Luca Nardi, una sconfitta per imparare

ROMA

10 maggio 2022

Davide Pignotti

Il giovane marchigiano gioca una partita di ottimo livello contro un avversario d’élite. Il britannico s’impone con un doppio 6-4, facendo valere una maggiore concretezza. Ma Luca si conferma un elemento su cui puntare con fiducia.

Il forfait di Lorenzo Musetti ha offerto a Luca Nardi l’occasione di esordire in un Masters 1000: è la sua seconda partita nel circuito maggiore, dopo aver debuttato ad Anversa 2020 (anche allora sfruttò una wild card). Sotto gli occhi di capitan Volandri e del caloroso pubblico romano, il teenager azzurro si è trovato di fronte il mancino Cameron Norrie, testa di serie numero 9. Soltanto la scorsa settimana, il classe ’95 cresciuto in Nuova Zelanda costringeva l’intoccabile Carlos Alcaraz agli straordinari, scippandogli un set negli ottavi del Mutua Madrid Open. Un dato utile a quantificare l’ottimo stato di forma del numero 1 britannico, che è riuscito a domare la promessa azzurra con un doppio 6-4, riducendo al minimo indispensabile i rischi.

CHI È LUCA NARDI
Il pesarese compirà 19 anni il prossimo 8 giugno. Attualmente è al numero 201 del ranking mondiale, ma ha già avuto modo di sfondare il muro della top 200 (198) la scorsa settimana. Allenato da Francesco Sani e Gabriele Costantini, è cresciuto in un ambiente tranquillo e stimolante come quello del TC Baratoff, circolo dalla grande tradizione che da quarant’anni è un punto di riferimento per il nostro sport nella città marchigiana. I due allenatori lo hanno accompagnato nel suo percorso umano e tennistico, da quando aveva soltanto sette anni. Quando non è in tour, trascorre il suo tempo tra Pesaro e il Centro Tecnico Federale di Tirrenia, dove si allena sotto la guida di Claudio Galoppini. Di lui si parla dal 2017, quando trionfò al celebre torneo under 14 Les Petits As di Tarbes, in Francia, vincendo sia nel singolare che nel doppio.

Da allora ha vissuto una crescita costante, con il primo sigillo a livello ITF ottenuto a Sharm El Sheikh - a soli 16 anni di età - e il primo titolo Challenger vinto a Forlì nei primi giorni di quest’anno. È il terzo miglior giocatore al mondo tra quelli nati nel 2003, dopo Holger Rune e l’inarrivabile Carlos Alcaraz. Quest’anno ha poi colto il bis Challenger a Lugano: grazie a questi risultati, ha scalto circa 160 posizioni in quattro mesi. Attualmente è il numero 16 azzurro. Nardi colpisce la palla con grande fluidità, senza paura di sfruttare le accelerazioni per conquistare campo e fare capolino a rete. Grande velocità di braccio, movimenti compatti e armonici facilitati da un fisico possente ma compatto (è altro 185 cm) lo rendono morfologicamente simile ai due coetanei più avanti in classifica. Luca esprime un tennis forse ancora acerbo, soprattutto se paragonato a quello dei suoi più quotati coetanei, ma dinamico e propositivo.

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Vincendo due Challenger nei primi mesi del 2022, Luca Nardi ha fatto il suo ingresso tra i top-200 ATP

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LA PARTITA
Nardi tiene il servizio in apertura e si procura subito due palle break, aiutato da un Norrie contratto ma concentrato nell’annullarle entrambe. Subito dopo, è il tennista nato a Johannesburg a procurarsi un’occasione per strappare la battuta al marchigiano, che però conquista il game a suon di vincenti. Il break arriva però sul 2-2, nonostante il buon livello espresso da Luca con tutti i colpi. In verità paga qualche errore di troppo, pur mostrando grande personalità. Nardi infiamma il pubblico della Grand Stand Arena quando si procura due palle per tornare on serve, sul punteggio di 5-4 per Norrie, che però offre un saggio della sua proverbiale concretezza con tre punti consecutivi che gli consegnano il parziale.

Il secondo set si apre con il primo doppio fallo dell’azzurro, cui segue un altro che consegna il primo gioco al numero 11 del mondo. Dopo questo passo falso, il comportamento al servizio del pesarese è stato ineccepibile: mettendo a segno anche un buon numero di ace (7 in tutto), non ha più concesso nulla, ma non è riuscito a essere incisivo in risposta. Il campione di Indian Wells 2021 sfoggia precisione chirurgica sul lato del rovescio, e rotazioni efficaci con il dritto, sfruttando con sapienza i propri turni di servizio. Nonostante qualche colpo da cineteca regalato qua e là da Nardi, il secondo set si chiude con punteggio analogo al primo. L’italiano, tuttavia, può uscire dal campo soddisfatto e godersi gli applausi del folto pubblico del Foro Italico.

UN GIOCATORE MODERNO
Si tratta di una sconfitta facile da digerire. L'approccio di Nardi è stato sempre votato all’attacco, alla continua ricerca del comando del gioco. Ha cercato di accorciare gli scambi, commettendo errori di misura ma mostrando di avere le movenze e la sensibilità del grande giocatore. Norrie è uno dei giocatori meno piacevoli da affrontare, figuriamoci per un ragazzo che si trova ad esplorare per la prima volta l’Olimpo del tennis. È probabile che scelte tattiche più conservative avrebbero condotto il diciottenne a una sconfitta ancor più netta.

Nardi avrà tempo e modo per dimostrare, anche a questo livello, di saper mettere un freno alla sua esuberanza quando necessario. Nel mare magnum di talenti che l’Italia del tennis maschile avrà a disposizione nei prossimi anni, è forse quello con l’approccio più moderno. Per raggiungere a breve i top-100 ATP, Luca dovrà fare esperienza ad alti livelli per migliorare nella gestione dei punti più importanti. Smorzate e volée fanno già parte del suo repertorio, e quest’oggi lo ha dimostrato: implementandole nei suoi schemi con più continuità, diventerebbe un giocatore completo e pronto ad affrontare ad armi pari i migliori del circuito.