L'Italia insiste: “Vogliamo un girone di Davis anche nel 2022”

ATTUALITÀ

14 dicembre 2021

Riccardo Bisti

La FIT si è candidata per ospitare uno dei quattro gironi delle Davis Cup Finals 2022. Binaghi voleva Cagliari, ma la capienza del PalaPirastu è lontanissima dagli standard richiesti da Kosmos-ITF. Non dovrebbero esserci problemi per l'assegnazione, vuoi per lo scarso appeal dell'evento, vuoi per l'esclusione della Russia.

La delusione di quest'anno non ha fatto perdere l'entusiasmo alla Federazione Italiana Tennis. Anche nel 2022, il nostro Paese dovrebbe ospitare uno dei quattro gironi delle Davis Cup Finals. Come è noto, dall'anno prossimo la formula cambierà: le 16 finaliste saranno divise in quattro gruppi, con le migliori due di ciascun girone che accederanno alla fase a eliminazione diretta in sede unica (probabilmente ad Abu Dhabi). I quattro gironi si svolgeranno in altrettante città europee, presumibilmente con impegnata la squadra della nazione ospitante. A margine di un evento di padel nella sua città, il presidente FIT Angelo Binaghi ha annunciato che l'Italia sta presentando una candidatura per ospitare uno dei quattro gironi.

Non è detto che venga riproposta Torino, anzi, la prima scelta della FIT era proprio Cagliari. Tuttavia, ITF e Kosmos chiedono un impianto in grado di ospitare almeno 8.000 spettatori e il capoluogo sardo non dispone di una struttura di questo livello. Binaghi si è lamentato di questa carenza, ricordando come in Italia ci siano oltre 100 impianti indoor (107, per l'esattezza) con una capienza superiore rispetto al PalaPirastu di Cagliari, in grado di ospitare meno della metà degli spettatori del palazzetto di Sassari (2.266 contro 5.000). Ad oggi, in Italia ci sono soltanto una decina di impianti in grado di rispettare i requisiti richiesti da ITF-Kosmos, e non è da escludere che venga riproposta un'altra volta Torino.

Il Pala Alpitour di Torino ha ospitato due gironi delle Davis Cup Finals 2021

Una volta trovato l'impianto, non dovrebbero esserci grossi problemi per ottenere l'evento: non crediamo che ci sia la fila per ospitare i gironi di Davis, inoltre è già certo che la Russia non potrà candidarsi: le sanzioni dovute al doping di Stato scoperto qualche anno fa, infatti, scadranno soltanto nel dicembre 2022. Fino ad allora, il Paese non potrà ospitare eventi di questo tipo. E le rappresentative russe non potranno utilizzare nome, inno e bandiera. La FIT tiene molto a un successo azzurro in Davis, possibilmente in tempi brevi: vuoi per quello che rappresenterebbe in termini di prestigio, vuoi perché tra non molto ci sarà il rinnovo delle cariche federali, con Angelo Binaghi che dovrà lasciare il ruolo di presidente.

Ha la certezza di restarlo per le prossime due edizioni della Davis, mentre nel 2024 le elezioni potranno essere indette dall'1 settembre in poi. Vedremo se sarà così, o se aspetteranno qualche mese in più (come da normative CONI). Rimane un piccolo dubbio: non è chiaro se le sedi dei gironi verranno ufficializzate prima del turno di qualificazione dei prossimi 4-5 marzo. A parte Croazia, Serbia e Gran Bretagna (più la Russia, che però non potrà ospitare gironi), tutte le altre partecipanti si decideranno dopo la tornata di gare. C'è dunque il rischio – remoto ma possibile – che venga selezionata una nazione incapace di qualificarsi. Non dovrebbe essere il caso dell'Italia, il cui impegno contro la Slovacchia di Molcan e Gombos dovrebbe essere poco più che routine. Proprio per questo, c'è da credere che anche nel 2022 le Davis Cup Finals transiteranno dall'Italia.

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