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MASTERS 1000 MONTREAL

Via la 1, via la 2: occasione d'oro per Sinner?

Non accadeva da oltre vent'anni che le prime due teste di serie di un Masters 1000 uscissero all'esordio. Medvedev si fa sorprendere da un grande Kyrgios, va fuori anche Alcaraz. Sinner se la cava e ci sono le premesse per l'impresa. Ma occhio a Carreno Busta...

Riccardo Bisti
11 agosto 2022

Ma allora questo Kyrgios fa sul serio! C'erano tutte, davvero tutte, le premesse affinché la sua striscia vincesse terminasse al secondo turno del National Bank Open di Montreal, torneo che peraltro gli evoca brutti ricordi. Era il 2015, aveva i capelli ossigenati e pronunciò una frase piuttosto volgare nei confronti di Stan Wawrinka, che per sua fortuna non la sentì in tempo reale. In sintesi, disse che Thanasi Kokkinakis aveva avuto rapporti con l'allora fidanzata dello svizzero, Donna Vekic. Su questo stesso campo, ha battuto il numero 1 del mondo e campione in carica Daniil Medvedev. È finita 6-7 6-4 6-2 e Kyrgios insiste, come se 26 anni di talento buttato via fossero da declinare al passato. Adesso c'è un giocatore forte e talentuoso, con una solidità mentale inedita, accompagnata dal coraggio di fare sempre la giocata rischiosa. Per esempio, adottare con regolarità il serve and volley. Lo ha fatto anche contro Medvedev, che pure possiede alcuni tra i migliori passanti del circuito.

“Era il nostro quarto scontro diretto, e in passato lo avevo già battuto – dice Kyrgios, adesso avanti 3-1 contro il russo – ci conosciamo bene, quando scendo in campo non penso alla classifica ma al tipo di giocatore che affronto e alle complessità che mi presenta”. Spirito corretto, che però si è spesso scontrato con un atteggiamento poco professionale. Adesso Kyrgios ha aggiunto un tassello che sembrava perso chissà dove nel suo puzzle tennistico: la continuità. Ha vinto 14 delle ultime 15 partite, ed è arrivato almeno in semifinale in cinque degli ultimi sei tornei giocati. C'erano tutte le premesse affinché mollasse, specie dopo aver perso il primo set al tie-break nonostante avesse avuto due setpoint sul 5-4. E poi era stanco dopo le fatiche di Washington, laddove aveva vinto sia singolare che doppio. Invece ha brekkato in avvio di secondo e ha tenuto il vantaggio, fino alla fine, salvo poi dominare il terzo.

«Ho sentito la pressione di essere testa di serie numero 2 e numero 4 del mondo. L'ho vissuta per la prima volta e non l'ho saputa gestire»
Carlos Alcaraz
ASICS ROMA

Uno scatenato Nck Kyrgos ha estromesso il campione in carica Daniil Medvedev

“Oggi avevo le idee molto chiare – ha detto Kyrgios – giocare tanti serve and volley ed essere ancora più aggressivo nel palleggio. Ho eseguito il piano meglio di lui”. Medvedev ha avuto le sue chance in avvio di terzo, quando si è giocato le uniche palle break della sua partita. Kyrgios le ha cancellate e ha vinto gli ultimi quattro game, chiudendo con un totale di 48 discese a rete (e 32 punti raccolti). Non è la prima volta che batte un numero 1 in carica, poiché nel 2014 si era rivelato al mondo superando Rafael Nadal a Wimbledon. Adesso sfiderà Alex De Minaur in un derby australiano con in palio un posto nei quarti. Da mesi ci si domanda quanto durerà questo stato di grazia: le memorie del passato sono troppe per essere trascurate. Eppure Kyrgios continua a sorprendere, tanto da convincere l'ATP a dirci cosa succederebbe se dovesse vincere questo torneo: salirebbe al numero 15 ATP e si proietterebbe in nona posizione nella Race per Torino.

Considerando che è in lizza anche per le ATP Finals di doppio, gli appassionati torinesi iniziano ad avere l'acquolina in bocca: al di là di quanto si possa pensare di lui, non c'è dubbio che sia un giocatore spettacolare e divertente, anche soltanto per i monologhi che regala durante ogni partita. E sale il disappunto per la mancata assegnazione di punti a Wimbledon, perché in quel caso la sua qualificazione al Masters sarebbe ancora più probabile. La giornata di Montreal è stata a suo modo storica: non accadeva da ventun'anni che le prime due teste di serie di un Masters 1000 fossero eliminate all'esordio. L'ultima volta accadde al defunto torneo di Stoccarda 2001, quando Andre Agassi e Gustavo Kuerten persero al loro primo match. L'anno dopo il torneo si sarebbe trasferito a Madrid, su intuizione dell'ex proprietario Ion Tiriac. In Canada, un episodio simile era accaduto a Toronto 1996, quando caddero immediatamente Thomas Muster e Goran Ivanisevic. Già, perché oltre a Medvedev è caduto anche Carlos Alcaraz.

HEAD

Quella del 2022 non è un'estate semplice per Carlos Alcaraz

La sconfitta contro Tommy Paul ha evidenziato le attuali difficoltà di Carlos Alcaraz

Lo spagnolo si è arreso a Tommy Paul al termine di una maratona di oltre tre ore, con tanto di matchpoint annullato nel tie-break del secondo set. È finita 6-7 7-6 6-3 e Paul ha spalancato il tabellone nella parte bassa. Negli ottavi se la vedrà con Marin Cilic. E pensare che Alcaraz sembrava aver domato il match sul 7-6 4-1, ma a quel punto ha perso quattro game di fila. Il match è entrato in bagarre e l'americano è stato più bravo di lui. “Ho sentito la pressione di essere seconda testa di serie e numero 4 del mondo – ha ammesso Alcaraz – l'ho vissuta per la prima volta e non l'ho saputa gestire. Tutto quello che posso dire è che dovrò allenarmi ed essere pronto a vivere questi momenti e imparare ad affrontarli. Non posso aggiungere altro”. Ad appena diciannove anni, Alcaraz sta vivendo la prima mini-crisi della sua carriera. Fino a qualche mese fa era tutto nuovo e persino facile, poi è arrivata qualche sconfitta di troppo. Le tre battute d'arresto contro gli italiani a luglio erano il campanello d'allarme per quello che si è visto in Canada. Per sua fortuna, c'è tempo per riscattarsi. “Passerò ancora un giorno a Montreal, poi mi concentrerò su Cincinnati e proverò ad essere al 100% per il prossimo torneo".

Nel giorno delle grandi sorprese, la vittoria di Jannik Sinner assume un valore speciale. L'altoatesino ha faticato parecchio per battere Adrian Mannarino, decisamente a suo agio in queste condizioni. Ancora una volta, Sinner ha dimostrato di essere in grado di vincere i match alla sua portata ed è emerso alla distanza, col punteggio di 2-6 6-4 6-2. “È stato un match strano, ho impiegato un po' di tempo a capire come giocava il mio avversario – ha detto Sinner – a un certo punto ho iniziato a servire meglio, poi lui ha fatto alcuni errori nei momenti importanti e a quel punto la partita è andata in discesa”. Adesso sfiderà Pablo Carreno Busta nel replay dell'incredibile match di Miami, in cui lo spagnolo bruciò cinque matchpoint prima di arrendersi. Contro Berrettini e Rune, l'asturiano ha ricordato le sue immense qualità sul cemento, che già gli hanno permesso di arrivare per due volte in semifinale allo Us Open. Insomma, sarà dura. Ma in un Masters 1000 senza le leggende (Nadal tornerà a Cincinnati) e con le prime due teste di serie già eliminate, Jannik può sognare di andare in fondo. A patto di pensare a un match alla volta, ma su questo possiamo stare tranquilli. Siamo in una botte di ferro.