Gianluca Moscarella fa causa: sospetti di discriminazione

ATTUALITÀ

14 maggio 2023

Riccardo Bisti

Esasperato dalle difficoltà incontrate al rientro nel circuito dopo la sospensione, Gianluca Moscarella si è rivolto a uno studio legale per ottenere risarcimento, piena reintegrazione e conoscore i nomi di chi aveva tradotto in modo errato le sue parole durante il match che gli costò la squalifica. 

Molti ricorderanno la vicenda riguardante Gianluca Moscarella, noto giudice di sedia italiano che a fine 2019 fu protagonista di uno spiacevole episodio durante il Challenger di Firenze: arbitrando il match tra Pedro Sousa ed Enrico Dalla Valle, si rivolse al portoghese sostenendo che avrebbe dovuto vincere agevolmente l'incontro. Inoltre fece alcune affermazioni scherzose rivolgendosi a una raccattapalle. L'episodio ebbe enorme risonanza e, in termini disciplinari, si risolse con una sospensione di un anno. Una volta scontata la sanzione, tuttavia, Moscarella ha incontrato enormi difficoltà nel riprendere l'attività, tornando sul seggiolone soltanto nel 2022. Atteggiamento incomprensibile da parte di chi provvede alle assegnazioni, anche perché un giudice di sedia in possesso del Gold Badge (massima categoria per gli ufficiali di gara) deve arbitrare almeno 75 match all'anno per mantenere la qualifica. Nel 2022, per motivi non imputabili a se stesso, Moscarella ha arbitrato “soltanto” 31 partite nei tornei WTA di Chennai, Rabat e Monastir (più il WTA 125 di Iasi). È stato poi coinvolto in altre 14 settimane, ma in tornei di livello minore che non valgono per il mantenimento del Gold Badge.

Nonostante questo, a seguito di un suo appello, gli è stata restituita la qualifica che aveva ottenuto con una carrera trentennale, in cui non ha mai avuto problemi di alcun tipo. E – vale la pena ricordarlo – non è mai stato oggetto di azioni legali. A certificare la sua condotta, il fatto che nel 2022 sia stato chiamato ad arbitrare nel circuito femminile (dove peraltro tornerà in scena la prossima settimana, al torneo WTA di Rabat). Non è un dettaglio, visto che le affermazioni scherzose rivolte alla raccattapalle gli costarono un'esposizione mediatica piuttosto pesante. Viste le difficoltà incontrate nel riprendere l'attività a pieno titolo, si è rivolto a uno studio legale per vedere riconosciuti i propri diritti, oltre a voler conoscere il nome di chi fece una traduzione non professionale delle frasi pronunciate a Firenze, in quel famoso 26 settembre 2019. Al contrario, il reale contenuto delle sue parole è stato certificato da una traduzione con valore legale. Di seguito, il comunicato stampa integrale inviato dallo studio legale Giambrone & Partners.

Gianluca Moscarella è uno dei due arbitri italiani ad aver conseguito il titolo di "Gold Badge". L'altro è Romano Grillotti

ASICS ROMA

Gianluca Moscarella è un ufficiale di gara di fama internazionale con 30 anni di esperienza. Ha arbitrato molti incontri di tennis a qualsiasi livello, nei migliori tornei del mondo sia nel tennis maschile che in quello femminile, arbitrando per molti anni molti atleti fino ai più importanti giocatori del mondo nel tennis maschile e femminile.

È uno dei due soli Chair Umpires italiani che hanno firmato un contratto di lavoro con l'ATP; ha arbitrato 40 incontri di Coppa Davis, compresi quelli molto prestigiosi come 3 semifinali di Coppa Davis World Tour, 27 Grand Slam e ha anche lavorato costantemente presiedendo finali in tornei ATP 250/500/1000, WTA Tour, Giochi Paralimpici (presiedendo la finale) e 2 Giochi Olimpici (Londra e Rio de Janeiro presiedendo una delle finali).

Nell'autunno del 2019, nel bel mezzo di una carriera arbitrale assolutamente integra, apprezzata e immacolata, Moscarella è stato improvvisamente esonerato in occasione del torneo ATP Challenger di Firenze e successivamente sospeso dall'attività di arbitraggio dal JCP (Joint Certification Programme) per 14 mesi.

Il provvedimento è stato motivato dal verificarsi di due episodi durante la stessa partita in cui - a torto - è stata messa in dubbio la professionalità di Gianluca Moscarella. Le accuse sono state successivamente smentite dalla traduzione giurata della conversazione e della partita completa, che ha dimostrato che il JCP ha ricevuto una prima versione errata dei video del signor Moscarella.

Nonostante questa traduzione errata, il signor Moscarella è stato punito e ha scontato pienamente il suo periodo di sospensione ma, dalla fine della sua sospensione, ha dovuto affrontare un ingiustificato atteggiamento discriminatorio da parte del Joint Certification Programme (ATP/WTA/ITF/GS) che ha rallentato la sua completa riabilitazione professionale, con conseguenti gravi danni personali.
A causa di questo comportamento, infatti, l’arbitro non ha potuto lavorare dalla fine della sua sospensione (3 dicembre 2020) fino al 31 dicembre 2021, pur avendo diritto a essere reintegrato a pieno titolo nella sua precedente posizione di arbitro; il tutto, senza che gli venisse fornita una motivazione valida. Ad oggi, nonostante la sua piena disponibilità, e a differenza di altri vari Ufficiali di gara sospesi e poi riammessi a pieno titolo, le richieste del Sig. Moscarella sono ancora ingiustificatamente rifiutate dal JCP ed egli non è posto nelle condizioni di poter raggiungere il requisito minimo di partite per il mantenimento della sua certificazione Gold Badge, dal momento che sono gli stessi Organi Direttivi gli unici a poterlo assegnare al numero di match sufficienti a raggiungere tale minimo.

A riprova della tesi del Sig. Moscarella secondo la quale non può spettare a lui procurarsi il numero dei match necessari attraverso auto designazioni, il JCP ha restituito al Sig. Moscarella la sua qualifica dopo averlo retrocesso, per ben due anni consecutivi.

Di fronte all'insostenibile situazione che si è venuta a creare, Moscarella ha deciso, assistito dallo studio legale internazionale Giambrone & Partners, di far valere i propri diritti, porre fine a questa discriminazione, ottenere un giusto risarcimento, essere reintegrato a tutti gli effetti e infine ottenere dal JCP, che non ha mai risposto alle sue richieste, e dall'ITF Compliance Officer, i nomi delle persone che hanno deliberatamente tradotto in modo errato i video dei fatti che sono alla base della sua storia completa.