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IL FILM

King Richard

A breve uscirà il film con protagonista il padre di Venus e Serena Williams, interpretato da Will Smith. In Italia si intitolerà “Una famiglia vincente” e racconta di quando erano due giovani promesse, spinte da un padre folle ma geniale. La sua figura, tuttavai, sembra un po' troppo edulcorata.

Riccardo Bisti
17 ottobre 2021

Non sappiamo cosa riserverà il 2022 alle sorelle Williams. Venus sembra sull'orlo del ritiro, ma non ne ha ancora fatto esplicita menzione. Serena ha appena compiuto 40 anni e il 24esimo Slam appare un missione sempre più complicata. Dovrebbe giocare l'Australian Open, il cui via è previsto il 17 gennaio. Quattro giorni prima, nelle sale cinematografiche italiane uscirà l'atteso Una famiglia vincente, titolo scelto al posto dell'originale King Richard, con cui è stato lanciato nel mercato anglosassone (negli Stati Uniti e in Gran Bretagna l'uscita è prevista il 19 novembre). Scelta curiosa, forse per attirare un pubblico più ampio rispetto alla nicchia dei super-appassionati di tennis.

C'è grande curiosità, vuoi perché la figura di Richard Williams (protagonista assoluto del film) è davvero interessante, vuoi perché il papà di Venus e Serena è impersonato da un attore famoso come Will Smith. Il film è stato proiettato in anteprima al London Film Festival: la storia è ambientata soprattutto a Compton, sobborgo malfamato di Los Angeles, laddove Richard Williams ha cresciuto le due figlie in un contesto di criminalità e gang rivali. Lungo l'arco del film, Will Smith è sempre in pantaloni corti. È impegnato 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, nella missione di rendere le figlie due campionesse di tennis. Partendo da un background nullo, soltanto con la forza di volontà riesce a condurre Venus e Serena in cima al mondo dorato del tennis, facendosi strada tra lo snobismo e il razzismo.

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La ricostruzione storica non è corretta al 100%: Venus e Serena sono co-produttrici e questa è la versione autorizzata, in cui papà Richard viene descritto come un padre premuroso, dolce e gentile.

Il trailer di "King Richard", che in Italia si chiamerà "Servizio Vincente"

Durante il film si vedono le ingiustizie che Venus e Serena hanno dovuto subire, come le chiamate fasulle dei genitori bianchi delle loro avversarie, e gli agenti (ovviamente bianchi) che prima dicono a Richard che ha fatto qualcosa di incredibile con le figlie, ma poi lo sminuiscono con offerte e proposte ridicole. Venus e Serena da adolescenti sono interpretate, rispettivamente, da Saniyya Sidney e Demi Singleton, mentre è molto presente la figura di coach Rick Macci, interpretato da Jon Bernthal, perennemente esasperato dalle richieste capricciose di Richard Williams. La pellicola ripercorre il duro inizio di carriera delle sorelle, su campi ai limiti della praticabilità, con Richard che viene costantemente malmenato quando prova a confrontarsi con i ragazzi che palleggiano con Venus e Serena.

A un certo punto convince un coach prestigioso a dare una possibilità alle sue ragazze, ma con sfacciataggine sceglie di licenziarlo perché vuole che le figlie abbiano un'educazione tradizionale e le tiene fuori dai tornei giovanili. Al contrario, poi, sceglie Rick Macci e il film raggiunge il culmine con l'impressionante esordio professionistico di Venus, nell'autunno 1994, quando vince una partita al torneo WTA di Oakland e poi strappa un set ad Arantxa Sanchez, che all'epoca era numero 2 del mondo. In verità, papà Williams non viene mai chiamato “King Richard” nel corso del film, e la ricostruzione storica non è corretta al 100%. Venus e Serena sono co-produttrici del film e questa è la versione autorizzata, in cui papà Richard viene descritto come un padre premuroso, dolce e gentile. Una persona che non perdeva mai la calma. Le testimonianze dell'epoca, oltre al suo comportamento nei primi anni di carriera delle figlie, raccontano cose diverse.

Una scena del film con protagonista Richard Williams

1994: il grande esordio di Venus Williams nel circuito professionistico

L'interpretazione di Will Smith è convincente, ma rimane il dubbio se la parte più dura e oscura di Richard Williams non sia stata più omessa che sottovalutata. Prendiamo la scena più drammatica del film: spinto oltre ogni sopportazione dal comportamento di un ragazzo che ha insultato sua figlia e lo ha picchiato, afferra la pistola d'ordinanza (poteva averne una, visto che faceva la guardia di sicurezza part-time). Lo va a cercare, lo vede arrivare in un mini-market... e lì si verifica un evento rivelatore. Ma non ci sono primi piani su Richard Williams per mostrare il suo stato d'animo.

Si torna subito al Richard amabile, simpatico e sorridente che ha lasciato quella pistola nel momento in cui ha abbandonato il lavoro. Insomma, la curiosità rimane alta ed è stato giusto fare un film su una figura così controversa. Tuttavia, rimane il sospetto che la sua figura sia stata un po' troppo edulcorata. Ci può stare, vuoi per il senso di protezione delle figlie, vuoi perché adesso sta molto male e sarebbe severo, forse ingiusto, infierire su di lui. Rimane il fatto che la verità storica, forse, non è stata raccontata per intero. Ma la curiosità di vederlo rimane. Appuntamento al 13 gennaio.