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NITTO ATP FINALS

Iron Zverev: più lo attaccano, più vince

Nonostante le forti pressioni extra-tennistiche a cui è sottoposto da un anno, Alexander Zverev continua a migliorare. E a vincere. A Torino ha superato il numero 1 e il numero 2, laureandosi “Maestro” per la seconda volta. Il suo segreto? Rifugiarsi nella famiglia. E adesso c'è un nuovo amore che sembra renderlo ancora più forte.

Riccardo Bisti
22 novembre 2021

Ad essere onesti, mi trovo in una situazione complicata. Spesso non si crede a quello che dice l'uomo. È molto difficile riabilitare il mio nome”. Parola di Alexander Zverev. L'ha detto poco più di un mese fa, quando l'ATP ha ufficializzato l'apertura di un'indagine nei suoi confronti per le accuse dell'ex fidanzata Olga Sharypova. Violenza privata, abusi fisici e psicologici che sarebbero deflagrati tra settembre e ottobre 2019. “Si tratta di accuse false e diffamatorie” ha sempre detto il tedesco, forte dell'assenza di prove e di una denuncia penale a suo carico. Abbiamo scritto parecchio di questa vicenda e continueremo a farlo, soprattutto quando l'ATP comunicherà l'esito dell'indagine. Ma è certo che Sascha abbia una capacità di concentrazione fuori dal comune. Nonostante le forti pressioni extra-tennistiche, ha vissuto una stagione fantastica. E l'ha chiusa come non accadeva da 31 anni, quando Andre Agassi vinse le ATP Finals battendo Boris Becker in semifinale e Stefan Edberg in finale. Numero 2 e numero 1, uno dopo l'altro.

Il tedesco ha invertito l'ordine, ma è stato straordinario nel weekend del Pala Alpitour, che gli ha regalato il secondo titolo di Maestro dopo quello del 2018. A Parigi Bercy aveva incassato una brutta sconfitta contro Daniil Medvedev, ma le condizioni di gioco torinesi (decisamente più rapide) gli hanno dato una grossa mano. Si era già visto nel match del girone, in cui era arrivato a un paio di punti dalla vittoria. Lo ha confermato in una finale perfetta, in cui ha espresso il suo miglior tennis e – soprattutto – ha servito alla grande. Numeri impressionanti: 74% di prime palle in campo, appena 12 punti concessi al povero Medvedev, incapace di conquistarsi una sola palla break. Soltanto una volta il russo è arrivato a 40 in un game di risposta, ma era già sotto di un set e di un break. Sono bastati appena 76 minuti per sigillare il 6-4 6-4 finale e concedere al tedesco il 19esimo titolo in carriera. Ne ha vinti un terzo nel 2021, anno in cui ha messo il turbo a partire dall'estate, come se l'oro olimpico conquistato a Pechino gli abbia dato una consapevolezza tutta nuova.

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"Ho vinto a qualsiasi livello, ma mi manca ancora un obiettivo. Spero di raggiungerlo l'anno prossimo"
Alexander Zverev

Alexander Zverev ha giocato un match perfetto contro Daniil Medvedev

Dal primo turno dei Giochi a oggi, giorno della partenza per le Maldive insieme alla neo-fidanzata Sophia Thomalla, ha raccolto 32 vittorie su 36 partite. E tre delle quattro sconfitte sono arrivate contro Djokovic e Medvedev, gli unici due che gli stanno davanti in classifica. “Ma io sto già pensando al 2022” ha detto ai giornalisti, dopo aver chiesto di condurre la conferenza stampa tenendo accanto a sé il trofeo del Masters. A 24 anni, Zverev ha trovato la piena maturità e i suoi obiettivi sono chiari: vincere un torneo del Grande Slam e, magari, diventare numero 1 del mondo. La Germania attende questa libidine dai tempi di Boris Becker (o Steffi Graf, considerando anche le donne). Anche loro hanno avuto i loro problemi extra-campo, ma sono riusciti a gestirli. Sascha sembra in grado di poterli imitare. Le accuse di violenza privata sono tra le più infamanti per un uomo, possono insinuarsi nella mente fino a mandarla in corto circuito. Invece Zverev ha continuato e progredire, rifugiandosi ancora di più nella sua famiglia.

Non sono mancati i tentativi di aprirsi verso l'esterno: sul piano tecnico, si è fatto seguire da Juan Carlos Ferrero (ed è finita male) e – dopo un lungo corteggiamento – da Ivan Lendl. Niente da fare, alla fine è sempre tornato da papà Alexander Sr., 61 anni, ex giocatore sovietico che peraltro ha avuto i suoi problemi di salute. Sul piano manageriale, si è affidato all'esperto Patricio Apey (che oggi segue Sebastian Korda) ma l'accordo è finito e poi si è risolto in tribunale. Per un po' è stato seguito da Team8, l'agenzia di Roger Federer. È finita anche questa avventura, poco dopo la diffusione delle prime accuse della Sharypova. E allora si è affidato al fratellone Mischa, il volto sorridente della famiglia, uno che trasmette fiducia sin dal primo sguardo. Fa l'opinionista per Eurosport e la versione tedesca di Sky, è ancora in attività (oggi è n. 343 ATP) ma si è assunto anche questa responsabilità. Il gruppo è poi completato dal vice-allenatore Mikhail Ledovskikh e da Sergei Bubka, figlio del mitico astista, anche lui ex giocatore e diventato una sorta di “tuttofare” del team.

Alexander Zverev e il suo team celebrano il successo alle ATP Finals

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Perdere questo punto avrebbe demoralizzato chiunque: invece Zverev si è risollevato alla grande, anche se il suo avversario si chiamava Novak Djokovic

Da qualche settimana, il gruppo si è addolcito con la presenza della Thomalla, nota presentatrice e influencer. Più grande di lui di otto anni, è lanciatissima nello star system tedesco e non lo può seguire a ogni torneo. Infatti non era con lui in questi giorni, ma Zverev sembra cotto a puntino. “Da quando ci conosciamo non abbiamo avuto mezza discussione. Lei comprende la mia vita, io comprendo la sua”. Era al suo fianco a Vienna, quando ha intascato il titolo e le ha fatto una mezza dichiarazione d'amore durante la premiazione. “Mi dovrai sopportare per almeno un'altra decina d'anni in questo ruolo” e poi effusioni a favore di telecamera. La Thomalla era anche a Parigi Bercy, laddove entrava dentro il palazzetto con il pass da... fisioterapista. Come detto, i due si riuniranno in queste ore e si godranno un po' di vacanze alle Maldive. Niente Davis Cup Finals per Zverev, che in più di un'occasione ha detto che non avrebbe giocato con questo format. “Voglio vincere la Coppa Davis, ma vorrei che fosse quella vera”.

Coerenza apprezzabile e prevedibile, visto che papà Alexander Sr. Ha vissuto il profumo esotico della Davis romantica. Nel 1985, l'Unione Sovietica andò a Buenos Aires per sfidare l'Argentina di Jaite e Clerc. Fu un viaggio interminabile, con 7-8 scali, perché i sovietici non potevano volare per più di 3-4 ore alla volta. Prima del match decisivo sul 2-2, tutta la squadra dovette tornare indietro. Rimasero soltanto Andrei Chesnokov e il capitano Shamil Tarpischev: il punto decisivo arrivò mentre gli altri erano in volo. Chi ha ascoltato questi racconti non può accettare un girone di tre squadre a Innsbruck, peraltro a porte chiuse dopo le recenti decisioni del governo austriaco. E allora Zverev pensa a un 2022 in cui promette di essere protagonista. Partirà dall'Australia per migliorare i numeri del 2021, che lo vedono come il più titolato (6 titoli) e vincente (59 partite) di tutti. Però gli manca ancora uno Slam. “Ho avuto successo a qualsiasi livello, ma c'è ancora qualcosa che mi manca. Spero di farcela l'anno prossimo”. E via alle foto di rito, a cui non potevano mancare i suoi amati cagnolini portafortuna. Anche loro fanno parte del team.

NITTO ATP FINALS – TORINO
Finale
Alexander Zverev (GER) b. Daniil Medvedev (RUS) 6-4 6-4