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DAVIS CUP FINALS

Il sorteggio è ancora amico: l'Italia ride e sogna Malaga

L'urna delle Davis Cup Finals ha dato una mano agli azzurri, già favoriti dal fattore campo: a Bologna accoglieremo Croazia, Argentina e Svezia. Squadre di tradizione, ma attualmente inferiori. Per arrivare a Malaga basterà un secondo posto. Occhio al format, che potrebbe favorire qualche calcolo di troppo nell'ultima giornata. 

Riccardo Bisti (Foto in home di Felice Calabrò)
27 aprile 2022

Dovessimo credere ai numeri, non è andata troppo bene. Ma se c'è una competizione in cui le classifiche lasciano il tempo che trovano, beh, è proprio la Coppa Davis. Anche nel formato attuale. L'Italia attendeva con trepidazione l'esito del sorteggio di Malaga: non fosse per la Spagna (ma davvero Nadal avrà voglia di giocare questa fase a gironi, subito dopo lo Us Open e prima della Laver Cup, per cui ha già firmato?), siamo la squadra con la miglior classifica combinata dei due singolaristi. E siamo convinti che quasi ogni nazione baratterebbe volentieri i propri singolaristi con la super accoppiata Berrettini-Sinner. La grande speranza di Filippo Volandri è di poterli schierare entrambi dal 14 al 18 settembre presso la Unipol Arena di Bologna, laddove ospiteremo Croazia, Argentina e Svezia. Al di là dei numeri (Croazia e Svezia erano le meglio piazzate nella rispettiva fascia) si tratta di un buonissimo sorteggio. Con le 16 squadre divise in quattro urne, ciascuna di esse ci ha risparmiato la squadra più forte. Tra le teste di serie, probabilmente, la più forte erano gli Stati Uniti. La Croazia è un Double Team, ovvero può contare sul doppio Mektic-Pavic (che ci ha estromesso lo scorso novembre), poi un paio di singolaristi di ottimo livello che però non sono al picco delle rispettive carriere: Marin Cilic (n.23 ATP e unico top-100 croato) compirà 34 anni proprio nei giorni della sfida, mentre Borna Coric è in convalescenza agonistica.

Poche ore dopo il sorteggio, ha perso contro Flavio Cobolli al Challenger romano del Garden. La competitività dei croati dipenderà proprio da lui, ex numero 12 ATP e giocatore di personalità, capace di battere anche i migliori. Oggi è numero 262 dopo un anno di inattività ed è impossibile prevedere in quali condizioni sarà a settembre. Dopo gli sfracelli dello scorso autunno, Borna Gojo non si è confermato su ottimi livelli ed è ancora fuori dai top-200. Sarà interessante assistere alla crescita di Duje Ajdujovic, classe 2001 che in passato ha lavorato nell'Accademia di Riccardo Piatti ed è dotato di personalità e autostima. Con Berrettini e Sinner arruolabili e in ottime condizioni, tuttavia, saremmo decisamente favoriti per chiudere la pratica prima del doppio. Le altre due avversarie sono inferiori, soprattutto in relazione alle condizioni di gioco: a Bologna si giocherà sul cemento indoor, superficie nemica degli argentini. Priva di Del Potro, l'albiceleste è depotenziata e dopo il trionfo del 2016 non è più stata competitiva. Il leader rimane Diego Schwartzman (che non ama giocare sotto i tetti), poi segue un gruppo di specialisti della terra battuta. A naso, il più adattabile al rapido è Francisco Cerundolo, recente semifinalista al Miami Open (ma con molta fortuna). Tuttavia esiste una bella differenza tra giocare all'aperto o al coperto. E in tutta la sua carriera, Cerundolo ha giocato la miseria di quattro partite indoor, peraltro solo nei Challenger.

«È un girone tosto, difficile, ma molto stimolante. Ritrovare la Croazia contro la quale abbiamo perso lo scorso anno a Torino sarà un motivo ulteriore di rivincita»
Filippo Volandri
ASICS ROMA

Il sorteggio delle Davis Cup Finals 2022, tenutosi martedì a Malaga

Potrebbe persino tornare in pista l'esperto Federico Delbonis, che in queste condizioni vinse il punto decisivo dell'Insalatiera 2016. Ma è in fase discendente e non ama certi campi. Parliamoci chiaro: un suo successo contro Sinner o Berrettini avrebbe del clamoroso. Hanno un discreto doppio (Gonzalez-Zeballos), ma partirebbero sfavoriti contro Bolelli-Fognini. Farà sicuramente parte del team il giovane Sebastian Baez, che a avuto un buon esordio lo scorso marzo. Scorrendo la lista dei migliori argentini nel circuito ATP, l'occhio si appoggia sull'esperto Guido Pella (uno degli eroi del 2016, ma anche lui in parabola discendente) e – forse – su Marco Trungelliti, uno dei pochi in grado di esprimersi discretamente sul veloce. Ma è chiaro che c'è un abisso tra l'Italia attuale e l'Argentina, almeno nelle condizioni attuali. Nella terza fascia, lo spauracchio era la Serbia. Djokovic a parte, i balcanici possono schierare una squadra decisamente competitiva ma sono finiti nel girone della Spagna. A Valencia potrebbe esserci addirittura Nadal-Djokovic. Tornando al Gruppo A, la cenerentola dovrebbe essere la Svezia di Robin Soderling. Paese di immensa tradizione, ha desertificato i successi degli anni '80-'90 e soltanto adesso è tornata su discreti livelli grazie a due fratelli di origine etiope, Mikael ed Elias Ymer. Quest'ultimo è stato uno dei primi elementi della Next Gen, ma non è ancora entrato tra i top-100 ATP. E anche il fratello sta raccogliendo meno di quanto si aspettasse.

Per il resto, la Svezia non ha altri giocatori tra i top-300 ATP e vanta un discreto doppista, Andre Goransson (n.71 nella classifica di specialità), che insieme a Elias Ymer ha raccolto il punto poi risultato decisivo nello spareggio contro il Giappone. Ma è chiaro che nessuna coppia svedese può impensierire quella italiana. Osservando la quarta fascia, non poteva andarci meglio. C'era lo spauracchio Australia, ma anche l'Olanda sarebbe stata avversario più complicato. Insomma, è altamente improbabile che l'Italia non si qualifichi alla fase a eliminazione diretta, anche perché è aiutata dal format: basterà anche un secondo posto per andare comunque a Malaga. Un solo scivolone, dunque, non dovrebbe esserci fatale. A questo punto è interessante dare una prima occhiata alle prospettive in vista di Malaga: in caso di vittoria nel girone, troveremmo la seconda classifica del Gruppo D (Stati Uniti, Gran Bretagna, Kazakhstan, Olanda). Al contrario, in caso di secondo posto ci toccherebbe la vincente del Gruppo B (Spagna, Canada, Serbia, Corea). Va da sé che sarebbe importante arrivare primi perché un eventuale quarto di finale contro la Spagna sarebbe durissimo, non solo per la qualità degli avversari ma anche per il fattore ambientale, visto che le Furie Rosse giocherebbero in casa. E anche Canada e Serbia non sarebbero avversarie malleabili.

Elias Ymer e Andre Goransson hanno vinto il doppio poi risultato decisivo nella sfida tra Svezia e Giappone

Lo scorso anno, la Croazia ci ha estromesso nei quarti a Torino. Quest'anno potremo prenderci la rivincita a Bologna

La sensazione è che il Gruppo B sia un po' il girone di ferro dell'intera competizione, ma già oggi si evincono le magagne di questo formato. Come sempre accade quando c'è un girone all'italiana (il Masters insegna...) c' la possibilità che nell'ultima giornata possano esserci dei calcoli, con l'idea di evitare la squadra più forte. Magari non succederà, ma è inevitabile pensarlo. E ci si domanda perché gli organizzatori abbiamo già reso noti gli eventuali accoppiamenti. Per evitare qualsiasi sospetto, non sarebbe stato meglio effettuare un sorteggio integrale tra le otto qualificate, o almeno tra le prime e le seconde di ciascun girone? Ma è soltanto l'ultima bruttura di una competizione che ha perso il suo fascino ed è diventata – ancora di più – una sfida tra federazioni. Più che l'orgoglio patrio, vincere questo evento serve a esaltare le rispettive federazioni. E sempre più appassionati – ma anche addetti ai lavori – se ne stanno rendendo conto. Tornando alla vicenda agonistica, mancano quattro mesi e mezzo a Bologna, dunque è impossibile ipotizzare i giocatori che davvero si presenteranno. Molto si deciderà durante lo Us Open: la collocazione in calendario si presta a forfait dell'ultim'ora, soprattutto da parte dei giocatori che andranno in fondo a New York.

Per questo le parole di capitan Filippo Volandri non potevano che essere di circostanza. "È un girone tosto, difficile, ma molto stimolante. Ritrovare la Croazia contro la quale abbiamo perso lo scorso anno a Torino sarà un motivo ulteriore di rivincita – ha detto agli organi di comunicazione della FIT - in vista di settembre abbiamo tutto il tempo per poterci attrezzare e soprattutto faremo tesoro dell’esperienza del 2021. Sono sicuro che la squadra si farà trovare pronta a dare il massimo per centrare la qualificazioni ai quarti e volare a Malaga per la fase finale”. Al di là delle dichiarazioni di facciata, è chiaro che Filo può essere soddisfatto del sorteggio. Nessuna delle tre urne ci ha riservato l'opzione più difficile, inoltre potremo usufruire il fattore campo. Non siamo ai tempi del mitico stellone di Adriano Panatta negli anni '80-'90, quando spesso i sorteggi davano una mano nel restare nel Gruppo Mondiale: oggi l'Italia è uno squadrone e può davvero giocarsela con le più forti. Ma un pizzico di fortuna non guasta mai. E ai bordi della Costa del Sol, la sorte non ha certo voltato le spalle agli azzurri.

DAVIS CUP FINALS 2022 – FASE A GIRONI (14-18 settembre)
Gruppo A (Bologna): Croazia, ITALIA, Argentina, Svezia
Gruppo B (Valencia): Spagna, Canada, Serbia, Repubblica Ceca
Gruppo C (Amburgo): Francia, Germania, Belgio, Australia
Gruppo D (Glasgow): Stati Uniti, Gran Bretagna, Kazakhstan, Olanda

DAVIS CUP FINALS 2022 – Fase Finale (21-27 novembre, Malaga)
1° Gruppo A c. 2° Gruppo D
1° Gruppo C c. 2° Gruppo B
2° Gruppo C c. 1° Gruppo D
2° Gruppo A c. 1° Gruppo B