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CIRCUITO ATP

Sogno azzurro: Berrettini-Sinner come Roddick-Agassi

Difendendo il titolo a Sofia, Jannik Sinner riaccende la sua candidatura per le ATP Finals di Torino. Dista 250 punti dall'ultima posizione utile, ma c'è ancora tantissimo in palio. Dovesse centrare l'impresa, la nazione ospitante avrebbe due rappresentanti. Non accade dal 2003.

Riccardo Bisti
4 ottobre 2021

L'8 novembre 2003 iniziava la prima delle due edizioni texane delle ATP Finals. Al Westside Club di Houston vinse Roger Federer, intascando il primo dei suoi sei Masters. Fu anche l'ultima volta che la nazione ospitante schierò due giocatori: gli Stati Uniti avevano il n.1 Andy Roddick e il n.5 Andre Agassi. Era un periodo nero per il tennis italiano: la nazionale di Davis era appena retrocessa in Serie C al termine di un tragico weekend in Zimbabwe, le cui immagini non sono mai arrivate in Italia per problemi con il satellite. Avevamo soltanto due top-100, Filippo Volandri (n.48) e Davide Sanguinetti (71). Le ATP Finals (all'epoca, il torneo si chiamava Tennis Masters Cup) sembravano un miraggio, qualcosa di folle, illegale anche solo da pensare. Da allora sono passati diciotto anni. Oggi l'Italia è certamente tra le favorite della nuova (e brutta) Davis, peraltro con la possibilità di giocare il girone eliminatorio in casa. Abbiamo nove top-100 e, incredibile, potremmo portare due giocatori al Masters che si giocherà proprio in Italia, a Torino.

Diciotto anni sono un periodo infinito, due-tre ere tennistiche, ma pensare a uno scenario del genere nel 2003 era pura fantascienza. Invece i pianeti si sono allineati nei modi e nei tempi giusti, al punto che il successo di Jannik Sinner al torneo ATP di Sofia non fa praticamente notizia. L'anno scorso si scomodò persino la RAI, mentre quest'anno ci siamo limitati alle TV tematiche. Eppure ci sarebbero ottime ragioni per celebrarlo: ad appena 20 anni ha già vinto quattro titoli ATP ed è il quarto italiano a vincerne almeno tre nella stessa stagione. Prima di lui ce l'avevano fatta Paolo Bertolucci, Corrado Barazzutti e Fabio Fognini. Il titolo a Sofia ha un certo valore perché Jannik aveva tutto da perdere: doveva difendere il titolo conquistato undici mesi fa (nel 2020 si è giocato a novembre), ed era la prima testa di serie. Nessun problema: ha macinato gli avversari, uno dopo l'altro, vincendo senza perdere un set. Lo ha fatto con le modalità tipiche dei campioni: zoppicando un po' nei primi turni, emergendo nelle fasi finali. Numeri alla mano, la finale contro Gael Monfils è stato il match più semplice: un 6-3 6-4 senza grossi patemi, in cui ha fatto valere una superiorità piuttosto netta nel dialogo da fondocampo e – ancor più importante – ha mostrato il cantiere che è diventato il suo servizio.

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    Dopo Houston 2003, è accaduto sedici volte che una nazione portasse più di un tennista alle ATP Finals. Eccole.

    Houston 2004: Coria-Gaudio (Argentina)
    Shanghai 2005: Coria-Gaudio-Nalbandian-Puerta (Argentina)
    Shanghai 2006: Nadal-Robredo (Spagna)
    Shanghai 2006: Roddick-Blake (Stati Uniti)
    Shanghai 2007: Nadal-Ferrer (Spagna)
    Shanghai 2008: Tsonga-Simon (Francia)
    Londra 2009: Nadal-Verdasco (Spagna)
    Londra 2010: Nadal-Ferrer (Spagna)
    Londra 2011: Nadal-Ferrer (Spagna)
    Londra 2012: Djokovic-Tipsarevic (Serbia)
    Londra 2013: Nadal-Ferrer (Spagna)
    Londra 2013: Federer-Wawrinka (Svizzera)
    Londra 2014: Federer-Wawrinka (Svizzera)
    Londra 2015: Federer-Warinka (Svizzera)
    Londra 2015: Nadal-Ferrer (Spagna)
    Londra 2020: Medvedev-Rublev (Russia)

Le fasi salienti della finale del torneo ATP di Sofia

Se ne parla da mesi: la messa in gioco è il colpo meno efficace del suo bagaglio tecnico, ma a 20 anni c'è tutto il tempo per lavorarci. Sinner lo sta facendo, con gli alti e bassi tipici del work in progress. Nel primo set ha tenuto una percentuale di prime palle un po' bassina (47%). Ogni volta che la metteva in campo, tuttavia, faceva il punto (13 su 14). Significa che il colpo sta migliorando. Bisogna sistemare la precisione, ma si intravedono precise potenzialità. Lo ha spiegato durante la settimana bulgara: “Spesso mi lanciavo la palla storta, ora lanciandola più in alto ho più tempo e la racchetta può andare più veloce. E poi tengo più chiusi i piedi, accorciando il movimento e sprecando meno energie”. Tecnica pura, poco percettibiele per l'appassionato occasionale, ma potenzialmente decisiva. E allora Jannik tiene viva la speranza di qualificarsi per Torino, facendo compagnia a Matteo Berrettini in una settimana che sarebbe davvero storica. Non era mai successo – non ci eravamo andati neanche vicini! - che due italiani si qualificassero per il Masters. E allora vale la pena fare il punto della situazione, dopo aver premesso che Rafael Nadal non sarà della partita.

I primi quattro sono matematicamente qualificati (Djokovic, Medvedev, Tsitsipas e Zverev). Per Rublev e Berrettini manca la matematica, ma potrebbero tranquillamente restare in panciolle fino a novembre a si qualificherebbero ugualmente. Rimangono due posti, che in questo momento sarebbero occupati da Casper Ruud e Hubert Hurkacz. Il primo sta sorprendendo: dopo il trittico di successi estivi sulla terra rossa, si è imposto a San Diego ed è volato a quota 2925. Il polacco è fermo a 2775 dopo l'inopinata sconfitta negli ottavi in California. Col successo a Sofia, Sinner è salito a 2505. Tra lui e Hurkacz ci sono 270 punti, distacco considerevole ma più che mai colmabile. Mancano due Masters 1000 (Indian Wells e Parigi Bercy) e l'ATP 500 di Vienna, a cui risultato iscritti tutti i giocatori in lizza per il Masters. Ben 2.500 punti in palio che potrebbero rilanciare le ambizioni anche di chi si trova indietro, in particolare Felix Auger-Aliassime (2320) e, in misura minore, Aslan Karatsev, Pablo Carreno Busta, Cameron Norrie e Denis Shapovalov. Gli ultimi quattro, tuttavia, per rientrare in lizza avranno bisogno di risultati di altissimo profilo, come una finale Masters 1000 o giù di lì.

Il programma di Sinner e molto fitto: per ora prevede Indian Wells, Anversa, Vienna e Parigi Bercy

Circa un anno fa, l'ATP chiedeva se fossimo pronti per Jannik Sinner

Sinner può giocarsi le sue carte anche perché il cemento (sia all'aperto che indoor) è la sua superficie migliore. E non va dimenticata una chance in più: dal 6 al 13 novembre si giocherà il torneo ATP di Stoccolma, con in palio 250 punti che potrebbero tornare utilissimi in caso di arrivo al fotofinish. Sinner ha le idee molto chiare: durante il torneo di Sofia, ha detto che pianifica di giocare le Next Gen Finals. “Ma solo se non mi dovessero servire i punti per Torino. In quel caso potrei pensare di giocare a Stoccolma”. È presto per fare previsioni, ma gli scenari sembrano tre: 1) Sinner azzecca un gran finale di stagione, si qualifica e chiude la stagione regolare a Parigi Bercy per poi prendersi l'abbraccio dei torinesi. 2) Arriva in zona qualificazione ,e per acciuffarla va a giocare a Stoccolma in cerca degli ultimi punti necessari. 3) Non riesce a tenere il ritmo di chi gli sta davanti (o viene sorpassato), fallisce la qualificazione e si concede la passerella milanese delle Next Gen Finals.

Se anche dovesse verificarsi lo scenario numero 3, la sua stagione rimane straordinaria. E lascia aperti spiragli eccezionali per il futuro. Sinner ha il dovere di restare con i piedi per terra, ma gli appassionati possono sognare e magari emozionarsi all'idea di avere due italiani nella prima edizione italiana del Masters. Uno scenario che diciotto anni fa sembrava fantascientifico, folle, insensato. Ma la vita sa essere imprevedibile, anche nel tennis. E gli organizzatori incrociano le dita, a maggior ragione dopo aver riaperto la biglietteria in vista dell'imminente aumento della capienza per gli eventi al coperto. Da quel lontano 2003, in realtà, è successo ben 16 volte che due giocatori della stessa nazione giocassero al Masters. Ma non erano mai in rappresentanza del Paese ospitante. E allora è legittimo sognare qualcosa che profumerebbe di magia.

VITTORIE ITALIANE NEL CIRCUITO ATP
1971 – Senigallia (terra) – Adriano Panatta b. Martin Mulligan (Ita) 6-3 7-5 6-1
1973 – Bournemouth (terra) – Adriano Panatta b. Ilie Nastase (Rom) 6-8 7-5 6-3 8-6
1974 – Firenze (terra) – Adriano Panatta b. Paolo Bertolucci (Ita) 6-3 6-1
1975 – Firenze (terra) – Paolo Bertolucci b. Georges Goven (Fra) 6-3 6-2
1975 – Kitzbuhel (terra) – Adriano Panatta b. Jan Kodes (Cec) 2-6 6-2 7-5 6-4
1975 – Stoccolma (indoor) – Adriano Panatta b. Jimmy Connors (Usa) 6-4 6-3
1976 – Barcellona (terra) – Paolo Bertolucci b. Jun Kuki (Sve) 6-1 3-6 6-1 7-6
1976 – Firenze (terra) – Paolo Bertolucci b. Patrick Proisy (Fra) 6-7 2-6 6-3 6-2 10-8
1976 – Nizza (terra) – Corrado Barazzutti b. Jan Kodes (Cec) 6-2 2-6 5-7 7-6 8-6
1976 – Roma (terra) – Adriano Panatta b. Guillermo Vilas (Arg) 2-6 7-6 6-2 7-6
1976 – ROLAND GARROS (terra) - Adriano Panatta b. Harold Solomon (Usa) 6-1 6-4 4-6 7-6
1976 – Bastad (terra) – Tonino Zugarelli b. Corrado Barazzutti (Ita) 4-6 7-5 6-2
1977 – Firenze (terra) – Paolo Bertolucci b. John Feaver (Gbr) 6-4 6-1 7-5
1977 – Charlotte (cemento) – Corrado Barazzutti b. Eddie Dibbs 7-6 6-0
1977 – Amburgo (terra) – Paolo Bertolucci b. Manuel Orantes (Spa) 6-3 4-6 6-2 6-3
1977 – Berlino (terra) – Paolo Bertolucci b. Jiri Hrebec (Cec) 6-4 5-7 4-6 6-2 6-4
1977 – Bastad (terra) – Corrado Barazzutti b. Balazs Taroczy (Ung) 7-6 6-7 6-2
1977 – Houston (cemento) – Adriano Panatta b. Vitas Gerulaitis (Usa) 7-6 6-7 6-1
1977 – Parigi (indoor) – Corrado Barazzutti b. Brian Gottfried (Usa) 7-6 7-6 6-7 3-6 6-4
1978 – Tokyo (cemento) – Adriano Panatta b. Pat Dupre (Usa) 6-3 6-3
1980 – Cairo (terra) – Corrado Barazzutti b. Paolo Bertolucci (Ita) 6-4 6-0
1980 – Firenze (terra) – Adriano Panatta b. Raul Ramirez (Mex) 6-2 2-6 6-4
1981 – Linz (terra) – Gianni Ocleppo b. Mark Edmonson (Aus) 7-5 6-1
1984 – Firenze (terra) – Francesco Cancellotti b. Jimmy Brown (Usa) 6-3 6-3
1984 – Palermo (terra) – Francesco Cancellotti b. Miloslav Mecir (Cec) 6-0 6-3
1985 – Bari (terra) – Claudio Panatta b. Lawson Duncan (Usa) 6-2 1-6 7-6
1986 – Bordeaux (terra) – Paolo Canè b. Kent Carlsson (Sve) 6-4 1-6 7-5
1986 – Saint Vincent (terra) – Simone Colombo b. Paul McNamee (Aus) 2-6 6-3 7-6
1987 – Bari (terra) – Claudio Pistolesi b. Francesco Cancellotti (Ita) 6-7 7-5 6-3
1988 – Firenze (terra) – Massimiliano Narducci b. Claudio Panatta (Ita) 3-6 6-1 6-4
1989 – Bastad (terra) – Paolo Canè b. Bruno Oresar (Yug) 7-6 7-6
1991 – Rotterdam (indoor) – Omar Camporese b. Ivan Lendl (Cec) 3-6 7-6 7-6
1991 – Bologna (terra) – Paolo Canè b. Jan Gunnarsson (Sve) 5-7 6-3 7-5
1991 – Brisbane (cemento) – Gianluca Pozzi b. Aaron Krickstein (Usa) 6-3 7-6
1992 – Milano (indoor) – Omar Camporese b. Goran Ivanisevic (Cro) 3-6 6-3 6-4
1992 – Scottsdale (cemento) – Stefano Pescosolido b. Brad Gilbert (Usa) 6-0 1-6 6-4
1993 – Tel Aviv (cemento) – Stefano Pescosolido b. Amos Mansdorf (Isr) 7-6 7-5
1994 – San Josè (indoor) – Renzo Furlan b. Michael Chang (Usa) 3-6 6-3 7-5
1994 – Casablanca (terra) – Renzo Furlan b. Karim Alami (Mar) 6-4 6-2
1998 – Casablanca (terra) – Andrea Gaudenzi b. Alex Calatrava (Spa) 6-4 5-7 6-4
2001 – Saint Polten (terra) – Andrea Gaudenzi b. Markus Hipfl (Aut) 6-0 7-5
2001 – Bastad (terra) – Andrea Gaudenzi b. Bohdan Ulihrach (Cec) 7-5 6-3
2002 – Milano (indoor) – Davide Sanguinetti b. Roger Federer (Sui) 7-6 4-6 6-1
2002 – Delray Beach (cemento) – Davide Sanguinetti b. Andy Roddick (Usa) 6-4 4-6 6-4
2004 – Saint Polten (terra) – Filippo Volandri b. Xavier Malisse (Bel) 6-1 6-4
2006 – Casablanca (terra) – Daniele Bracciali b. Nicolas Massu (Cil) 6-1 6-4
2006 – Palermo (terra) – Filippo Volandri b. Nicolas Lapentti (Ecu) 5-7 6-1 6-3
2011 – Eastbourne (erba) – Andreas Seppi b. Janko Tipsarevic (Ser) 7-6 3-6 5-3 (rit.)
2012 – Belgrado (terra) – Andreas Seppi b. Benoit Paire (Fra) 6-3 6-2
2012 – Mosca (indoor) – Andreas Seppi b. Thomaz Bellucci (Bra) 3-6 7-6 6-3
2013 – Stoccarda (terra) – Fabio Fognini b. Philipp Kohlschreiber (Ger) 5-7 6-4 6-4
2014 – Amburgo (terra) – Fabio Fognini b. Federico Delbonis (Arg) 4-6 7-6 6-2
2014 – Vina del Mar (terra) – Fabio Fognini b. Leonardo Mayer (Arg) 6-2 6-4
2016 – Kitzbuhel (terra) – Paolo Lorenzi b. Nikoloz Basilashvili (Geo) 6-3 6-4
2016 – Umago (terra) – Fabio Fognini b. Andrej Martin (Svk) 6-4 6-1
2017 – Gstaad (terra) – Fabio Fognini b. Yannick Hanfmann (Ger) 6-4 7-5
2018 – San Paolo (terra) – Fabio Fognini b. Nicolas Jarry (Cil) 1-6 6-1 6-4
2018 – Budapest (terra) – Marco Cecchinato b. John Millman (Aus) 7-5 6-4
2018 – Bastad (terra) – Fabio Fognini b. Richard Gasquet (Fra) 6-3 3-6 6-1
2018 – Umago (terra) – Marco Cecchinato b. Guido Pella (Arg) 6-2 7-6
2018 – Gstaad (terra) – Matteo Berrettini b. Roberto Bautista Agut (Spa) 7-6 6-4
2018 – Los Cabos (cemento) – Fabio Fognini b. Juan Martin Del Potro (Arg) 6-4 6-2
2019 – Buenos Aires (terra) – Marco Cecchinato b. Diego Schwartzman (Arg) 6-1 6-2
2019 – Monte Carlo (terra) – Fabio Fognini b. Dusan Lajovic (Srb) 6-3 6-4
2019 – Budapest (terra) – Matteo Berrettini b. Filip Krajinovic (Srb) 4-6 6-3 6-1
2019 – Stoccarda (erba) – Matteo Berrettini b. Felix Auger Aliassime (Can) 6-4 7-6
2019 – Antalya (erba) – Lorenzo Sonego b. Miomir Kecmanovic (Srb) 6-7 7-6 6-1
2020 – Sofia (indoor) – Jannik Sinner b. Vasek Pospisil (Can) 6-4 3-6 7-6
2021 - Melbourne (cemento) - Jannik Sinner b. Stefano Travaglia (Ita) 7-6 6-4
2021 – Cagliari (terra) – Lorenzo Sonego b. Laslo Djere (Srb) 2-6 7-6 6-4
2021 – Belgrado (terra) – Matteo Berrettini b. Aslan Karatsev (Rus) 6-1 3-6 7-6
2021 – Queen's (erba) – Matteo Berrettini b. Cameron Norrie (Gbr) 6-4 6-7 6-3
2021 – Washington (cemento) – Jannik Sinner b. Mackenzie McDonald (Usa) 7-5 4-6 7-5
2021 – Sofia (indoor) – Jannik Sinner b. Gael Monfils (Fra) 6-3 6-4