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IL CASO

Il ginocchio fa ancora male: i mille dubbi di Juan Martin Del Potro

Dopo l'intervento al ginocchio (il sesto della sua carriera), Juan Martin Del Potro avverte ancora dolore e non ha ancora pianificato il rientro. Si è affidato a un medico americano, e pensa solo alla riabilitazione: intanto, ha “prestato” il suo coach a Juan Ignacio Londero.

Riccardo Bisti
8 marzo 2020

Ci fosse una classifica per i tennisti più sfortunati, Juan Martin del Potro avrebbe ben pochi rivali. Sistemati gli eterni problemi al polso, tra operazioni e ricadute, sperava di vivere l'ultima parte di carriera in piena serenità. Invece una banale scivolata durante il Masters 1000 di Shanghai, l'11 ottobre 2018, ha dato il là all'ennesimo calvario. Non sembrava troppo grave, invece il problema non si è risolto e lo ha costretto a un intervento chirurgico. L'operazione risale allo scorso 27 gennaio e “Delpo” si è infilato nell'ennesimo tunnel fatto di riabilitazione, sedute in palestra, fisioterapia e tutti i passaggi necessari per ritrovare piena efficienza fisica. In questo momento, giocare a tennis non è tra i principali pensieri del vincitore dello Us Open 2009. Adesso il suo impegno è focalizzato sul rafforzamento della rotula, con l'obiettivo di non provare più dolore. Ancora oggi, avverte un po' di fastidio. In questi giorni si trova a Miami, con una ventina di giorni d'anticipo rispetto al secondo Masters 1000 della stagione. Il problema è che non vi prenderà parte: la sua presenza in Florida è dovuta alla scelta di farsi operare dal dottor Lee Kaplan, presso l'Istituto di Medicina Sportiva della città di Miami. Secondo le notizie che trapelano, Delpo rimarrà a Miami per un po': intanto si trova a due passi dallo specialista, poi può usufruire di infrastrutture ottimali. C'è poi un altro aspetto importante: è lontano dal trambusto di Buenos Aires, laddove gli è complicato avere una vita normale. Non è la prima volta che Del Potro si rifugia a Miami: gli era già capitato nel 2015, quando arrivò a un passo dal ritiro dopo l'ennesima operazione al polso sinistro.

"L'operazione risale allo scorso 27 gennaio e “Delpo” si è infilato nell'ennesimo tunnel fatto di riabilitazione, sedute in palestra, fisioterapia e tutti i passaggi necessari per ritrovare piena efficienza fisica"

I momenti più emozionanti della carriera di Juan Martin Del Potro

La “pulizia” effettuata lo scorso 27 gennaio è stato il sesto intervento chirurgico nella carriera dell'argentino. Insieme a lui c'era il fisioterapista Diego Rodriguez, che da qualche anno è una figura fondamentale del suo staff. Insieme, hanno definito un programma di prevenzione degli infortuni. Quindici giorni dopo l'intervento, Rodriguez è tornato in Argentina ed è stato sostituito da un altro specialista, German Hunicken. Più in generale, il progetto prevede un programma di 70 giorni dedicati esclusivamente al rafforzamento del ginocchio. Il tutto, tenendo conto che il tempo scorre più velocemente rispetto a qualche tempo fa. In altre parole, non c'è più tanto tempo per rimettere in piedi la carriera. Per adesso non è previsto un rientro in campo: la racchetta rimane al suo posto, chiusa nel borsone, in attesa di tempi migliori. Il problema è che Del Potro continua ad avvertire un po' di dolore, e questo lo preoccupa. Gli sportivi di alto livello convivono spesso con fastidi di vario genere. Un certo disagio dopo un'operazione è normale, ma non tutti hanno lo stesso grado di sopportazione. Del Potro è stato un ottimo esempio di resilienza, ma col tempo la soglia di sopportazione si è abbassata. Il processo attuale è lento e delicato: appena si sentirà bene, effettuerà la transizione tra gli esercizi attuali e una preparazione atletica più mirata con il suo preparatore atletico Leonardo Jorge. L'obiettivo è non affrettare i tempi, non commettere gli errori del passato. Nella situazione attuale, uno sbaglio potrebbe essere fatale. Va da sé che non è stata fissata una data per il rientro, anche se i Giochi Olimpici di Tokyo e la stagione sul cemento americano sono ottimi incentivi.

27 gennaio 2020: Del Potro si sottopone a un intervento di "pulizia" al ginocchio destro
"Un certo disagio dopo un'operazione è normale, ma non tutti hanno lo stesso grado di sopportazione. Del Potro è stato un ottimo esempio di resilienza, ma col tempo la soglia di sopportazione si è abbassata"
Rio 2016: Del Potro vince una splendida semifinale contro Rafa Nadal

Le Olimpiadi, in particolare, rappresentano un traguardo simbolico per “Palito”, che nel 2016 colse una splendida finale a Rio de Janeiro, persa in quattro set contro Andy Murray. Ma è inutile fare previsioni, anzi, è “simbolico” che coach Sebastian Prieto abbia ottenuto l'autorizzazione a lavorare con Juan Ignacio Londero nei prossimi tornei (lo ha già seguito a Bogotà in Davis, poi lo accompagnerà a Indian Wells e Miami). Di solito, i giocatori di alto livello non “condividono” con altri il proprio staff tecnico. Lo stesso Del Potro, durante gli stop per i guai al polso, non aveva mai concesso a Franco Davin una possibilità del genere. È un segnale importante. “Quando un tennista del suo livello intraprende un percorso di recupero, lo fa perché vuole vincere tornei importanti e aspira a grandi risultati. Non lo fa certo per restare nell'anonimato e perdere contro avversari meno forti” dice chi ben conosce l'argentino. Il problema è che la sua ultima presenza nel circuito risale allo scorso 19 giugno, quando scivolò di nuovo sull'erba, danneggiandosi definitivamente la rotula destra. Quello al ginocchio si è trasformato in un calvario inatteso, fatto anche di errori. Per esempio, non avrebbe dovuto giocare a Delray Beach 2019. Fu un rientro affrettato, con alcuni medici che suggerivano un intervento in artroscopia. Al contrario, il giocatore preferì un trattamento conservativo, con l'iniezione di cellule staminali: col senno di poi, fu uno sbaglio. Nel 2019 si è anche spostato in Spagna per farsi visitare da Angel Ruiz Cotorro (medico di Nadal), oltre a trascorrere un po' di tempo nella sua Tandil, l'unico posto in cui può davvero ricaricarsi. Del Potro sa bene come l'ansia possa influenzare la mente e per questo, oggi, fa accedere al suo mondo un ristretto numero di persone: famiglia, fidanzata, staff tecnico e amici più stretti. Sul piano medico, dopo aver ascoltato diversi pareri, ha scelto di affidarsi a Kaplan, specializzato nel recupero per infortuni a ginocchia, spalle e gomiti. Si tratta di un medico di primo livello, con molta esperienza in tanti sport. Il mondo del tennis attende l'ennesimo rientro di Juan Martin Del Potro, ma in questo momento non ci sono certezze, né sul suo futuro e i suoi progetti immediati.

Juan Martin Del Potro è stato al massimo numero 3 ATP
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