'amministrazione ATP vorrebbe discutere le proposte durante il torneo di Madrid. La collocazione in calendario sarebbe decisiva: se davvero il torneo fosse collocato nella prima settimana dell'anno, sarebbe una dichiarazione di guerra a Tennis Australia.

L'alternativa potrebbe essere un Masters 1000 in Medio Oriente a febbraio, mese denso di eventi ma senza nessun torneo davvero importante. Sarebbe una sorta di compromesso, che però richiederebbe risarcimenti e indennizzi ai tanti tornei che si giocano in quel periodo. Pensate a un evento storico come Rotterdam, un Paese emergente come il Brasile o lo stesso torneo di Dallas, che l'anno prossimo avrà l'upgrade ad ATP 500 e potrebbe essere travolto da un nuovo grande evento nello stesso periodo. Rimane un grande dubbio: se vincesse un Paese diverso dall'Arabia Saudita, come la prenderebbero gli sceicchi? Il PIF è già partner strategico dell'ATP, ma è chiaro che non si accontenteranno di vedere il loro logo in alcuni tornei. A quel punto potrebbero arrabbiarsi e magari flirtare con chi propone il Premium Tour, ovvero gli Slam. Ma si tratta di semplici supposizioni. Tra qualche settimana sapremo.