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MUTUA MADRID OPEN

Jannik in volo verso... un hamburger

Un'intervista al Financial Times svela la grande debolezza di Jannik Sinner: “Ogni volta che ho una buona settimana mi concedo un hamburger”. Vista la qualità espressa contro Lorenzo Sonego, la miglior hamburgeria di Madrid farà bene a organizzarsi... 

Riccardo Bisti
27 aprile 2024

Fossimo nei gestori dello Steakburger Arenal di Madrid, non prenderemmo tutte le prenotazioni per domenica 5 maggio. C'è infatti la possibilità che questo locale – che secondo Tripadvisor prepara il miglior hamburger di Madrid – possa avere una visita molto, molto speciale. Alla vigilia del torneo di Monte-Carlo, chiesero a Jannik Sinner il suo principale difetto. Rispose che ha il vizio di non lavare i piatti dopo aver mangiato. Nella maxi-intervista pubblicata qualche giorno fa dal Financial Times, l'azzurro ha ribadito tante cose conosciute agli appassionati, ma ne ha svelata una inedita. Non si tratta di un difetto, ma di una sua debolezza, il guilty pleasure, per dirla con gli anglofoni. Il suo punto debole sono gli hamburger.
“È vero che hai festeggiato il successo in Coppa Davis dell'Italia mangiando una mela?” gli ha chiesto Raphael Abraham, alludendo a quando Novak Djokovic festeggiò lo storico Australian Open 2012 con un cioccolatino.

“No no, con un hamburger – ha detto Jannik – quando ho una buona settimana, festeggio sempre con un hamburger”.
E via a elencare i migliori hamburger in circolazione. "In Australia sono molto buoni, ma anche negli Stati Uniti, a Cincinnati, Firebirds ha un hamburger molto buono”.
Sì, ma Jannik non ha ancora vinto in Ohio...
“Ma è la settimana del mio compleanno” ha replicato, furbetto, il numero 2 del mondo.
Il modo in cui si è presentato al Mutua Madrid Open fa pensare che sia in buona posizione per concedersi un altro strappo domenica prossima. “Ho cercato di mettere da parte l'amicizia con Lori” ha detto dopo il 6-0 6-3 rifilato a Lorenzo Sonego al suo esordio. Una partita perfetta, in cui ha trovato condizioni ancora più adeguate al suo tennis: la pioggia madrilena ha obbligato alla chiusura del tetto e Jannik è stato impeccabile nella gestione dei vari momenti, approfittando della fretta di Sonego nel liberarsi dallo scambio. Tutto fin troppo facile per Jannik, che lunedì se la vedrà con il russo Pavel Kotov, non esattamente uno scoglio insormontabile.

  • 158 milioni

    Secondo il Financial Times, è l'ammontare dell'accordo decennale firmato da Jannik Sinner con Nike

L'intervista con il Financial Times si è tenuta al Country Club di Monte-Carlo lo scorso febbraio, dopo il successo ad Rotterdam, e si è svolta dopo uno shooting fotografico durato tre ore, a cui Sinner si è pazientemente sottoposto. Alle sue parole – la maggior parte stranote per noi – si accompagnano quelle di Boris Becker, secondo cui “solo il cielo può essere il limite per Jannik. Ci sono ottimo giocatori, ma non vedo alcun motivo per cui debba smettere di vincere”. Ancora una volta, Jannik ha sottolineato che il segreto dei suoi successi risiede nella stabilità mentale, o meglio, nella mentalità. E la crescita fisica è stata altrettanto importante. “Avevo 16-17 anni quando avevo giocato e perso in un paio di tornei – racconta – allora ho chiamato a casa per spiegare cosa fosse successo”.

“I miei genitori mi hanno detto 'Ok, ma ne parliamo più tardi perché adesso dobbiamo lavorare'. In quel momento ho capito che i risultati contano, ma la cosa importante è lavorare sodo e farlo con il sorriso. Ogni sera, nonostante avessero lavorato tutto il giorno, tornavano a casa con il sorriso. Grazie a loro ho sviluppato una mentalità positiva e un'etica del lavoro altrettanto buona”. A questa base si è accompagnata una spintarella del destino: pur essendo più bravo con gli sci che con la racchetta, intorno ai 12-13 anni si rese conto di avere paura di fare salti di 30-40 metri. Meglio il tennis, laddove non c'è contatto fisico. “Ma puoi comunque ferire l'avversario. Lo sci mi ha aiutato negli spostamenti laterali, ma soprattutto nella mentalità. In una gara di sci non puoi permetterti di sbagliare: un errore e sei fuori gara”.

L'abbraccio con Lorenzo Sonego dopo il match di sabato a Madrid

Nel tennis c'è più tempo, ma la riconoscenza per lo sci è certificata dai (pochi) giorni di vacanza che Jannik si prende a dicembre, quando si concede una mini-settimana bianca. "Scio un po', mi diverto con gli amici, torno ai vecchi tempi”. E poi c'è un fisico perfetto per le sue esigenze. Dopo qualche anno in cui i giocatori avevano sviluppato una potente muscolatura, adesso sono tornati di moda i tennisti longilinei. “Il mio compito è essere forte e stabile – dice Sinner – ho vinto uno Slam perché sono cresciuto fisicamente. A 20 anni non avevo il corpo di un 20enne. Bisogna accettarlo”: Accettarlo, certo, ma lavorare per cambiare le cose. Lui lo ha fatto, evitando le tentazioni tipiche per i giovani della sua età, sintetizzate da Boris Becker. “Prima la fidanzata, poi la macchina... poi chissà cos'altro. Lui è rimasto tranquillo, il suo unico obiettivo era quello di essere un tennista migliore”.

Oltre ai risultati sono arrivati i guadagni: Jannik è già il più ricco italiano di sempre, con oltre 21 milioni di soli montepremi (è il 25esimo in assoluto, ha appena superato Ivan Lendl), a cui si aggiungono importanti guadagni sul piano commerciale. Secondo il Financial Times, il celeberrimo accordo decennale con Nike gli frutta ben 158 milioni. E poi c'è la partnership con Gucci, i cui abiti hanno fatto capolino nel servizio fotografico a corredo dell'intervista. Belli e costosi, ma Jannik ha già dimostrato di dare il giusto valore al denaro. Il suo obiettivo della settimana madrilena, in fondo, potrebbe essere un maxi-hamburger. Su Tripadvisor scrivono che alla Steakburger Arenas si spende 15-20 euro a testa...