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MENTAL TENNIS

Il vortice delle emozioni

Quando siamo in campo, la nostra mente è travolta da vari tipi di emozione. Quando sono negative, è opportuno riconoscerle, affrontarle e gestirle. Per farlo ci vogliono costanza, applicazione e lavoro: ma ne vale la pena.
Gabriele Brambilla
15 marzo 2021

Addentrarsi nel tema delle emozioni è un passo di sostanza. Perché trattasi di cose sostanziali, che stanno sotto, nelle profondità delle viscere, al di là della tecnica, al di sotto delle superfici su cui si gioca, oltre la tattica e la gestione del corpo. Tutti, o quasi tutti, lo sanno. Tuttavia, nel mentre di una partita, nel mentre di un allenamento, è molto più facile sentir dire da un giocatore in difficoltà frasi del tipo “Oggi non mi funziona il diritto!”, oppure “Non riesco a fare il mio gioco!”, rispetto magari a dichiarazioni quali “Devo ritrovare la calma.” oppure “Ho paura di sbagliare.” Perché? La mia tesi è che in un mondo che invita all'immediatezza, che vuole tutto e subito, che ci riempie di bisogni, è più facile cadere in automatismi di superficie e non indagare dentro, cosa che richiede fatica, costanza, applicazione, lavoro.

Io credo che laddove si indaga in profondità, e dunque nelle emozioni, sia più facile trovare la chiave per risolvere le questioni. Magari oggi non ci funziona il diritto o non riusciamo a fare il nostro gioco (vedi anche ultimo articolo) a causa di una medesima paura (quella di fallire, ad esempio), magari un altro giorno mettiamo in pratica una tattica sconveniente o stecchiamo spesso la pallina per un unico motivo: l'ansia. Se questo fosse vero, cosa che io credo, allora non varrebbe la pena impiegare energie nel cercare correzioni di sorta (l'aggiustamento del diritto, ad esempio) oppure la tattica vincente quando è altrove che dobbiamo cercare, solo dentro di noi.
PLAY IT BOX
"Sirio... Solo dentro di te devi cercare... Solo dentro di te"
Maestro dei Cinque Picchi (I Cavalieri dello Zodiaco)

E allora vado ricordando una frase tratta da una delle opere da me più apprezzate e spesso sottovalutata dai più perché cartone animato, ma che al suo interno è ricca di spunti, di inviti ad andare oltre. Trattasi de I Cavalieri dello Zodiaco, ovvero l'anime italiano tratto dal manga giapponese Saint Seya. Diverse volte il Maestro dei Cinque Picchi diceva al suo allievo: “Sirio... Solo dentro di te devi cercare... Solo dentro di te.” Era un invito ad andare oltre, a viaggiare nelle emozioni, a gestire e a trovare la pace e l'armonia. Ma come è possibile gestire le emozioni se viviamo in un mondo laddove la normalità sta nell'insultare qualcuno che, non essendosi accorto anche solo per un attimo del tuo tentativo di parcheggiare, ti intralcia con l'automobile per soltanto un paio di secondi mentre tu stai cercando di fare manovra? E allora questi ti dice col sorriso: “Calma, non me ne ero accorto.” E tu: “Calma??? Ma tieni corsi di Zen?!” Povero... Insultato e deriso per aver soltanto, e con gentilezza, invitato alla gestione delle emozioni.

Ma, in effetti, gestirle potrebbe essere anche un passo successivo. Il primo passo potrebbe essere il riconoscerle, il sentirle. Passo arduo, ma imprescindibile, io credo, per iniziare un lavoro sulle emozioni. Quindi non allontanarle, ma starci dentro. Quindi non rifuggirle, ma ascoltarle. Perché poi è facile giustificarsi quando si perde, criticando il gioco dell'avversario e senza neanche aver provato a cambiare le cose e tanto meno aver capito qualcosa dell'inferno che si è scatenato dentro di noi. Perché poi, alla peggio, si perde una partita. E cosa vuoi che sia? In effetti non c'è nulla di male, a meno che non si sia rimasti sempre lì, fermi. Il peccato non è tanto la sconfitta, quanto il non essersi migliorati come uomini prima ancora che tennisti. Perché credo che la normalità sia questa: poca crescita, perché mai o quasi mai si è iniziato un lavoro sulle emozioni. Mi riferisco al tennis, ma anche a tutto ciò che non è tennis.

Vi sono svariati modi per gestire le emozioni, forse tanti quanti sono gli esseri umani, perché il percorso è personale, deve essere personale. Nessuno può conoscersi meglio di noi stessi. Soltanto noi possiamo capire se siamo in contatto con le emozioni e se le stiamo gestendo. Gestire, sì. Ma anche no. Perché la mia strada preferita, e che in diverse occasioni mi ha permesso di riuscire, è quella dell'accettazione più che della gestione. Accettare le emozioni. Innanzitutto, riconoscerle. Oggi perché non va? In effetti sono nervoso. Perché sono nervoso? Capirlo oppure no non ha così importanza. Il fine è accettare di essere nervosi. Sentirlo e accettarlo. E così accettare eventuali errori. Nel corso di diverse partite mi è capitato di migliorare la mia prestazione attraverso l'accettazione di una paura, l'accettazione di un'ansia. Il nostro corpo trova poi le soluzioni migliori se accogliamo positivamente le emozioni. O almeno questo è ciò che è successo a me.

C'è chi lavora sulle emozioni mettendo in pratica dei rituali, per allontanarsi da eventuali negatività di sorta, per mantenere il controllo. E' una tecnica che funziona a livello di risultato, tuttavia mi pare una strada di relativa fuga dalle emozioni: mi creo dei percorsi mentali per non sentire il vuoto dentro di me. Ripeto, funziona. Ma non è la mia preferita. C'è chi crea emozioni positive, performanti. Incitandosi, saltellando, tiene alto il livello di intensità emotiva. Questa è una pratica che preferisco a quella dei rituali perché per lo meno va verso il sentire. In passato, spesso mi è capitato di darmi dei leggeri pugni sugli addominali per sentirmi aggressivo, per tenermi vivo. Funzionò. Ad ogni modo considero la strada dell'ascoltarsi e dell'accettare il sentire come quella più evoluta. E non ci si dimentichi del benessere. Perché tutto questo è difficile che possa essere utile e tanto meno genuino se non lo si fa con piacere. Il tennis è uno strumento che ci permette di migliorarci e superare i nostri limiti divertendoci e stando bene. È un valore aggiunto notevole e che per quanto mi riguarda non va sottovalutato. Al prossimo appuntamento, tra quindici giorni circa, che sarà dedicato al tema “tecnica e fondamentali”, naturalmente in chiave di benessere ed evoluzione.


Puntate precedenti

- Devo giocare il mio tennis!
- Benessere ed evoluzione
- Il benessere nel colpire

L'autore, Gabriele Brambilla.
Attraverso l'attività di maestro di tennis ho sempre cercato di esprimere una filosofia, un pensiero che andasse oltre certi rigidi schemi che credo limitino l'esprimerci al meglio, dentro e fuori il campo da tennis. Sin dalle mie prime esperienze di insegnamento ho provato a unire la mia passione per il tennis con la mia predisposizione a temi quali la psicologia, l'introspezione e l'ascolto di se stessi, frutto di percorsi di vita tra scrittura, psicoterapia, recitazione, creazioni musicali. Di recente ho deciso di definire queste tematiche come Benessere ed evoluzione pur non avendo piena fiducia nelle definizioni dato che corrono il rischio di schematizzare qualcosa che ha infinite pretese.

Benessere ed evoluzione vanno nella direzione dello stare bene e della crescita, due valori che nella nostra cultura sono spesso visti come incompatibili. Qualcosa sta finalmente cambiando nella nostra società e molte persone sanno ammettere che si può migliorare attraverso il sorriso.

Ma attenzione: lo spazio da me curato su Tennis Magazine Italia non vuole essere un manuale su cosa fare per arrivare a un risultato dentro e fuori il campo da tennis. Vuole essere innanzitutto l'espressione di una filosofia che su di me ha funzionato e che mi ha portato a ottenere tante soddisfazioni, pur intervallate da grandi delusioni. Non ho la pretesa di voler imporre un metodo valido per tutti: il percorso è personale, sempre. Io metterò in luce ciò che credo sia stato utile per la mia crescita.

A volte descriverò esercizi pratici che credo possano portare a risultati positivi. Tuttavia voglio rimanere nell'umiltà di pensare che la mia filosofia possa non essere valida per alcuni o possa essere soltanto di spunto, di ispirazione per altri, i quali proseguiranno comunque in una loro strada fatta di personali intuizioni.

Da poco è sul web il mio podcast Tennis Benessere ed Evoluzione dedicato a questi temi. Lo si può trovare su Spreaker e su altre piattaforme (Spotify, iTunes), così come sul mio sito www.gabrielebrambilla.net.