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(quasi) 40 anni e sentirli tutti

A pochi minuti l'uno dall'altra, Roger Federer e Serena Williams cadono contro avversari nettamente inferiori. Hanno entrambi grandi motivazioni, ma la loro storia recente non autorizza chissà quale ottimismo. E i 40 anni sono dietro l'angolo...

Riccardo Bisti
19 maggio 2021

Questo non vuole essere un de profundis. Tante volte, sia Roger Federer che Serena Williams sono risorti da apparenti ceneri. I fatti di martedì 18 maggio 2021, tuttavia, impongono una riflessione. Dopo il successo contro la baby Lisa Pigato, l'americana aveva omaggiato il rientro di Federer, definendolo sinossi di grandezza e classe. Era da una vita, qualora fosse mai accaduto, che non erano impegnati nella stessa settimana in tornei di terza fascia. Il destino ha voluto che perdessero, maluccio, contro avversari nettamente inferiori. E allora è giusto domandarsi se il declino sia a un punto più avanzato di quel che si credeva. Il compimento dei 40 anni è un passaggio importante nella vita di ogni essere umano. Si entra nel Secondo Tempo, nel Lato B della vita. Al contrario, nel tennis, pochissimi ci arrivano ancora in attività. Roger & Serena hanno mostrato enorme competitività ben oltre i 35, ma negli ultimi tempi qualcosa è cambiato. Serena ha vinto il suo ultimo Slam quattro anni e mezzo fa, poi è diventata madre, è tornata competitiva ma si è sempre bloccata laddove punta all'ultimo, grande, successo.

Il desiderio di intascare il 24esimo Slam sembra ormai un'ossessione: non fosse così, non si sarebbe presentata a Parma per costruirsi un po' di forma in vista del Roland Garros. Il problema è che è stata respinta con perdite. Dopo il match-vetrina con la Pigato, è bastata un'avversaria di medio livello (Katerina Siniakova) per batterla in due set (7-6 6-2 lo score). Serena compirà 40 anni tra quattro mesi, la preparazione atletica è quella che è, e non sempre può essere compensata dalla potenza. Chi l'ha vista allenarsi a Roma racconta di sessioni basilari, quasi da scuola tennis, con coach Patrick Mouratoglou che lanciava la palla con la mano e le faceva prendere confidenza con la scivolata, gesto tipico della terra battuta. Serena ci ha abituato ai miracoli (anche fuori dal tennis), ma ci vuole un grosso esercizio di fede per pronosticarla vincente a Parigi. Le restano un paio di settimane, migliorerà, ma saremmo molto sorpresi se dovesse essere da corsa.

Serena Williams a Parma (by Marta Magni)

ASICS ROMA
"Avanti 4-2 al terzo pensi di aver girato il match, poi dieci minuti dopo è finito tutto. Ma il tennis è così: non meritavo di vincere"
Roger Federer

La brutta sconfitta di Serena Williams al TC Parma contro Katerina Siniakova

Con tutto il rispetto per Serena, gli occhi erano soprattutto su Ginevra per il ritorno di Roger Federer. Secondo torneo stagionale per lo svizzero, primo match sulla terra dopo due anni. È finita 6-4 4-6 6-4 per Pablo Andujar, 35enne dalla carriera e dal comportamento esemplare. Meritava una soddisfazione del genere, ma il risultato non è incoraggiante. Al rientro dopo lo stop-COVID, lo spagnolo aveva vinto appena 3 partite su 11 sulla terra battuta. La sua superficie preferita. In virtù di questo, la sconfitta di Federer è preoccupante. “È bello tornare in campo, ma poi perdi una partita come questa e sei a terra – ha detto Federer – non vedevo l'ora di essere qui, ma adesso devo spiegare come mi sento dopo una sconfitta: non è mai un bel modo per descrivere quello che è successo. Ci sono stati buoni momenti, ma mi aspettavo qualcosa di più. In allenamento avevo buone sensazioni, ma le partite sono un'altra cosa”.

Federer ha poi scelto un gesto (quello di un tuffo) per descrivere la buca in cui si è infilato nel terzo set, quando si è trovato da 4-2 a 4-6. Non perdeva un match in Svizzera dal 2013. “Avanti 4-2 pensi di aver girato il match, poi dieci minuti dopo è finito tutto. Ma il tennis è così: alla fine non meritavo di vincere”. Federer non si aspettava di essere al top sulla terra rossa, e ha specificato che il Roland Garros non è un obiettivo. “Voglio essere al massimo per la stagione sull'erba, quindi c'è ancora tempo. Sono deluso per il torneo, volevo giocare ancora qualche partita e rendere felice il pubblico”. Federer scavallerà la soglia dei 40 anni il prossimo 8 agosto, 49 giorni prima di Serena Williams. Nel suo caso, l'ostinazione è spiegata dalla passione per il tennis. Se l'americana ha un obiettivo in testa (il raggiungimento del record di Margaret Court), lui sa che difficilmente intascherà un altro Slam, ed è ancora più complicato che riesca a chiudere davanti a Rafael Nadal (che è a 20 come lui) e Novak Djokovic (che spinge forte da dietro, a quota 18).

Dei 103 titoli di Roger Federer, 11 sono arrivati sulla terra rossa. L'ultimo risale a Istanbul 2015

Roger Federer si è trovato avanti 4-2 nel terzo set contro Andujar, ma ha perso gli ultimi quattro game

Volendo pensare ai record, sembra forse più fattibile raggiungere i 109 titoli di Jimmy Connors: dovesse trovare una forma accettabile, il tour propone tappe di medio-basso livello, molto più semplici di uno Slam. In realtà, crediamo che Federer non ci pensi più di tanto. A breve arriva l'erba, il suo amato Wimbledon, laddove ha dimostrato di essere molto competitivo fino al 2019. Oggi è un'incognita: i Championships saranno il termometro, il radar che ci dirà quale può essere il presente e il futuro di Federer. Dovesse arrivare ai turni che contano, ok. Altrimenti tornano in mente alcune sue frasi dopo il lungo stop, in cui disse che non si sarebbe accanito in caso di assenza di risultati. Onestamente, Federer accetterebbe di giocare per un posto nella seconda settimana di uno Slam? Inutile rispondere. Vale lo stesso per Serena Williams, il cui obiettivo è ben definito.

Oltre all'età, per lei c'è il problema di una condizione atletica che va e viene e una vita familiare che la vede più coinvolta – almeno biologicamente – rispetto a Federer. Essere madre di una bambina si sta rivelando più totalizzante di quanto non sia essere padre di due coppie di gemelli come lo svizzero. Serena non trascorre un singolo giorno senza la sua Olympia, mentre Federer è riuscito a inserire i quattro figli nel complesso puzzle della sua esistenza. Insomma, l'asse Parma-Ginevra ha dato risposte scoraggianti. Vederli arrancare, quasi affogare in un mare rosso e scivoloso, ha acceso la spia dell'emergenza. Davvero riusciranno a tornare i campioni del tempo, anche solo per un torneo? Abbiamo chiesto un parere anche a voi, sulla nostra pagina Facebook, almeno per quanto riguarda Federer: il 66% dei nostri lettori pensa che saprà rinascere ancora una volta, alla faccia dei pessimisti. Speranze concrete o vane illusioni?