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SCHIAVONE TEAM LAB

La Leonessa torna a ruggire

Presentato lo Schiavone Team Lab, maxi-progetto dell'ex numero 4 WTA: scuola SAT presso lo Sporting Club Marconi (con l'innovativo "Schiavone-Bugada System"), alto livello presso l'ASPRIA Harbour Club. Obiettivo: dare un nuovo leone (o leonessa...) al tennis italiano. 

Staff Tennis Magazine
14 luglio 2022

Non importa quel che accadrà in futuro: Francesca Schiavone resterà in eterno Nostra Signora del Grande Slam. 34 anni dopo Adriano Panatta, ha restituito all'Italia un titolo del Grande Slam in singolare, cancellando definitivamente il buio del nostro tennis, e dando il là alla luce che oggi risplende nel cielo del tennis azzurro. Ogni appassionato di tennis ricorda perfettamente dov'era e cosa faceva nel pomeriggio del 5 giugno 2010, quando Samantha Stosur steccava l'ultimo rovescio e Francesca entrava in paradiso, consegnandosi alla leggenda dello sport italiano. Ma la Schiavone non è stata solo il trionfo al Roland Garros: il palmares parla per lei, ma è ancora più bello ricordare la sua grinta, la sua tenacia, la sua correttezza e un'entusiasmo travolgente, quella voglia di fare che non l'ha mai abbandonata e le ha permesso di superare un momento buio della sua vita, quando nel 2019 ha affrontato (e sconfitto) il Linfoma di Hodgkin.

Francesca è un vulcano di energia: dopo il ritiro del 2018, è rimasta nell'ambiente in vari ruoli. Commentatrice TV per Sky (prima) e Mediaset (adesso), ambasciatrice di varie iniziative, coach WTA con Caroline Wozniacki e Petra Martic, oltre che leggenda nei tornei del Grande Slam. Insieme all'amica di sempre Flavia Pennetta, si è aggiudicata il doppio a inviti al Roland Garros e per poco non si sono ripetute a Wimbledon: nel loro girone a quattro hanno raccolto due vittorie e una sconfitta, mancando la finale soltanto per la differenza set. Ma adesso è giunto il momento di un nuovo capitolo, vicino alla sua indole, alla sua più grande passione. Perché va bene cogestire l'elegante bistrot Sifa Bottega insieme alla compagna Sileni, ma il posto di Francesca è sul campo da tennis. E con un progetto serio e ben strutturato ha deciso di dare concretezza a quello che dicono decine di tennisti in attività: “Quando avrò smesso, mi piacerebbe mettere la mia esperienza a disposizione dei giovani”. Lo abbiamo sentito dire un mucchio di volte, ma pochi lo fanno per davvero.

«Dopo 20 anni sul campo, con una parentesi da coach, adesso parte questo nuovo capitolo. Voglio trasmettere ai giovani le mie conoscenze in modo strutturato» 
Francesca Schiavone
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Le quattro anime pulsanti dello Schiavone Team Lab: da sinistra Lorenzo Frigerio, Francesca Schiavone, Fabio Cibien e Sergio Bugada

Invece è lo spirito con cui nasce lo Schiavone Team Lab, presentato mercoledì pomeriggio presso l'ASPRIA Harbour Club di Milano, uno dei due circoli coinvolti a pieno titolo nel progetto (l'altro è lo Sporting Club Marconi di Segrate). Il team sarà guidato da quattro persone: oltre a Francesca, ci saranno il direttore operativo Fabio Cibien, l'head coach Lorenzo Frigerio (classe 1989, ex top-400 ATP) e il preparatore Sergio Bugada, che si occuperà della parte atletica e alimentare. Bugada ha allenato diversi professionisti di livello, tra cui la stessa Schiavone. Ed è proprio dalla collaborazione con l'ex n.4 WTA che nasce l'innovativo Schiavone-Bugada System, una metodologia di allenamento che riguarderà i ragazzi della SAT e dell'agonistica. Per garantire al bambino una crescita armonica sul piano tecnico, atletico e tattico, le giornate di lavoro saranno composte da un'unica sessione, che mischierà tennis e atletica. Davvero particolare: scompare la dicotomia (che spesso gli allievi vivono come un dualismo) tra la parte sul campo e quella in palestra.

In questo modo, si intersecheranno tutte le competenze dei ragazzi per raggiungere un benessere fisico e psicologico che porterà a ottimizzare la prestazione. Lo Schiavone-Bugada System sarà il metodo di lavoro presso lo Sporting Club Marconi, laddove il prossimo 19 settembre scatterà la Scuola Addestramento Tennis. Al contrario, la parte dedicata ai professionisti si snoderà presso l'ASPRIA Harbour Club, laddove verrà riservata un'area dedicata per lo Schiavone Team Lab, il cui logo ben sintetizza due elementi cruciali nella vita tennistica di Francesca: l'immagine stilizzata rappresenta la Leonessa (suo storico soprannome) e la terra battuta, superficie laddove ha ottenuto i più grandi successi. “Questo progetto nasce dalla mia grande passione per il tennis – ha detto la Schiavone – dopo 20 anni sul campo, con una parentesi da coach, adesso parte questo nuovo capitolo. Voglio trasmettere ai giovani le mie conoscenze in modo strutturato”.

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Il 5 giugno 2010, Francesca Schiavone è diventata "Nostra Signora del Grande Slam"

Il logo dello Schiavone Team Lab dice tutto: una leonessa stilizzata e il rosso della terra battuta

Il progetto è stato accolto con entusiasmo da Roberta Minardi, General Manager dell'Harbour Club. “Quando due eccellenze si uniscono, possono dare vita a realtà incredibili – ha detto – ed è proprio quello che accadrà con la collaborazione tra Harbour e Schiavone Team Lab. La speranza è che uno dei ragazzi della nostra scuola tennis possa arrivare alla selezione di professionisti scelta dalla Schiavone”. Professionisti nel senso di giocatori, ma “professionisti” è anche la parola chiave del progetto: a margine della presentazione, la milanese (cresciuta nei palazzoni di Gallaratese, non così distante dalla zona San Siro) ha sottolineato di avere avuto una grande fortuna nel trovare uno staff di professionisti, tutti ritenuti delle eccellenze nel loro settore. “Per l'alto livello, chiaramente, sarà stilato un programma personalizzato per ciascun giocatore – continua Francesca – bisognerà cucire addosso a ciascuno il vestito adatto”.

Inevitabile parlare anche dell'attualità: secondo la Schiavone, il tennis italiano sta vivendo un momento “bellissimo” che non è definibile come straordinario perché Berrettini e Sinner non hanno ancora vinto uno Slam, ma “ci sono vicini e abbiamo davanti a noi dieci anni stupendi. Matteo e Jannik sono bravissimi, e so che nel loro piccolo stanno già facendo belle cose per i giovani”. Adesso è tempo di mettersi al lavoro, con la speranza di rifornire il nostro tennis con nuovi campioncini Made in Schiavone. Nell'augurarle buona fortuna, accogliamo con piacere la notizia che continuerà a giocare i doppi delle Leggende. “Mi hanno già invitato ad altri Slam, e credo proprio che dovrò allenarmi più di quanto pensassi”. Ma non è un problema: la sua vocazione è ruggire, sia dentro che fuori dal campo. Sempre e comunque.