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MENTAL TENNIS

La partita è un allenamento

Al di là della posta in palio, il tennis rimane tennis. E allora perché non affrontare i match ufficiali con lo spirito di un allenamento, magari focalizzandoci sulle cose da migliorare? I risultati potrebbero essere sorprendenti...

Gabriele Brambilla
1 luglio 2021

Avete mai pensato che tutto può essere un allenamento? Avete mai svolto un'attività senza un secondo fine? Vivere dunque una cosa per la cosa in sé, nel qui ed ora. Godersela appieno, soltanto per godersela appieno. Con questo approccio cade il concetto di partita, cade il concetto di qualificazione al turno successivo, cade l'idea di vincere un torneo. Se si sente questo approccio si potrà meglio comprendere il tema che vorrei affrontare oggi all'interno del percorso Benessere ed evoluzione in ambito tennistico, ovvero l'idea che si possa concepire una partita come un allenamento. Ma non come normalmente magari la si può pensare, ovvero gioco una partita per allenarmi in vista della successiva, lungimiranti verso il torneo successivo. No... Mi riferisco all'idea che durante una partita si possa avere il fine di crescere, di allenarsi appunto, e nessun altro fine. La partita come occasione di crescita.

Naturalmente si può anche pensare all'allenamento come una partita, come una sfida. Ma il punto è: perché fare questi schemi? Alla fine stiamo giocando a tennis! Che sia un match ufficiale, che sia una partita di allenamento, che sia un palleggio con un amico stiamo allo stesso modo giocando al medesimo sport. Non è facile esprimere né tantomento trasmettere questo concetto, in un mondo dove gli schemi sono dappertutto, dove le definizioni certamente aiutano e ci fanno stare nella zona di comfort, ma tuttavia irrigidiscono i percorsi umani e non stimolano ad aprire le menti. Anche perché nel momento in cui noi viviamo una partita come un punto d'arrivo, come un esame, c'è anche il rischio di non dare del nostro meglio perché sentiamo troppo la pressione. Il sentire un match come parte di un percorso di crescita ci può aiutare a spostare il focus verso obiettivi più importanti rispetto al mero risultato.

PLAY IT BOX
Se io credo di potermi migliorare in un gesto, in un'azione tennistica, probabilmente farò dei passi avanti e il mio avversario subirà questa mia crescita, indipendentemente dal cosa farò.

Talvolta i match, compresi quelli ufficiali, possono essere vissuti alla stregua di un allenamento. E i benefici sono innegabili

Chi pensa al risultato come obiettivo prioritario rifletta su questo concetto: il risultato non è anche una conseguenza del lavoro, del percorso fatto? Non sempre, certamente. C'è un avversario (o avversaria) che può sempre superarci, tuttavia se miglioriamo è facile che i nostri risultati migliorino. E allora il mio invito è quello di provare a giocare focalizzando l'attenzione sulle cose che possiamo migliorare e dare priorità a queste. Mi è capitato spesso di decidere su cosa lavorare, ad esempio il serve and volley, e concentrarmi su di quello per almeno un set, consapevole che non è tanto la tattica la cosa che può fare la differenza, ma la convinzione riguardo a ciò che si fa.

Se io credo di potermi migliorare in un gesto, in un'azione tennistica, probabilmente farò dei passi avanti e il mio avversario subirà questa mia crescita, indipendentemente dal cosa farò. È il come che io invito a prendere in considerazione. A tutto c'è naturalmente un limite: è naturale che se incontrassi un giocatore forte fisicamente e particolarmente solido, io per primo non mi metterei a lottare da fondo campo come arma principale. Tuttavia la caratteristica di questo mio ipotetico avversario, per ciò che penso, non deve allontanarmi dall'idea che in quella partita io possa migliorare negli scambi a fondocampo. Provate a scegliere e lavorate su di quello. Possiamo ad esempio decidere di migliorare il backspin e colpire per interi games soltanto in backspin. Perché no? Più ne faccio, più miglioro in quel gesto e il mio avversario probabilmente ne risentirà.

Possiamo scegliere di lavorare sulle variazioni: mi alleno a variare il più possibile, non tanto con l'obiettivo di destabilizzare il mio avversario (questa è una conseguenza), ma con la priorità di migliorarmi in tutti gesti, incrementando la sensibilità, la "mano". Possiamo valutare di crescere nella spinta da fondocampo, provando ad esempio a fare anche solo un intero game lasciando andare il più possibile il braccio. Possiamo affrontare la paura e decidere di fare ciò che non ci fa stare tranquilli: più affrontiamo la paura e più questa scenderà e più punti vinceremo perché giocheremo più liberi. I risultati restano una conseguenza. Certamente, se si vorrà intraprendere tale percorso, bisognerà incomiciare dal lasciare cadere le definizioni, gli schemi, che ci sviano dalle cose più importanti: lo stare bene e il crescere, a mio avviso. Piantiamola di distinguere la partita di allenamento dalla paritita ufficiale.

Certo, c'è differenza, ma soltanto nel fatto che la sentiamo diversamente: la realtà è che trattasi sempre di tennis, così come di occasione di allenamento, di crescita. Vi dirò di più: provate a concepire quella che chiamate partita di allenamento come una partita ufficiale. Sarebbe già un passo avanti, perché spesso si sentono tali frasi: "Beh sì, ho sbagliato la scelta, ma in partita non l'avrei mai fatto.", quasi a sottovalutare un "allenamento" rispetto alla "partita", quasi a non considerare una partita di allenamento come una vera partita, quasi a non sentire la "partita di allenamento" come occasione per migliorarsi e per provare cose poi utili in "partita". Errori gravi, perché tutto può essere partita e tutto può essere allenamento. Dipende dalla nostra mente. Sono le definizioni che ci sviano dall'essenza. Ma noi possiamo riportare le cose a come realmente sono e trovare il benessere e l'evoluzione in ogni cosa. A presto per un nuovo articolo nella direzione dello stare bene e del crescere: il prossimo tema sarà il giocare contro un avversario più "debole".


LE PUNTATE PRECEDENTI

- La sensazione di inferiorità

- Il concetto di sportività (Parte 2)

- Il concetto di sportività (Parte 1)

- "Qui e ora" E da nessun'altra parte

- Cos'è davvero la tecnica? E i fondamentali?

- Il vortice delle emozioni

- Devo giocare il mio tennis!

- Benessere ed evoluzione

- Il benessere nel colpire

L'autore, Gabriele Brambilla.
Attraverso l'attività di maestro di tennis ho sempre cercato di esprimere una filosofia, un pensiero che andasse oltre certi rigidi schemi che credo limitino l'esprimerci al meglio, dentro e fuori il campo da tennis. Sin dalle mie prime esperienze di insegnamento ho provato a unire la mia passione per il tennis con la mia predisposizione a temi quali la psicologia, l'introspezione e l'ascolto di se stessi, frutto di percorsi di vita tra scrittura, psicoterapia, recitazione, creazioni musicali. Di recente ho deciso di definire queste tematiche come Benessere ed evoluzione pur non avendo piena fiducia nelle definizioni dato che corrono il rischio di schematizzare qualcosa che ha infinite pretese.

Benessere ed evoluzione vanno nella direzione dello stare bene e della crescita, due valori che nella nostra cultura sono spesso visti come incompatibili. Qualcosa sta finalmente cambiando nella nostra società e molte persone sanno ammettere che si può migliorare attraverso il sorriso.

Ma attenzione: lo spazio da me curato su Tennis Magazine Italia non vuole essere un manuale su cosa fare per arrivare a un risultato dentro e fuori il campo da tennis. Vuole essere innanzitutto l'espressione di una filosofia che su di me ha funzionato e che mi ha portato a ottenere tante soddisfazioni, pur intervallate da grandi delusioni. Non ho la pretesa di voler imporre un metodo valido per tutti: il percorso è personale, sempre. Io metterò in luce ciò che credo sia stato utile per la mia crescita.

A volte descriverò esercizi pratici che credo possano portare a risultati positivi. Tuttavia voglio rimanere nell'umiltà di pensare che la mia filosofia possa non essere valida per alcuni o possa essere soltanto di spunto, di ispirazione per altri, i quali proseguiranno comunque in una loro strada fatta di personali intuizioni.

Da poco è sul web il mio podcast Tennis Benessere ed Evoluzione dedicato a questi temi. Lo si può trovare su Spreaker e su altre piattaforme (Spotify, iTunes), così come sul mio sito www.gabrielebrambilla.net.