103 foto per 103 titoli: tutti i trionfi di Roger Federer
Centrotre titoli vinti in carriera, di cui venti del Grand Slam e sei Masters. Oltre a un oro in doppio alle Olimpiadi di Pechino 2008 e una Coppa Davis con la Svizzera nel 2014. Una carrellata di tutte le immagini di RF con i suoi trofei, i dati della finale e un breve racconto.
Staff Tennis Magazine | 16 settembre 2022 |
Milano 2001. Federer b. Julien Boutter (Francia) 6-4 6-7 6-4
Il primo titolo è arrivato in Italia, nel vecchio Palalido. Federer ha sempre avuto un rapporto speciale con il nostro paese: da piccolo veniva spesso in vacanza alle Cinque Terre e vi ha giocato parecchi tornei giovanili. A 19 anni e 5 mesi, gli abbiamo consegnato il suo primo trofeo ATP.
Sydney 2002. Federer b. Juan Ignacio Chela (Argentina) 6-3 6-3
L'Australia è il paese di Peter Carter, l'amato coach d'adolescenza, tragicamente scomparso nel 2002. Era ancora vivo quando Federer si impose a Sydney: ha fatto in tempo a vederlo vincere vicino a casa. Almeno una volta.
Amburgo 2002. Federer b. Marat Safin (Russia) 6-1 6-3 6-4
Il primo Masters 1000 è arrivato al termine di una settimana fantastica. Nei quarti ha vinto un gran match contro Guga Kuerten (campione in carica a Roland Garros), poi in finale ha dominato Marat Safin: “Quando vuole, questo ragazzo gioca come un semidio”.
Vienna 2002. Federer b. Jiri Novak (Repubblica Ceca) 6-4 6-1 3-6 6-4
All'epoca Vienna e Basilea si giocavano in settimane diverse, dunque poteva ancora partecipare all'evento austriaco. In quegli anni anche alcuni tornei ATP, non necessariamente i più ricchi, avevano la finale al meglio dei cinque set.
Marsiglia 2003. Federer b. Jonas Bjorkman (Svezia) 6-2 7-6
Fu una rivincita, un sollievo. Tre anni prima, proprio a Marsiglia aveva giocato la sua prima finale ATP. Perse per un soffio contro il connazionale Marc Rosset. Trionfare all'Open 13 fu come togliersi un peso e dimostrare che indoor, ormai, era già tra i migliori in assoluto.
Dubai 2003. Federer b. Jiri Novak (Repubblica Ceca) 6-1 7-6
Dubai è un luogo importante per lo svizzero, ci ha preso casa e vi trascorre parecchio tempo, pur mantenendo la residenza in Svizzera. Per questo ha giocato spesso e volentieri da quelle parti: il primo titolo risale al 2003.
Monaco di Baviera 2003. Federer b. Jarkko Nieminen (Finlandia) 6-1 6-4
In quegli anni partecipava ancora a tornei di livello più basso, ben presto eliminati dalla programmazione. Nel 2003 ha messo il suo nome sull'albo d'oro del BMW Open di Monaco di Baviera.
Halle 2003. Federer b. Nicolas Kiefer (Germania) 6-1 6-3
Primo titolo sull'erba, primo titolo nella sua amata Halle, dove lo amano al punto da avergli dedicato una via. Roger avrebbe siglato un accordo a vita con questo torneo, onorandolo con ben dieci successi. Solo qui e a Basilea è arrivato in doppia cifra.
Wimbledon 2003. Federer b. Mark Philippoussis (Australia) 7-6 6-2 7-6
Il primo dei 20 Slam non poteva che arrivare a Wimbledon. Due anni prima si era rivelato al mondo battendo Sampras, nel 2002 aveva fallito, stavolta non poteva sbagliare. Ma forse nemmeno lui immaginava quello che sarebbe successo negli anni a venire...
Vienna 2003. Federer b. Carlos Moya (Spagna) 6-3 6-3 6-3
Il suo tennis è perfetto sul cemento indoor e, ancora oggi, è la condizione nella quale è più competitivo. Non sorprende che quattro dei suoi primi dieci titoli siano arrivati al coperto. Alla Stadthalle, nel 2003, ha tenuto a distanza Carlos Moya.
Masters 2003. Federer b. Andre Agassi (Stati Uniti) 6-3 6-0 6-4
Le due edizioni del Masters a Houston non sono state leggendarie, ma nel 2003 il mondo ha iniziato a capire che Federer aveva intenzioni bellicose. Il modo in cui demolì l'idolo di casa Agassi, in finale, ha sancito l'inizio di un dominio che avrebbe avuto bisogno di Rafa Nadal per trovare un vero rivale.
Australian Open 2004. Federer b. Marat Safin (Russia) 7-6 6-4 6-2
Stavolta non c'erano safinettes all'angolo del russo: semplicemente, Federer fu più forte e intascò il suo secondo Slam. Fu il modo migliore per riconquistare Melbourne dopo la beffa di qualche mese prima, sullo stesso campo, contro Lleyton Hewitt in Coppa Davis. Ma anche contro Rusty si sarebbe preso gustose rivincite...
Dubai 2004. Federer b. Feliciano Lopez 4-6 6-1 6-2
C'è un record che il coetaneo Feliciano Lopez gli ha strappato: il numero di presenze consecutive nei tornei del Grand Slam. Ma negli scontri diretti non c'è mai stata storia, come dimostra la finale di Dubai 2004.
Indian Wells 2004. Federer b. Tim Henman (Gran Bretagna) 6-3 6-3
Troppo leggero il serve and volley di Henman per mettere in difficoltà un Federer al massimo della fiducia. È stato il suo primo Masters 1000 vinto fuori dall'Europa: ne sarebbero arrivati molti altri.
Amburgo 2004. Federer b. Guillermo Coria (Argentina) 4-6 6-4 6-2 6-3
In quel momento, il Mago era il più forte di tutti sulla terra battuta. Aveva vinto a Monte Carlo e, poche settimane dopo, avrebbe buttato via Roland Garros. Ma sulla terra di Amburgo, da campione in carica, non poté nulla contro un Federer sempre a suo agio al Rothenbaum. Primo set di rodaggio e poi via facile.
Halle 2004. Federer b. Mardy Fish (Stati Uniti) 6-0 6-3
Non c'è modo migliore per preparare Wimbledon che giocare cinque partite sull'erba amica di Halle. Pur essendo un buon giocatore e a suo agio sul verde, Mardy Fish fu strapazzato in una finale a senso unico.
Wimbledon 2004. Federer b. Andy Roddick (Stati Uniti) 4-6 7-5 7-6 6-4
Delle tre finali londinesi contro Roddick, la più famosa rimane quella del 2009. Tuttavia, quella giocata meglio dall'americano fu questa. Con un gran servizio e una tattica molto aggressiva, costrinse Federer a dare il meglio di sé. altrimenti avrebbe perso.
Gstaad 2004. Federer b. Igor Andreev (Russia) 6-2 6-3 5-7 6-3
Sulle Alpi svizzere aveva giocato, sei anni prima, il suo primo match nel circuito ATP. Qualche tempo dopo, gli avevano anche regalato una mucca: per questo, Gstaad non poteva mancare nel suo palmares, anche a costo di giocare il primo turno un paio di giorni dopo la finale di Wimbledon.
Toronto 2004. Federer b. Andy Roddick (Stati Uniti) 7-5 6-3
L'anno prima, Roddick aveva vinto quasi tutto sul cemento americano. Con un cannibalismo alla Eddie Merckx, Federer ha preso a portargli via titoli anche nel suo habitat naturale. D'altra parte, era troppo più forte di lui...
US Open 2004. Federer b. Lleyton Hewitt (Australia) 6-0 7-6 6-0
Hewitt era stato bravo a creare un breve interregno tra il ritiro di Sampras e l'avvento di Federer, ma quando lo svizzero ha ingranato non lo ha saputo contenere. In questa finale ha incassato due 6-0, intervallati da un secondo set in cui ha dato fondo a ogni energia. Inutilmente.
Bangkok 2004. Federer b. Andy Roddick (Stati Uniti) 6-4 6-0
Il Thailand Open non esiste più, ma questa edizione rimane un passaggio importante: durante la finale, si capì che Roddick (ultimo n.1 prima di lui) iniziava a scendere in campo già rassegnato. Il punteggio parla chiaro.
Masters 2004. Federer b. Lleyton Hewitt (Australia) 6-3 6-2
Federer ha vinto entrambi i Masters giocati a Houston. Dominio ancor più netto dell'anno precedente, con Hewitt ridotto a poco più che sparring partner. Forse per evitargli una sofferenza ancora maggiore, ridussero il format della finale a due set su tre.
Doha 2005. Federer b. Ivan Ljubicic (Croazia) 6-3 6-1
Prima di diventare suo coach, Ivan Ljubicic è stato anche avversario. Nel 2005, Federer ha scelto di preparare l'Australian Open in Qatar: tra un servizio fotografico e l'altro, ha vinto il torneo lasciando quattro game al gigante croato.
Rotterdam 2005. Federer b. Ivan Ljubicic (Croazia) 5-7 7-5 7-6
Al coperto, il servizio-bomba di Ljubo era ben più pericoloso che in mezzo al deserto californiano. Nel tradizionale appuntamento olandese, Federer ha dovuto soffrire, spuntandola al fotofinish.
Dubai 2005. Federer b. Ivan Ljubicic (Croazia) 6-1 6-7 6-3
Terza finale consecutiva contro Ljubicic, terza vittoria. Rispetto a Rotterdam, negli Emirati le condizioni di gioco erano più favorevoli allo svizzero. Producendo il massimo sforzo, il croato gli ha portato via un set al tie-break. Ma negli altri due non c'è stata storia.
Indian Wells 2005. Federer b. Lleyton Hewitt (Australia) 6-2 6-4 6-4
Incontro che si ricorda per lo storico scambio da 45 colpi, giocato nel terzo game del secondo set della finale. Il punto lo avrebbe vinto l'australiano, annullando una palla break. Ma fu l'unico momento di incertezza di un match a senso unico. Troppo forte, troppo più completo Roger Federer.
Miami 2005. Federer b. Rafael Nadal (Spagna) 2-6 6-7 7-6 6-3 6-1
Prima grande finale contro il suo storico rivale. Federer era nettamente favorito, si ritrovò sotto di due set. Rischiò grosso nel terzo, poi dominò alla distanza contro un Nadal ancora acerbo, ma che sarebbe maturato in fretta. Si erano affrontati l'anno prima, nello stesso torneo, ma fu nel 2005 che lo svizzero capì che qualcosa stava cambiando. Per sempre.
Amburgo 2005. Federer b. Richard Gasquet (Francia) 6-3 7-5 7-6
Altro teenager come avversario, altra finale importante. Contro Gasquet aveva perso a Monte Carlo, dunque aveva sete di rivincita. Non poteva esserci scenario migliore che il suo amato torneo di Amburgo. Un tris senza troppi patemi contro un avversario che – in quel momento – sembrava più pericoloso di Nadal, almeno in prospettiva. La storia avrebbe detto altro.
Halle 2005. Federer b. Marat Safin (Russia) 6-4 6-7 6-4
La sconfitta di qualche mese prima in Australia rimane una delle più dolorose: per questo, battere Safin deve essere stata una bella soddisfazione. In quel periodo, il russo era l'unico in grado di contrastarlo anche quando era al 100%. Lo ha confermato ad Halle, regalando una finale piuttosto combattuta nonostante non amasse l'erba. A differenza di Federer.
Wimbledon 2005. Federer b. Andy Roddick (Stati Uniti) 6-2 7-6 6-4
Tutto facile, quasi banale. Tolta a Roddick la sua arma principale, il servizio, il match è diventato semplice routine. L'impresa è stata proprio questa: banalizzare una vittoria in un torneo come Wimbledon. Trentesimo titolo in carriera e terzo trionfo ai Championships.
Cincinnati 2005. Federer b. Andy Roddick (Stati Uniti) 6-3 7-5
Non c'è dubbio che Roddick (insieme a Hewitt) sia stato il più penalizzato dal dominio di Federer. Ci ha perso tante finali importanti, che ne hanno limitato il palmares. Un mese dopo Wimbledon, sul cemento di Mason, l'esito è stato lo stesso. Inevitabile.
US Open 2005. Federer b. Andre Agassi (Stati Uniti) 6-3 2-6 7-6 6-1
Uno dei match più iconici della sua carriera. Agassi aveva commosso tutti nel quarto contro Blake, mentre Federer aveva avuto un percorso di routine. Con il pubblico contro (una delle rare volte), fu bravissimo a vincere il tie-break del terzo set, togliendo ogni energia al Kid di Las Vegas. Secondo titolo di fila a Flushing Meadows: sarebbero diventati cinque.
Bangkok 2005. Federer b. Andy Murray (Gran Bretagna) 6-3 7-5
Prima finale in carriera per un 18enne Murray. Trovare subito Federer fu come un avviso, una premonizione su quanto sarebbe stato crudele il suo destino: un campione all'ombra di tre fuoriclasse.
Doha 2006. Federer b. Gael Monfils (Francia) 6-3 7-6
L'anno prima la campagna australiana non era terminata bene, ma anche nel 2006 ha scelto di partire da Doha. Altro titolo, contro un giovane (e già funambolico) Monfils. Stavolta il Qatar gli avrebbe portato fortuna.
Australian Open 2006. Federer b. Marcos Baghdatis (Cipro) 5-7 7-5 6-0 6-2
Accompagnato dai cori da stadio dei tifosi greci, il cipriota ha giocato il torneo della vita. Per un paio di set diede anche l'impressione di potercela fare, ma finì la benzina dopo aver perso il secondo. Terzo e quarto furono una dolce passerella verso il secondo Australian Open per Federer, in lacrime dopo la consegna del trofeo da parte del suo idolo, Rod Laver.
Indian Wells 2006. Federer b. James Blake (Stati Uniti) 7-5 6-3 6-0
Un set di rodaggio, poi altra vittoria di routine contro un giocatore – James Blake – che in giornata poteva battere chiunque... tranne lui. Federer possedeva armi tecnico-tattiche in grado di mandare in tilt il tennis di pressione dell'americano.
Miami 2006. Federer b. Ivan Ljubicic (Croazia) 7-6 7-6 7-6
Fresco di successo in Coppa Davis, Ljubicic ha vissuto l'anno migliore nel 2006, arrivando anche al n.3 ATP. Nell'isolotto di Key Biscayne riuscì a fare match pari, ma nei punti importanti non ci fu storia: se li è aggiudicati tutti Federer.
Halle 2006. Federer b. Tomas Berdych (Repubblica Ceca) 6-0 6-7 6-2
Ancora oggi, è quasi impossibile battere Federer sull'erba di Halle. In quegli anni si poteva togliere il quasi. Anzi, un giovane Berdych fu bravo a portarlo al terzo set. Ma sull'erba ci voleva un miracolo per batterlo. Quel miracolo sarebbe avvenuto un paio d'anni dopo.
Wimbledon 2006. Federer b. Rafael Nadal (Spagna) 6-0 7-6 6-7 6-3
Prima delle tre finali tra Roger e Rafa a Church Road. Dopo un inizio shock, Nadal (che lo aveva appena battuto a Parigi) gli ha preso le misure e ha cercato di chiuderlo, per quanto possibile, sull'angolo del rovescio. Ma l'erba non è la terra battuta e Federer ha trovato le giuste contromisure. Ha perso per strada un set, ma gli è bastato un break nel quarto per centrare il poker. Impresa riservata alle leggende. Ma lui avrebbe fatto ancora di più. Qui è insieme ai genitori.
Toronto 2006. Federer b. Richard Gasquet (Francia) 2-6 6-3 6-2
Le fragilità di Gasquet stavano già emergendo, ma a 20 anni si pensava che potesse ancora salire sul treno dei migliori. In effetti, ha giocato un primo set da favola nella finale del Canadian Open. Ma la continuità non è mai stata il suo forte: Federer ha ringraziato e si è preso il suo titolo numero 40.
US Open 2006. Federer b. Andy Roddick (Stati Uniti) 6-2 4-6 7-5 6-1
Non solo Wimbledon: Federer ha bloccato la strada di Roddick anche a New York. Ricaricato dalla cura Connors, l'americano giocò uno dei migliori tornei della sua vita, ma riuscì a fare match pari soltanto per tre set. La completezza di Federer era troppo per il suo tennis monocorde, sia pure colmo d'entusiasmo. Terzo titolo consecutivo a Flushing Meadows.
Tokyo 2006. Federer b. Tim Henman (Gran Bretagna) 6-3 6-3
Federer è molto apprezzato in Asia. Anni prima di siglare l'accordo con il colosso Uniqlo, aveva abbracciato il pubblico di Tokyo vincendo il Japan Open. In una finale di routine, non ha lasciato spazio a Tim Henman.
Madrid 2006. Federer b. Fernando Gonzalez (Cile) 7-5 6-1 6-0
Prima di spostarsi sulla terra battuta, il Masters 1000 di Madrid si giocava in autunno, sul cemento indoor. Federer ha fatto in tempo a vincerlo nel 2006, dominando in finale Mano de Piedra Fernando Gonzalez.
Basilea 2006. Federer b. Fernando Gonzalez (Cile) 6-3 6-2 7-6
A 25 anni compiuti, ecco il primo successo nella sua città natale. A Basilea aveva fatto da raccattapalle nel 1993, poi aveva esordito nel 1998. Nella sua migliore stagione, il 2006, ha tenuto a bada Fernando Gonzalez per la seconda volta di fila. E ha festeggiato mangiando pizza con i raccattapalle.
Masters 2006. Federer b. James Blake (Stati Uniti) 6-0 6-3 6-4
Terza vittoria negli ultimi quattro Masters, prima a Shanghai dopo la beffa dell'anno prima contro Nalbandian. Il miglior James Blake di sempre non aveva le armi necessarie per metterlo in difficoltà. Quell'anno, Federer ha chiuso con un bilancio di 85 vittorie e 4 sconfitte, impreziosito da dodici titoli.
Australian Open 2007. Federer b. Fernando Gonzalez (Cile) 7-6 6-4 6-4
Il torneo che lo ha portato in doppia cifra di Slam. In appena tre anni e mezzo, Federer si è aggiudicato dieci Major. La cura di Larry Stefanki aveva rivitalizzato Fernando Gonzalez, che infatti gli ha fato più filo da torcere rispetto all'autunno precedente. Ma non è bastato per strappargli neanche un set.
Dubai 2007. Federer b. Mikhail Youzhny (Russia) 6-4 6-3
Quarto titolo negli Emirati, a due passi da casa. Altro torneo di routine, con una facile vittoria su Mikhail Youzhny in finale. Insieme ad Halle, Basilea e Wimbledon, il torneo di Dubai rimane un salvadanaio di titoli.
Amburgo 2007. Federer b. Rafael Nadal (Spagna) 2-6 6-2 6-0
Vittoria importante e prestigiosa: Nadal era reduce da 81 vittorie di fila sulla terra battuta. Sembrava imbattibile. Dopo un primo set da incubo, Federer gli ha preso le misure e ha finito dominando, rifilandogli un secco 6-0 nel terzo. E pensare che la settimana prima aveva perso contro Filippo Volandri a Roma...
Wimbledon 2007. Federer b. Rafael Nadal (Spagna) 7-6 4-6 7-4 2-6 6-2
Cinque set di battaglia nell'unica edizione di Wimbledon giocata con il Centre Court sventrato a causa dei lavori per il tetto. Nadal gli era sempre più vicino, ma Federer fu bravo a vincere i punti importanti: i tie-break del primo, del terzo e – soprattutto – le palle break annullate a Nadal in avvio di quinto. Dodici mesi dopo avrebbe incassato una delle più grandi delusioni della sua carriera, ma intanto in quel giorno di luglio avrebbe eguagliato le cinque vittorie consecutive di Bjorn Borg. Uno dei giorni più belli e importanti della sua carriera.
Cincinnati 2007. Federer b. James Blake (Stati Uniti) 6-1 6-4
Tra i due Masters 1000 estivi, si è sempre trovato meglio a Cincinnati piuttosto che al Canadian Open. La settimana prima era inciampato in un giovanissimo Djokovic, ma in Ohio si è preso la rivincita tenendo a distanza James Blake, tra le sue vittime preferite di quel periodo.
US Open 2007. Federer b. Novak Djokovic (Serbia) 7-6 7-6 6-4
Prima finale Slam contro il serbo, che da lì a qualche anno sarebbe diventato suo acerrimo rivale, come Rafa Nadal. Aveva appena vent'anni, ma lo mise in difficoltà in ciascuno dei tre set. Quarto titolo di fila a New York, ma forse non poteva immaginare che lo stesso avversario – su quel campo – gli avrebbe dato più di un dispiacere.
Basilea 2007. Federer b. Jarkko Nieminen (Finlandia) 6-3 6-4
Interrotto il digiuno l'anno prima, Basilea è diventata una tappa fissa del suo palmares. Alla St.Jakobshalle ha superato il volenteroso Jarkko Nieminen in due set. Senza alcun patema.
Masters 2007. Federer b. David Ferrer (Spagna) 6-2 6-3 6-2
Quarto titolo al Masters, secondo consecutivo. Il pubblico cinese lo ha applaudito in una finale piuttosto semplice contro David Ferrer, bravo a creare scompiglio fino all'atto conclusivo. Ma contro Federer non c'era nulla da fare, figurarsi sul cemento indoor.
Estoril 2008. Federer b. Nikolay Davydenko (Russia) 7-6 1-2 ritiro
Per ritrovare un po' di fiducia dopo un inizio di stagione così così, scelse di giocare all'Estoril. Vinse il torneo, sia pure con un pizzico di fortuna. Davydenko stava giocando meglio di lui, ma fu costretto a ritirarsi con un break di vantaggio nel secondo set.
Halle 2008. Federer b. Philipp Kohlschreiber (Germania) 6-3 6-4
Dopo la batosta contro Nadal in finale a Parigi, il quinto titolo ad Halle è servito per restituirgli morale. Il gran rovescio di Philipp Kohlschreiber gli ha fatto il solletico: sembrava il giusto viatico per Wimbledon, ma per il titolo numero 56 avrebbe dovuto aspettare altri tre mesi...
US Open 2008. Federer b. Andy Murray (Gran Bretagna) 6-2 7-5 6-2
Dopo la delusione a Wimbledon e alle Olimpiadi di Pechino, almeno in singolare, si è rifatto infilando il quinto successo di fila allo US Open. Ne aveva un gran bisogno, poiché rischiava di chiudere la stagione senza titoli Slam. Un giovane Andy Murray mostrò ottime qualità, ma già allora si capì che aveva qualcosa in meno rispetto a Djokovic.
Basilea 2008. Federer b. David Nalbandian (Argentina) 6-3 6-4
Nei primi anni di carriera, l'argentino lo aveva battuto più volte, anche in circostanze importanti. Ma non poteva certo guastargli la festa nell'amata Basilea. Anno dopo anno, Federer gli ha preso le misure, come in questa finale giocata con autorità.
Madrid 2009. Federer b. Rafael Nadal (Spagna) 6-4 6-4
Splendida vittoria, ingiustamente dimenticata. Nella prima edizione rossa di Madrid, si è tolto lo sfizio di battere Nadal a casa sua, sulla terra battuta, con autorità. Ok, l'altura della capitale spagnola aiuta il suo tennis aggressivo, ma l’impresa resta.
Roland Garros 2009. Federer b. Robin Soderling (Svezia) 6-1 7-6 6-4
Magia. Emozione. E un pizzico di buona sorte. Battendo Soderling, giustiziere di Nadal, ha finalmente completato il Career Grand Slam. Però negli ottavi aveva rischiato grosso contro Tommy Haas, ma gli dei del tennis avevano deciso: quello sarebbe stato il torneo di Federer. La sua gioia al momento di alzare il trofeo, sotto la pioggia, è una delle immagini-icona della sua carriera. Ma ci fu altro: vincendo a Parigi raggiunse i 14 Slam di Pete Sampras, record stabilito sette anni prima e che sembrava imbattibile.
Wimbledon 2009. Federer b. Andy Roddick (Stati Uniti) 5-7 7-6 7-6 3-6 16-14
Tutti sostengono che Roddick abbia perso quella finale con una maldestra volèe nel tie-break del secondo set. Ok, ma non era così facile. Federer fu bravissimo a contenere le sfuriate di Roddick, aspettando che prima o poi calasse. Ci vollero oltre quattro ore e il trentesimo game del quinto set. Ma tanta pazienza sarebbe stata premiata. Con questo successo è diventato il tennista più titolato di sempre negli Slam. Record che detiene ancora oggi.
Cincinnati 2009. Federer b. Novak Djokovic (Serbia) 6-1 7-5
Nel 2009, Djokovic era ancora il terzo incomodo, il Fiorenzo Magni del tennis. Gli mancava ancora qualcosa per battere con continuità Federer e Nadal. Lo si capì nella finale di Cincinnati, in cui la completezza tecnica dello svizzero gli impedì di essere competitivo. E intanto Roger era tornato al numero 1.
Australian Open 2010. Federer b. Andy Murray (Gran Bretagna) 6-3 6-4 7-6
La generosità di Murray, soprattutto nel terzo set, non è bastata per contrastare la superiorità tecnica di Federer. Quasi tutti i successi dello svizzero sono arrivati grazie al semplice fatto che gioca a tennis meglio del suo avversario. Andò così anche nel suo sedicesimo titolo Slam.
Cincinnati 2010. Federer b. Mardy Fish (Stati Uniti) 6-7 7-6 6-4
Il 2010 è stato l'anno di Rafa Nadal, capace di vincere tre Slam su quattro. Le vittorie di Federer si sono diradate, ma in alcuni tornei ha mantenuto la sua superiorità. Cincinnati è tra questi: battendo Mardy Fish si è imposto in Ohio per la quarta volta. Ha rischiato grosso, ma alla fine si è preso la rivincita sull'americano, che un paio d'anni prima lo aveva sgambettato a Indian Wells.
Stoccolma 2010. Federer b. Florian Mayer (Germania) 6-4 6-3
Federer non gioca spesso gli ATP 250. Tuttavia, non poteva rinunciare ad almeno un titolo nella mitica Kungliga Tennishallen, uno dei luoghi più iconici del tour. Il tennis particolare di Florian Mayer metteva in difficoltà molti, non Federer.
Basilea 2010. Federer b. Novak Djokovic (Serbia) 6-4 3-6 6-1
In un anno senza troppi titoli, la sua bacheca si è arricchita grazie ai tornei amici. La tenacia di Djokovic è servita a togliergli un set, ma non la partita. Per lui è stato il quarto successo in un evento che vale moltissimo a livello emotivo, al punto da giocarlo sempre, anche senza ingaggio.
Masters 2010. Federer b. Rafael Nadal (Spagna) 6-3 3-6 6-1
Nella prima edizione londinese del Masters aveva fallito, ma l'anno successivo si è rifatto battendo in finale il suo storico rivale. Due set equilibrati, poi dominio nel terzo. Anche nei momenti più duri della rivalità, sul cemento indoor lo ha quasi sempre battuto.
Doha 2011. Federer b. Nikolay Davydenko (Russia) 6-3 6-4
Di nuovo in Qatar per preparare l'Australian Open, si è preso il terzo titolo nella prima settimana dell'anno. Il tennis Playstation di Davydenko poteva dargli fastidio, ma soltanto quando era al 100%: quel giorno, al Khalifa Tennis Complex, non era così.
Basilea 2011. Federer b. Kei Nishikori (Giappone) 6-1 6-3
Mettendo fine a un digiuno di dieci mesi, King Roger ha intascato il quinto titolo nella sua amata Basilea. In finale, ha ridotto Kei Nishikori al ruolo di sparring partner, lasciandogli appena quattro giochi.
Parigi Bercy 2011. Federer b. Jo Wilfried Tsonga (Francia) 6-1 7-6
Il 2011 è stato il primo anno d'oro di Novak Djokovic, ma Federer si è ripreso con un fantastico finale di stagione. A Parigi Bercy, aiutato da un campo velocissimo (pensato apposta per lui da Jean Francois Caujolle), ha vinto un torneo che gli era sempre mancato.
Masters 2011. Federer b. Jo Wilfried Tsonga (Francia) 6-3 6-7 6-3
Rispetto a pochi giorni prima, il francese è riuscito a strappargli un set. Osservando quella finale, tuttavia, non c'è mai stata la sensazione che Federer potesse perdere. Sesto titolo al Masters.
Rotterdam 2012. Federer b. Juan Martin Del Potro (Argentina) 6-1 6-4
A volte, le esigenze del momento portano a giocare tornei diversi dalla solita programmazione. È il caso di Federer e Rotterdam: da giovane lo giocava spesso, poi gli aveva preferito altri tornei. Ma nel 2012 accettò l'invito di Richard Krajicek e intascò il titolo numero 71.
Dubai 2012. Federer b. Andy Murray (Gran Bretagna) 7-5 6-4
Gli incastri di calendario del 2012 gli hanno permesso di giocare sia Rotterdam che Dubai, finalmente distanziati. Negli Emirati ha battuto un Murray ancora in preda ai fantasmi, ma che proprio quell'anno si sarebbe preso varie rivincite. Una anche con Federer, nella finale olimpica.
Indian Wells 2012. Federer b. John Isner (Stati Uniti) 7-6 6-3
A volte, il servizio di Isner può essere talmente devastante da metterlo in difficoltà. Una volta lo ha battuto persino in Svizzera, sulla terra battuta. Ma sul cemento lento di Indian Wells, nel 2012, bastò vincere il tie-break del primo set per eliminare ogni paura.
Madrid 2012. Federer b. Tomas Berdych (Repubblica Ceca) 3-6 7-5 7-5
Unico torneo di sempre sulla terra blu, sfortunata idea di Ion Tiriac. Mentre gli altri affogarono su un campo molto scivoloso, Federer giocò un grande tennis, dimostrando che la classe non è mai condizionata dalla superficie. In finale dovette sudare parecchio per battere, in rimonta, il potente Berdych. Resterà l'unico vincitore su una superficie subito abbandonata. Ma Federer ha fato in tempo anche a essere premiato dalle raccattapalle modelle-
Wimbledon 2012. Federer b. Andy Murray (Gran Bretagna) 4-6 7-5 6-3 6-4
Dopo due anni e mezzo di digiuno, ecco lo Slam numero diciassette. In una delle rarissime occasioni in cui si è trovato a giocare con il pubblico contro, ha contenuto l'inizio sfavillante di Murray e si è imposto in quattro set, alla distanza. Difficile dimenticare il silenzio del pubblico dopo l'ultimo passante in corridoio dello scozzese.
Cincinnati 2012. Federer b. Novak Djokovic (Serbia) 6-0 7-6
Quinto titolo al Lindner Family Tennis Center. Nel primo set della finale, ha nascosto la palla a un disorientato Djokovic. Avesse giocato sempre così, probabilmente non sarebbe in svantaggio negli scontri diretti. Il serbo si è ostinatamente tenuto a galla nel secondo, ma Federer ha vinto un emozionante tie-break di 16 punti.
Halle 2013. Federer b. Mikhail Youzhny (Russia) 6-7 6-3 6-4
Il 2013 è stato l'anno più complicato della sua carriera. Ha evitato lo zero imponendosi per la sesta volta ad Halle, superando Youzhny in una finale piuttosto equilibrata. Tra problemi alla schiena e il progressivo cambio di racchetta, qualche giorno dopo avrebbe perso al secondo turno di Wimbledon contro Stakhovsky.
Dubai 2014. Federer b. Tomas Berdych (Repubblica Ceca) 3-6 6-4 6-3
Dopo un’attesa di otto mesi, ha finalmente superato John McEnroe nel numero di tornei vinti. Per intascare per la sesta volta il torneo di Dubai, ha dovuto rimontare un set di svantaggio a Tomas Berdych.
Halle 2014. Federer b. Alejandro Falla (Colombia) 7-6 7-6
Qualche anno prima, il colombiano Alejandro Falla era arrivato vicino a batterlo a Wimbledon. Per questo, la finale di Halle si presentava complessa. È stato così, ma Federer non si è deconcentrato nei momenti importanti e ha trionfato per la settima volta al Gerry Weber Stadion.
Cincinnati 2014. Federer b. David Ferrer (Spagna) 6-3 1-6 6-2
Cincinnati è il suo Masters 1000 preferito: nel 2014 è servito per cancellare la delusione post-finale di Wimbledon. Contro il volenteroso David Ferrer non poteva perdere: lo spagnolo è fortissimo, ma contro Federer non ha armi tecnico-tattiche. Anzi, sorprende che gli abbia portato via un set.
Shanghai 2014. Federer b. Gilles Simon (Francia) 7-6 7-6
Sostenuto dal pubblico cinese, che lo adora, Federer è tornato a vincere al Qi Zhong Stadium dopo sette anni. Tuttavia, non si era mai imposto da quando il torneo era diventato un Masters 1000. Un altro piccolo tassello della sua leggenda. Gilles Simon è stato degno avversario, ma non gli ha saputo strappare neanche un set.
Basilea 2014. Federer b. David Goffin (Belgio) 6-2 6-2
Una delle finali più semplici della sua carriera gli ha regalato il sesto titolo a Basilea. D'altra parte, Goffin è cresciuto con il suo poster in camera e fatica a guardarlo negli occhi quando s'incrociano...
Brisbane 2015. Federer b. Milos Raonic (Canada) 6-4 6-7 6-4
Il bel campo centrale e l'entusiasmo degli organizzatori lo hanno convinto a lasciar perdere Doha e anticipare la trasferta in Australia, inaugurando la stagione a Brisbane. Nel 2015 ha intascato il titolo, battendo in tre set il sempre ostico Milos Raonic. Grazie al servizio, il canadese gli ha strappato il secondo set, ma Federer gli ha impedito di spingersi oltre. E ha conquistato la sua vittoria numero mille in partite ufficiali.
Dubai 2015. Federer b. Novak Djokovic (Serbia) 6-3 7-5
Titolo numero sette anche a Dubai, con la libidine psicologica di battere Novak Djokovic, avversario che rispetta ma non ama. Non sempre i giocatori sono al massimo nel mese di febbraio, ma Federer onora con grande impegno il torneo degli Emirati. Da quelle parti gioca libero, a braccio sciolto. E i risultati si vedono.
Istanbul 2015. Federer b. Pablo Cuevas (Uruguay) 6-3 7-6
Per qualche anno, Istanbul ha trovato un posticino nel calendario ATP e, grazie a una serie di coincidenze fortunate, nel 2015 sono riusciti a ingaggiare Federer. Sembrava impossibile che lo svizzero partecipasse a un ATP 250 sulla terra battuta, ma una volta sbarcato in Turchia è stato impeccabile. In finale ha superato lo specialista Pablo Cuevas.
Halle 2015. Federer b. Andreas Seppi (Italia) 7-6 6-4
Unica finale mai giocata contro un tennista italiano. Quell'anno, Seppi lo aveva sorpreso in Australia: non poteva certo ripetersi ad Halle, laddove Federer è pressoché intoccabile. Andreas ha giocato una buona partita, ma non ha mai dato l'impressione di poter vincere.
Cincinnati 2015. Federer b. Novak Djokovic (Serbia) 7-5 6-3
Roger avrebbe dato volentieri questa finale in cambio della vittoria a Wimbledon, un mese prima, quando il serbo gli diede un dispiacere. Ma a Cincinnati si è preso la sua rivincita, battendolo in due set. Le condizioni dell'Ohio si addicono particolarmente al suo tennis.
Basilea 2015. Federer b. Rafael Nadal (Spagna) 6-3 5-7 6-3
Ancora prima di prendergli le misure negli ultimi anni, Federer aveva nel cemento indoor un fortino sul quale riusciva a battere spesso il suo rivale numero 1. In realtà si è complicato la vita nel secondo set, facendo tremare gli appassionati della St.Jakobshalle, ma ha cacciato via i fantasmi nel terzo. E ha sollevato il trofeo per la settima volta.
Australian Open 2017. Federer b. Rafael Nadal (Spagna) 6-4 3-6 6-1 3-6 6-3
Uno dei successi più belli della sua carriera. Reduce da un 2016 disastroso, con tanto di intervento al ginocchio, è tornato in Australia tra mille incognite. Ne è uscito da campione, vincendo una finale bellissima e prendendosi la rivincita di otto anni prima. Grazie al lavoro con Ivan Ljubicic, ha trovato modo di non soffrire sul dritto incrociato di Nadal: con questo accorgimento, ha rovesciato l'inerzia della loro rivalità. Sotto di un break nel quinto set, è stato glaciale nel vincere gli ultimi cinque game e trionfare al fotofinish: non sempre gli era riuscito. In un'ipotetica classifica dei successi più importanti, l'Australian Open 2017 si colloca sul podio.
Indian Wells 2017. Federer b. Stan Wawrinka (Svizzera) 6-4 7-5
Lo slancio positivo di Melbourne è andato avanti anche nei tornei successivi. A Indian Wells ha conservato le sensazioni positive e non poteva certo farsi intimorire da Stan Wawrinka. Il suo connazionale gioca bene, ha carisma, ma con Federer mostra un certo timore reverenziale, se non proprio un complesso di inferiorità.
Miami 2017. Federer b. Rafael Nadal (Spagna) 6-3 6-4
Nonostante diverse finali, lo spagnolo non è mai riuscito a trionfare a Miami. Sperava di farcela nel 2017, desideroso di rivincita dopo Melbourne. Ma ormai Federer aveva trovato nuove soluzioni e lo temeva molto meno di un tempo. Si è visto anche a Crandon Park, con un 6-3 6-4 (quasi) di routine.
Halle 2017. Federer b. Alexander Zverev (Germania) 6-1 6-3
Sia pur giocando in casa, Zverev non ha avuto troppo sostegno del pubblico. Lì è casa Federer, in tutti i sensi. Ancora 20enne, il tedesco ha giocato con il braccio tremolante e ha perso più nettamente del dovuto: 6-1 6-3 e sogni di gloria rinviati.
Wimbledon 2017. Federer b. Marin Cilic (Croazia) 6-3 6-1 6-4
Cilic ha giocato la finale con un problemino fisico, ma Federer lo ha tenuto a distanza con severità, regalando una delle finali più a senso unico nella storia dei Championships. A cinque anni dall'ultimo successo, ha intascato il trofeo di Wimbledon per l'ottava volta. Forse non la più bella, ma decisamente preziosa a causa dell'età: da lì a poco avrebbe compiuto 36 anni.
Shanghai 2017. Federer b. Rafael Nadal (Spagna) 6-4 6-3
Niente da fare per Rafa: nel 2017, tre finali contro Federer e tre sconfitte. A Shanghai, le condizioni erano piuttosto rapide, quindi il punteggio è meno sorprendente rispetto a quello (quasi) analogo di Miami. Ha sorpreso vedere Nadal impotente e senza soluzioni.
Basilea 2017. Federer b. Juan Martin Del Potro (Argentina) 6-7 6-4 6-3
Contro Del Potro aveva perso due finali consecutive a Basilea, nel 2012 e nel 2013. Nel suo magico 2017 di resurrezione, si è preso la rivincita anche contro l'argentino. Ottava vittoria nel palazzetto che lo ha visto crescere, nell'ultima edizione prima che fosse ristrutturato. Con questo successo ha superato Ivan Lendl, portandosi al secondo posto tra i più titolati di sempre. Ormai gli sta davanti soltanto Jimmy Connors.
Australian Open 2018. Federer b. Marin Cilic (Croazia) 6-2 6-7 6-3 3-6 6-1
E venti! Nessun tennista uomo aveva raggiunto una cifra tale di successi Slam. Lo svizzero ha raggiunto il traguardo in Australia, superando in cinque set un Cilic combattivo ma inferiore. Se è vero che l'ha trascinato al quinto, non ha mai dato l'impressione di potercela fare. E il quinto set è stato a senso unico. Vincere uno Slam a 36 anni e mezzo, in un'epoca del genere, è una grande impresa.
Rotterdam 2018. Federer b. Grigor Dimitrov (Bulgaria) 6-2 6-2
Dimitrov si era fatto notare proprio a Rotterdam, nel 2009, quando mise in difficoltà Nadal. Lo avevano chiamato Baby Fed per la somiglianza stilistica con Federer, ma i paragoni finiscono lì: la concretezza dello svizzero è un'altra cosa. Con un doppio 6-2 ha intascato l'ennesimo titolo.
Stoccarda 2018. Federer b. Milos Raonic (Canada) 6-4 7-6
L'allungamento della stagione sull'erba ha permesso alla Mercedes Cup di cambiare superficie, passando dalla terra all'erba. La partecipazione di Federer, dunque, da impossibile è diventata concreta. Per ospitarlo hanno dovuto allestire tribune supplementari al TC Weissenhof. Lui ha ricambiato, battendo Raonic per il titolo numero 98.
Basilea 2018. Federer b. Marius Copil (Romania) 7-6 6-4
Nona sinfonia nel torneo di casa. Contro il brillante Marius Copil non è stata una passeggiata, giacché il rumeno adotta un tennis inusuale. Però non ha mai rischiato e ha dato l'ennesima gioia ai connazionali, che ormai seguono ogni suo match come se fosse una messa laica.
Dubai 2019. Federer b. Stefano Tsitsipas (Grecia) 6-4 6-4
Arrivare in tripla cifra sembrava impossibile, invece Federer ce l'ha fatta, centrando l'obiettivo in uno dei suoi tornei preferiti. Avrebbe sperato di farlo in uno Slam, ma in fondo va bene così. A maggior ragione se in finale ha battuto uno dei ragazzi della Next Gen, quello Stefanos Tsitsipas che qualche settimana prima lo aveva stoppato in Australia.
Miami 2019. Federer b. John Isner (Stati Uniti) 6-1 6-4
Come a Madrid, anche a Miami ha vinto la prima edizione nel nuovo impianto. Sul campo dell'Hard Rock Stadium si è adattato meglio di tutti a condizioni inedite e in finale non ha lasciato scampo al bombardiere John Isner. La caccia ai 109 titoli di Connors è ormai aperta.
Halle 2019. Federer b. David Goffin (Belgio) 7-6 6-1
Stavolta Goffin ha provato a metterlo in difficoltà, ma si è limitato al primo set. Halle è il primo torneo in cui è arrivato in doppia cifra di successi. D'altra parte è il viatico ideale per Wimbledon: si pensava che nel 2019 lo avrebbe condotto alla nona vittoria, ma il sogno si è interrotto a un punto dal traguardo.
Basilea 2019. Federer b. Alex De Minaur (Australia) 6-2 6-2
L'ultimo (per ora...) squillo è arrivato nella sua Basilea, per la decima volta. Dopo Zverev e Tsitsipas, si è tolto lo sfizio di negare il titolo a un altro baby come Alex De Minaur. Finale a senso unico, come tante ne ha regalate nella sua inimitabile carriera. Il COVID ha bloccato tutto, ma non è detto che la lista sia finita qui. La leggenda non è ancora terminata.
Olimpiadi di Pechino 2008 (doppio)
A Federer è sempre mancato l'oro olimpico in singolare. C'è andato vicino solo nel 2012, battuto in finale da Murray. Per il resto, soprattutto delusioni. Anche per questo, forse, punta a giocare a Tokyo l’anno prossimo. Ma un oro è comunque arrivato: nel 2008, dopo l'eliminazione in singolare contro Blake, si è concentrato sul doppio e ha colto un bel successo insieme a Stan Wawrinka. Sulla medaglia non c'è scritto se era singolo, doppio o misto: ciò che conta è che sia d'oro.
Coppa Davis 2014. Svizzera b. Francia 3-1
Tutti i big hanno alzato l'Insalatiera almeno una volta e, con un compagno come Wawrinka, non poteva mancare anche Federer. Nel 2014 i due hanno firmato un patto d'acciaio e l'hanno portato a termine: Italia in semifinale e Francia in finale per regalare alla Svizzera la prima Davis della sua storia. “L'ho fatto soprattutto per i miei compagni” ha detto Federer. Ma la gioia dopo il punto decisivo fa pensare che ci tenesse anche lui. E molto.