The Club: Bola Padel Roma
MENTAL TENNIS

"Qui e ora". E da nessun'altra parte

Uno dei nostri obiettivi (non solo sul campo) dovrebbe essere la ricerca dello stato di grazia, raggiungibile con un adeguato lavoro su se stessi. Il nostro esperto suggerisce di trovare il giusto equilibrio tra leggerezza e determinazione. Sarebbe un peccato non cogliere le emozioni del momento.

Gabriele Brambilla
15 aprile 2021

Vi sarà capitato (mi auguro proprio di sì!) di perdere la cognizione del tempo e dello spazio e di sentirvi, durante una partita o un allenamento, in una sorta di stato di grazia laddove vi riusciva tutto (o quasi tutto), spinti da un'energia vitale positiva e potenzialmente senza limiti... Ecco, pensate alla bellezza di poter giocare o (mi allargo) vivere perennemente in quello stato. Pensate alle cose meravigliose che potremmo (mi ci metto dentro anche io, naturalmente) fare, dentro e fuori dal campo da tennis. Il ricercare quello stato e, in secondo luogo il trovarlo, è uno dei miei obiettivi di vita. Sono sicuro che anche per molti di voi quella sensazione, quell'essere totalmente nel Qui ed ora, è stata per lo meno piacevole e allo stesso modo funzionale ed utile ai fini del successo di qualunque sorta. Perché dunque non ricercarla? Perché non impiegare energie e tempo per allenarsi a tal fine? A mio avviso, la risposta è sempre la stessa: perché siamo impegnati a ragionare sulla superficie delle cose, sulla tecnica, sulla tattica, sul fisico. E continuiamo a meravigliarci quando ci riescono cose incredibili, anche impensabili, laddove sappiamo che in quel momento (e che momento!) siamo andati oltre la tecnica, oltre ogni tattica.

Siamo andati oltre. Soltanto che giustifichiamo quel momento come “un qualcosa che capita una volta nella vita”. E allora torniamo alle cose di sorta, migliorandoci su tutto, tranne che su quella cosa che può dare una spinta sostanziale, vitale. Ricordo il racconto di una persona a me vicina, la quale narrò di un giorno epocale, una giornata straordinaria. Lui direbbe che per tutta la partita è stato come essere su di un Hovercraft, lanciati senza limiti, senza confini... Era la classica partita con il compagno tennistico di sempre, reduce da diverse lezioni estive col maestro. L'amico era gasato per i passi avanti (presunti) che aveva fatto. Al contrario, la persona a me cara non giocava da mesi. Era lì per giocare e per non dimostrare. Per la cronaca, al mio amico riuscì tutto. Tutto. Fu una partita che vide dinanzi due giocatori di qualità infinitamente distante. Il mio amico era dentro nel Qui ed ora (in tal caso, un Là ed allora). Fu un 6 – 0 laddove di solito il confronto era di assoluto equilibrio.

PLAY IT BOX
Se tocca a me servire, guardo la pallina con occhi rilassati, quasi a non focalizzare la vista, quasi a incrociare gli occhi. La conseguenza è che poi sono effettivamente rilassato e gioco il punto con più leggerezza, che però non deve essere confusa con rassegnazione! Si può essere leggeri e aggressivi insieme!

Lo stato di grazia descritto in questo articolo può essere definito anche come "God Mode". Ecco alcuni esempi

Ogni volta che ci vediamo ne parliamo, anche come momento che potrebbe non ripetersi mai più. Ecco, io vorrei staccarmi da questo. Perché, innanzitutto, non dovrebbe ripetersi? E, soprattutto, perché non allenarsi al fine di aumentare le possibilità che possa ripetersi o comunque che possiamo avvicinarci il più possibile a quelle sensazioni? Magari quello stato non lo troveremo più, o magari non durerà tutta la partita. Magari vi sarà in alcuni istanti della partita. O magari, ancora, saremo in grado di elevarci di quel poco per riuscire a giocare un intero match in uno stato che assomigli a quello sublime. Se il Qui ed ora è 100, magari riusciamo a stare in percentuali oltre il 70.

Dubito che senza un lavoro su queste cose si possa superare il 50. Sono numeri, sia chiaro. Ma non ho trovato ora, qui, un modo più semplice e chiaro per spiegarmi. Ma come lavorarci? Io posso offrire la mia esperienza. Nel mio caso spesso mi capita di giocare con le sensazioni. Mi immagino rilassato, nei muscoli innanzitutto. Se tocca a me servire, guardo la pallina con occhi rilassati, quasi a non focalizzare la vista, quasi a incrociare gli occhi. La conseguenza è che poi sono effettivamente rilassato e gioco il punto con più leggerezza, che però non deve essere confusa con rassegnazione! Si può essere leggeri e aggressivi insieme! Si può essere rilassati e determinati in eguali percentuali.

Quando penso al Qui ed ora, penso spesso all'epilogo di un film che va tutto in questa direzione, verso l'andare oltre. Il titolo è La forza del campione.

“Dove sei Dan?”
“Qui.”
“Che ora?”
“Adesso.”
“Che cosa sei?”
“Questo momento.”

Dan esprime al maestro il completamento di un insegnamento. In quell'atto (un esercizio sugli anelli) andò oltre l'obiettivo dell'oro olimpico, andò oltre il pensiero della gente, andò oltre il tempo e lo spazio. E riuscì. Altro non vi era che quel gesto, quel momento. Niente ebbe più importanza. È come il non avere paura di morire. È il non avere nulla da perdere. Perché sostanzialmente non abbiamo mai nulla perdere. Anzi, una cosa ci perderemmo se non ci dedicassimo totalmente al momento: perderemmo il momento.

Il mio invito è dunque quello di andare oltre le classifiche, andare oltre la crescita sui numeri, andare oltre gli schemi. Dedicarsi all'ascolto delle sensazioni, al focalizzarsi su quello che c'è qui ed ora. Tutto il resto è spazzatura, va buttato o comunque gestito e ci distoglie dal raggiungimento di un più alto livello di sensazioni. E questo, per chi può pensare che lo scriba non ci tenga (anche) a vincere, sono convinto aiuti (anche) a vincere. A risentirci tra quindici giorni circa per un nuovo approfondimento nella direzione benessere ed evoluzione. Il prossimo tema sarà la sportività, l'onestà, il rispetto. Argomenti che spesso, soprattutto nel tennis, si crede siano applicati. Ma la (mia) verità è un'altra.


Puntate precedenti

- Cos'è davvero la tecnica? E i fondamentali?
- Il vortice delle emozioni
- Devo giocare il mio tennis!
- Benessere ed evoluzione
- Il benessere nel colpire

L'autore, Gabriele Brambilla.
Attraverso l'attività di maestro di tennis ho sempre cercato di esprimere una filosofia, un pensiero che andasse oltre certi rigidi schemi che credo limitino l'esprimerci al meglio, dentro e fuori il campo da tennis. Sin dalle mie prime esperienze di insegnamento ho provato a unire la mia passione per il tennis con la mia predisposizione a temi quali la psicologia, l'introspezione e l'ascolto di se stessi, frutto di percorsi di vita tra scrittura, psicoterapia, recitazione, creazioni musicali. Di recente ho deciso di definire queste tematiche come Benessere ed evoluzione pur non avendo piena fiducia nelle definizioni dato che corrono il rischio di schematizzare qualcosa che ha infinite pretese.

Benessere ed evoluzione vanno nella direzione dello stare bene e della crescita, due valori che nella nostra cultura sono spesso visti come incompatibili. Qualcosa sta finalmente cambiando nella nostra società e molte persone sanno ammettere che si può migliorare attraverso il sorriso.

Ma attenzione: lo spazio da me curato su Tennis Magazine Italia non vuole essere un manuale su cosa fare per arrivare a un risultato dentro e fuori il campo da tennis. Vuole essere innanzitutto l'espressione di una filosofia che su di me ha funzionato e che mi ha portato a ottenere tante soddisfazioni, pur intervallate da grandi delusioni. Non ho la pretesa di voler imporre un metodo valido per tutti: il percorso è personale, sempre. Io metterò in luce ciò che credo sia stato utile per la mia crescita.

A volte descriverò esercizi pratici che credo possano portare a risultati positivi. Tuttavia voglio rimanere nell'umiltà di pensare che la mia filosofia possa non essere valida per alcuni o possa essere soltanto di spunto, di ispirazione per altri, i quali proseguiranno comunque in una loro strada fatta di personali intuizioni.

Da poco è sul web il mio podcast Tennis Benessere ed Evoluzione dedicato a questi temi. Lo si può trovare su Spreaker e su altre piattaforme (Spotify, iTunes), così come sul mio sito www.gabrielebrambilla.net.